Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La limitazione calorica rallenta l'invecchiamento e migliora la memoria

Una ricerca del Langone Medical Center della New York University dimostra che un regime a basso contenuto calorico influenza l'espressione dei geni del cervello quando i topi femmina invecchiano

Sentiamo da anni l'adagio «tu sei quello che mangi», ma ora una ricerca nuova e importante fornisce un altro motivo per essere cauti con le calorie.


I neuroscienziati del Langone Medical Center della New York University hanno dimostrato che le diete a calorie ridotte fermano l'ascesa e la caduta normale dei livelli di attività di quasi 900 geni diversi legati all'invecchiamento e alla formazione della memoria nel cervello.


In una presentazione fatta ieri, 17 novembre, alla riunione annuale della Society for Neuroscience a Washington/DC, i ricercatori hanno detto che i loro risultati sperimentali, condotti su topi femmina, suggeriscono che le diete con poche calorie da carboidrati probabilmente bloccano alcuni aspetti dell'invecchiamento e delle malattie croniche nei mammiferi, compreso l'uomo.


"Il nostro studio dimostra che la restrizione calorica arresta praticamente i livelli di espressione genica coinvolti nel fenotipo dell'invecchiamento; che alcuni geni determinano il comportamento di topi, persone, e altri mammiferi quando invecchiano", dice Stephen D. Ginsberg, PhD, ricercatore senior dello studio e neuroscienziato del NYU Langone. Ginsberg avverte che lo studio non significa che la restrizione calorica sia la «fonte della giovinezza», ma che "aggiunge elementi di prova sul ruolo della dieta nel ritardare gli effetti dell'invecchiamento e delle malattie legate all'età".


Anche se sappiamo da decenni che i regimi alimentari restrittivi prolungano la vita dei roditori e di altri mammiferi, i loro effetti sugli esseri umani non erano ancora ben compresi. Si è detto che tra i vantaggi di queste diete c'è la riduzione del rischio di malattie umane di cuore, l'ipertensione e l'ictus, dice Ginsberg, ma non era ancora stato dimostrato l'impatto genetico diffuso sulla memoria e sulle aree dell'apprendimento nel cervello che invecchia. Gli studi precedenti, osserva, hanno valutato solo l'impatto alimentare su uno o due geni alla volta, ma la sua analisi comprende più di 10.000 geni.


Ginsberg, professore associato alla NYU Langone e al suo affiliato Nathan S. Kline Institute for Psychiatric Research, dice che la ricerca "allarga la porta a ulteriori studi sulla restrizione calorica e la genetica anti-invecchiamento".


Per lo studio, i topi femmina (che come le persone sono più inclini alla demenza rispetto ai maschi) sono stati alimentati con pellet di cibo che avevano il 30 per cento in meno di calorie rispetto a quelli dati ad altri topi. E' stata effettuata l'analisi tissutale della regione dell'ippocampo (l'area del cervello colpita per prima nell'Alzheimer) sui topi nella mezza età e alal fine dell'età adulta per valutare le eventuali differenze di espressione genica nel tempo.

 

******
Il sostegno finanziario per lo studio è stato fornito principalmente dal National Institutes of Health e in parte dalla Alzheimer's Association. Oltre a Ginsberg sono stati coinvolti altri ricercatori del NYU Langone: Marissa Schafer, PhD, ricercatrice principale dello studio e i co-investigatori Igor Dolgalev, MS, e Adriana Heguy, PhD.

 

 

 

 

 


Fonte: NYU Langone Medical Center via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.