Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Luce del sole al mattino mantiene meglio il peso forma

Una nuova strategia sorprendente per gestire il nostro peso? La luce luminosa del mattino.


Un nuovo studio della Northwestern Medicine ® conclude che i tempi, l'intensità e la durata dell'esposizione alla luce durante il giorno sono legati al nostro peso; è la prima volta che è stato dimostrato.


Lo studio ha scoperto che le persone che hanno la maggior parte dell'esposizione quotidiana alla luce (anche moderatamente luminosa) al mattino, hanno un indice significativamente più basso di massa corporea (Body Mass Index - BMI) rispetto a coloro che hanno la maggior parte dell'esposizione alla luce nel corso della giornata. Il BMI è un rapporto calcolato tra peso e altezza di una persona.


"Prima ci si espone alla luce del giorno, più basso è l'indice di massa corporea", ha dichiarato il co-autore Kathryn Reid, professore associato di ricerca in neurologia alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University. "Più tarda è l'ora di esposizione alla luce moderata, maggiore è il BMI di una persona". L'influenza dell'esposizione alla luce del mattino sul peso corporeo è indipendente dal livello di attività fisica, di apporto calorico, di tempi di sonno, di età o stagione. Essa rappresenta circa il 20 per cento dell'indice di massa corporea di una persona.


"La luce è l'agente più potente per sincronizzare l'orologio interno del corpo che regola i ritmi circadiani, che a loro volta regolano anche il bilancio energetico", ha detto Phyllis C. Zee, MD, l'autrice senior dello studio. "Il messaggio è che si dovrebbe assorbire più luce luminosa tra le 8 del mattino e mezzogiorno". Circa 20/30 minuti di luce del mattino è sufficiente per influenzare il BMI.


La Zee è professoressa «Benjamin e Virginia T. Boshes» di Neurologia e direttore del «Northwestern Medicine Sleep and Circadian Rhythms Research Program» della Feinberg School of Medicine alla Northwestern University e anche neurologa al Northwestern Memorial Hospital. "Se una persona non riceve luce sufficiente al momento opportuno della giornata, potrebbe de-sincronizzare l'orologio interno del corpo, alterando il metabolismo e portando ad un aumento di peso", ha detto Zee. L'esatto meccanismo del modo in cui la luce influenza il grasso corporeo richiede ulteriori ricerche, ha osservato.


Lo studio è stato pubblicato il 2 aprile sulla rivista PLoS ONE. Uno dei co-autori è Giovanni Santostasi, ricercatore di neurologia alla Feinberg.

 

Qual è il numero magico di un BMI basso?

Molte persone non ricevono abbastanza luce naturale del mattino, secondo la Zee, perché lo stile di vita americano è prevalentemente al chiuso. Noi lavoriamo anche in ambienti scarsamente illuminati, di solito circa 200/300 lux. Nello studio, 500 lux sono citati come «il numero magico» o soglia minima per avere un BMI più basso. Anche in una giornata nuvolosa, la luce esterna è superiore a 1.000 lux di luminosità. E' difficile raggiungere questo livello di luce con la consueta illuminazione interna, notano gli scienziati.

 

La luce può essere la prossima frontiera per la perdita di peso

"La luce è un fattore modificabile con il potenziale di essere utilizzato nei programmi di gestione del peso", ha detto la Reid. "Proprio come le persone stanno cercando di dormire di più per tentare di perdere peso, manipolare la luce è forse un altro modo ottenere lo stesso obiettivoo".


Santostasi, fisico per formazione, ha sviluppato una nuova misura per lo studio, che integra i tempi, la durata e l'intensità dell'esposizione alla luce in un unico numero chiamato «tempo di luce medio» o MLiT. Egli ha cercato una correlazione tra i tempi dell'esposizione alla luce, la durata o l'intensità nei dati grezzi dello studio, ma nessuno di questi elementi singolarmente era associato al BMI. E' solo quando ha iniziato a combinare i parametri che ha visto «il segnale forte»: quando tutti e tre sono stati esaminati insieme. "Ho visto che quello che sembrava essere più associato all'indice di massa corporea non era solo la quantità di luce che si riceve, ma quando si prende e per quanto tempo", ha detto Santostasi.


Lo studio includeva 54 partecipanti (26 maschi, 28 femmine), di 30 anni in media. Hanno portato un monitor actigraphy da polso, che misura i parametri dell'esposizione alla luce e del sonno, per sette giorni in condizioni normali di vita. Il loro apporto calorico è stato determinato da sette giorni di registrazioni alimentari.

 

Può essere rilevante perché:

Il peso corporeo e gli altri indicatori metabolici, i ritmi circadiani e la luce formano un circuito il cui deterioramento è implicato nella patologia della demenza.


Ci sono anche segnalazioni sulla rete di casi di pazienti di Alzheimer che hanno avuto benefici da una esposizione quotidiana alla luce del sole.

Favorire l'orologio biologico: prendere luce del mattino

La scoperta sottolinea l'importanza della «salute circadiana», dove l'esposizione alla luce e al buio è sincronizzata con l'orologio interno del corpo. "Ci concentriamo su come troppa luce di notte faccia male; lo è anche non ricevere abbastanza luce al momento opportuno della giornata", ha detto la Zee.


Nell'ambito di uno stile di vita sano, le persone dovrebbero essere incoraggiate ad avere una esposizione alla luce più appropriata. I luoghi di lavoro e le scuole dovrebbero avere finestre. I dipendenti dovrebbero essere incoraggiati ad andare fuori per il pranzo o nelle pause, e l'illuminazione interna dovrebbe essere migliorata nella scuola e sul posto di lavoro. "Questo è qualcosa che potremmo istituire presto nelle nostre scuole per prevenire l'obesità su larga scala", ha detto la Zee.


Anche se la durata e il tempo del sonno non era legata ai risultati, i cronotipi «civetta», quelli che rimangono svegli fino a tardi e dormono più tardi, sono una popolazione danneggiata da una esposizione tardiva alla luce. Ma anche le «allodole», coloro che si svegliano presto, sono danneggiate dalla mancanza di luce mattutina, se rimangono all'interno al mattino.
Anche se lo studio non è stato progettato per esaminare come l'esposizione alla luce influenza il grasso corporeo, la ricerca precedente della Northwestern e altrove dimostra che la luce ha un ruolo nel regolare il metabolismo, la fame e la sazietà.


Questa ricerca è stata finanziata dal National Heart, Lung and Blood Institute, dal National Institute on Aging e dall'Office of Research on Women’s Health, tutti dei National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


Fonte: Marla Paul in  Northwestern University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Kathryn J. Reid, Giovanni Santostasi, Kelly G. Baron, John Wilson, Joseph Kang, Phyllis C. Zee. Timing and Intensity of Light Correlate with Body Weight in Adults. PLoS ONE, 2014; 9 (4): e92251 DOI: 10.1371/journal.pone.0092251

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.