Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Deterioramento cognitivo lieve e diabete mellito: il rischio maggiore è in mezza età?

In un ampio studio effettuato in Germania, i ricercatori hanno scoperto che il decadimento cognitivo lieve (MCI) ha una insorgenza doppia nelle persone con diagnosi di diabete mellito di tipo 2, sopratutto nei soggetti di mezza età (50-65 anni), mentre nei partecipanti più anziani (66-80 anni) l'associazione scompare.


Questo studio è pubblicato sul Journal of Alzheimer.


Il concetto di MCI descrive uno stato intermedio tra l'invecchiamento cognitivo normale e la demenza. Anche se le persone con MCI hanno un rischio più elevato di demenza, molto pochi in realtà proseguono alla demenza e, in realtà, molte persone con MCI ritornano ad uno stato cognitivo normale.


Questa caratteristica transitoria - e quindi forse modificabile - rende il concetto di MCI un approccio promettente per lo sviluppo di strategie di prevenzione.


Quali criteri determinano l'MCI? I quattro criteri seguenti devono essere soddisfatti per una diagnosi di MCI:

  1. la persona ha l'impressione soggettiva di una prestazione cognitiva che è declinata nel corso degli ultimi due anni;
  2. questa impressione soggettiva è convalidata da misurazioni oggettive (batteria di test cognitivi);
  3. la persona è in grado di gestire le attività della vita quotidiana;
  4. è esclusa una diagnosi di demenza.


Il concetto di MCI distingue tra due sottotipi, a seconda del dominio cognitivo colpito: quelli con insufficienza nel dominio della memoria sono classificati come MCI amnesico, e quelli con deficit nei domini non-mnemonici sono classificati come MCI non-amnesico.


L'Heinz Nixdorf Recall (Fattori di rischio, valutazione del calcio coronarico e stile di vita) è uno studio prospettico osservazionale, basato sulla popolazione, che ha esaminato 4.814 partecipanti (il 50% uomini) tra il 2000 e il 2003 nell'area metropolitana della Ruhr in Germania. Dopo cinque anni, un secondo esame è stato condotto sul 90% dei precedenti partecipanti.


Per questa analisi, 560 partecipanti con diagnosi di MCI sono stati confrontati con altri 1.376 cognitivamente normali. Dei partecipanti con MCI, 289 avevano MCI amnesico e 271 non amnesico.


È interessante notare che il diabete mellito di tipo 2 è fortemente associato con l'MCI e con i sottotipi di MCI, ma solo nel gruppo di mezza età. L'esame delle differenze di genere ha rivelato una forte associazione del diabete all'MCI amnesico nelle donne di mezza età e per contrasto una forte associazione con gli uomini di mezza età con MCI non-amnesico.


Questi risultati suggeriscono che gli individui di mezza età con diabete mellito di tipo 2 sono particolarmente vulnerabili all'MCI, con effetti specifici di genere sui sottotipi di MCI. Ciò sottolinea l'importanza di un trattamento di alta qualità del diabete soprattutto nella mezza età, non solo a causa dei danni cardiovascolari, ma anche perché potrebbe aiutare a prevenire o ritardare il declino cognitivo.

 

 

 

 

 


FonteIOS Press BV (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Angela Winkler, Martha Dlugaj, Christian Weimar, Karl-Heinz Jöckel, Raimund Erbel, Nico Dragano, Susanne Moebus. Association of diabetes mellitus and mild cognitive impairment in middle-aged men and women. Journal of Alzheimer’s Disease, Volume 42/4 October 2014 DOI: 10.3233/JAD-140696

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.