Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Modello di lievito rivela possibile farmaco di Alzheimer e il meccanismo d'azione

Usando un modello di Alzheimer (AD) di lievito, i ricercatori del Whitehead Institute hanno identificato un farmaco che riduce i livelli del frammento della proteina amiloide-β tossica (Aβ) e previene almeno alcuni dei danni cellulari causati quando l'Aβ si accumula nel cervello dei pazienti di AD.


"Possiamo usare questo modello di lievito per trovare piccole molecole in grado di affrontare le patologie cellulari alla base dell'Alzheimer, una malattia legata all'età il cui peso diventerà ancora più significativo con l'invecchiamento della nostra popolazione"
, dice Kent Matlack, ex scienziato del laboratorio di Susan Lindquist, membro del Whitehead. "Abbiamo bisogno di un approccio senza esclusione di colpi per trovare composti efficaci, e abbiamo bisogno rapidamente di informazioni sul loro meccanismo d'azione. Il nostro lavoro dimostra che l'utilizzo di un modello di lievito della tossicità di Aβ è un modo valido per farlo".


Il National Institute on Aging degli USA stima che 5,1 milioni di americani possono avere l'AD, la forma più comune di demenza, che priva progressivamente i pazienti dei loro ricordi, del pensiero e della capacità di ragionamento. La ricerca incentrata sulla malattia è stata ostacolata dalla posizione delle cellule colpite nel cervello, dove non possono essere studiate se non dopo la morte del paziente. Per esplorare i processi cellulari compromessi dall'AD, i ricercatori nel laboratorio di Lindquist hanno creato un modello di lievito, descritto per la prima volta sulla rivista Science nel 2011, che imita in vivo l'accumulo di Aβ che si verifica nella malattia umana.


Nella ricerca attuale, descritta nel numero di questa settimana di Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), un team di scienziati del laboratorio della Lindquist ha usato il modello di lievito per individuare, tra circa 140.000 composti, quelli in grado di salvare le cellule dalla tossicità dell'Aβ. Una delle classi più promettenti di composti ha già dimostrato l'efficacia in modelli animali di AD ed è in procinto di completare un secondo studio di fase II per l'AD.


Il meccanismo con cui l'elemento meglio studiato di questa classe, il clioquinolo, punta l'Aβ all'interno della cellula (dove una gran parte di esso viene prodotto nei neuroni) non era chiaro. "Il nostro lavoro nel modello di lievito mostra che il clioquinolo diminuisce la quantità di Aβ nelle cellule del 90%", dice Daniel Tardiff, uno scienziato nel laboratorio di Lindquist. "Questo è un calo forte, ed è dose-dipendente. Ho provato un sacco di composti prima, e non ho mai visto nulla di così drastico". Il clioquinolo chela il rame, il che significa che si lega selettivamente al metallo. In molti pazienti con AD, gli aggregati di Aβ hanno concentrazioni più alte di rame e di altri metalli rispetto al normale tessuto cerebrale sano. Gli esperimenti biochimici mostrano anche che il rame rende l'Aβ più tossico.


Tenendo in mente la funzione di chelazione del clioquinolo, Tardiff e Matlack, co-autori del documento su PNAS, hanno testato l'effetto del clioquinolo sulle cellule che espimono Aβ in presenza di rame. Il farmaco ha aumentato drasticamente la degradazione dell'Aβ in modo rame-dipendente, e ha perfino ripristinato il processo proteico di traffico cellulare noto come endocitosi, che viene interrotto sia nel modello di lievito che nei neuroni di AD colpiti.


"Il clioquinolo probabilmente ha un'affinità leggermente superiore per il rame rispetto all'Aβ, ma non è un chelante abbastanza forte da togliere le normali metalloproteine del rame della cellula, di cui ha bisogno" dice Matlack. "Da quello che abbiamo visto nel modello di lievito, pensiamo che il farmaco tiri fuori il rame dall'Aβ. Ciò altera la struttura dell'Aβ e probabilmente lo rende più suscettibile alla degradazione, accorciando così il suo tempo di dimezzamento nella cellula".


I risultati del clioquinolo nel lievito e il potenziale clinico dei composti strettamente correlati sono promettenti. Anche se questi composti non sono ancora pronti per diventare farmaci per AD in clinica, l'identificazione di un composto rilevante per l'AD e della patologia cellulare (con la precedente identificazione del laboratorio della Lindquist di alleli umani di rischio di AD che riducono la tossicità dell'Aβ nel lievito), suggerisce che questa piattaforma di scoperta continuerà a generare informazioni e a portare ad altri composti con uguale o maggiore efficacia, alcuni dei quali, si spera, potranno fare la differenza nella malattia umana.


"E' importante ricordare che questa classe di composti ha dimostrato di funzionare in modelli di topo e in un esperimento umano limitato", dice Lindqust, che è anche professore di biologia al MIT e ricercatore dell'Howard Hughes Medical Institute. "Abbiamo validato il modello di lievito e dimostrato che possiamo trovare tali composti ad una velocità che era inconcepibile prima, anzi abbiamo trovato alcuni composti che sembrano ancora più efficaci".


Questo lavoro è stato supportato dal Howard Hughes Medical Institute, dal National Institutes of Health, dalla Ellison Foundation, dal National Research Service Award, dalla Fondazione JPB, e dalla Edward N. and Della L. Thome Memorial Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte: Nicole Giese Rura in Whitehead Institute for Biomedical Research  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  K. E. S. Matlack, D. F. Tardiff, P. Narayan, S. Hamamichi, K. A. Caldwell, G. A. Caldwell, S. Lindquist. Clioquinol promotes the degradation of metal-dependent amyloid-  (A ) oligomers to restore endocytosis and ameliorate A  toxicity. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2014; DOI: 10.1073/pnas.1402228111

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)