Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una «impalcatura molecolare» potrebbe avere la chiave di nuovi trattamenti della demenza

Ricercatori del King's College di Londra hanno scoperto come una «impalcatura molecolare», che permette a parti fondamentali delle cellule di interagire, si sfascia nella demenza e nella malattia del motoneurone, rivelando un nuovo potenziale bersaglio per i farmaci.


Lo studio, pubblicato ieri su Nature Communications, è stato finanziato dall'UK Medical Research Council, dal Wellcome Trust, da Alzheimer's Research UK e dalla Motor Neuron Disease Association.


I ricercatori hanno esaminato due componenti delle cellule: i mitocondri, le «centrali energetiche» che producono energia per la cellula, e il reticolo endoplasmatico (ER) che produce proteine ​​e immagazzina il calcio per i processi di segnalazione della cellula. L'ER e i mitocondri formano associazioni strette e queste interazioni permettono un certo numero di funzioni cellulari importanti. Tuttavia il meccanismo con cui ER e mitocondri diventano legati non era del tutto chiaro, fino ad ora.


Il professor Chris Miller, del Dipartimento di Neuroscienze all'Istituto di Psichiatria del King's e autore principale dello studio, dice: "A livello molecolare, molti processi vanno male nella demenza e nella malattia del motoneurone, e uno degli enigmi che abbiamo di fronte è se c'è un percorso comune che collega questi diversi processi. Il nostro studio suggerisce che l'allentamento della «scaffalatura» tra mitocondri e ER nella cellula può essere un processo chiave nelle neurodegenerazioni come la demenza o la malattia del motoneurone".


Studiando le cellule in un piatto, i ricercatori hanno scoperto che una proteina ER chiamata VAPB si lega ad una proteina mitocondriale chiamata PTPIP51, per formare una «impalcatura» che induce l'ER e i mitocondri a formare associazioni strette. In effetti, aumentando i livelli di VAPB e PTPIP51, mitocondri e ER si ri-organizzano per formare legami più stretti.


Nelle malattie neurodegenerative sono interrotte molte delle funzioni della cellula controllate dalle associazioni ER-mitocondri, così i ricercatori hanno studiato come viene danneggiata la forza di questa «impalcatura» in tali malattie. La TDP-43 è una proteina che è fortemente legata alla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA, una forma di malattia del motoneurone) e alla demenza fronto-temporale (FTD, la seconda forma più comune di demenza), ma non è chiaro come la proteina causa esattamente la neurodegenerazione.


I ricercatori hanno studiato il modo in cui la TDP-43 danneggia le cellule di topo in un piatto. Hanno trovato che alti livelli di TDP-43 portato ad un allentamento della scaffalatura, riducendo il legame ER-mitocondri, e colpendo alcune funzioni cellulari importanti che sono collegate alla SLA e alla FTD.


Il professor Miller conclude: "I nostri risultati sono importanti perchè fanno avanzare la nostra comprensione della biologia di base, ma possono anche fornire un nuovo potenziale bersaglio per lo sviluppo di nuovi trattamenti per queste patologie devastanti".

 

 

 

 

 


FonteKing's College London  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Radu Stoica, Kurt J. De Vos, Sébastien Paillusson, Sarah Mueller, Rosa M. Sancho, Kwok-Fai Lau, Gema Vizcay-Barrena, Wen-Lang Lin, Ya-Fei Xu, Jada Lewis, Dennis W. Dickson, Leonard Petrucelli, Jacqueline C. Mitchell, Christopher E. Shaw, Christopher C. J. Miller. ER–mitochondria associations are regulated by the VAPB–PTPIP51 interaction and are disrupted by ALS/FTD-associated TDP-43. Nature Communications, 2014; 5 DOI: 10.1038/ncomms4996

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)