Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificata proteina cruciale per sviluppo del cervello e cura neurodegenerazioni

Gli scienziati dei Max F. Perutz Laboratories (MFPL) dell'Università di Vienna e della Medical University of Vienna hanno capito che l'enzima istone deacetilasi 2 (HDAC2) è essenziale per lo sviluppo del cervello.


I risultati, pubblicati in Development, sono importanti per far progredire lo sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento di malattie neurologiche.


Un gruppo di proteine, gli istoni deacetilasi (HDAC), sono sulla lista degli scienziati di tutto il mondo da più di venti anni. Questa attenzione è dovuta alla loro funzione importante nell'epigenetica: l'istone deacetilasi coordina la trascrizione delle informazioni genetiche e ha un ruolo importante nello sviluppo di malattie come il cancro e i disturbi neurodegenerativi.


Gli inibitori HDAC sono già stati applicati terapeuticamente e tuttavia degli studi recenti dimostrano che le 18 varianti di HDAC conosciute negli esseri umani hanno ruoli specifici nei diversi tipi di cellule. Christian Seiser e il suo team ai Max F. Perutz Laboratories (MFPL) della Medical University of Vienna, per esempio, hanno recentemente dimostrato che la disattivazione delle HDAC1 in realtà accelera lo sviluppo del tumore della pelle - una scoperta fondamentale che deve essere presa in considerazione nello sviluppo di nuovi farmaci per trattare i tumori della pelle.

 

L'HDAC2 è cruciale per la sopravvivenza

In questo nuovo studio, finanziato dal programma austriaco di ricerca sul Genoma GEN-AU e dalla FWF, Christian Seiser ed il suo team dimostrano che le HDAC2 hanno un ruolo chiave nello sviluppo del cervello. Asportando completamente o parzialmente questi enzimi, hanno studiato gli omologhi HDAC1 e HDAC2, che hanno funzioni sovrapposte.


Queste due varianti avevano già dimostrato di essere importanti per lo sviluppo di una struttura normale del cervello durante l'embriogenesi. Infatti, i topi non sopravvivono allo stadio embrionale quando sia HDAC1 che HDAC2 vengono completamente ablati (come mostrato dalle figure incluse nella pubblicazione dello studio).


Tuttavia, nei successivi esperimenti è diventato chiaro che l'HDAC2 ha un ruolo cruciale nello sviluppo del cervello: quando la funzione dell'HDAC2 era asportata solo parzialmente e quella dell'HDAC1 completamente, gli organismi erano vitali e fertili. Mentre al contrario, quando la funzione dell'HDAC2 era totalmente ablata e quella dell'HDAC1 solo parzialmente, la prole moriva entro un giorno dalla nascita. Questi topi hanno dimostrato di avere livelli eccessivi di un enzima chiamato proteina chinasi C delta - che si è successivamente dimostrata la ragione della proliferazione ridotta delle cellule progenitrici nelle cellule cerebrali.


"Il cervello neonatale è più piccolo e mostra meno proliferazione delle cellule", spiega il primo autore Astrid Hagelkruys, che ha ottenuto il suo dottorato di ricerca pochi giorni dopo che lo studio è stato accettato da Development. Non è ancora chiaro il motivo per cui i figli muoiono poco dopo la nascita. E' per esempio possibile che difetti neurologici presenti influenzino il coordinamento e il riconoscimento olfattivo, rendendo i neonati incapaci di trovare la strada verso la madre ed il cibo.


L'alterazione della proliferazione e della differenziazione cellulare potrebbe essere invertita inibendo o disattivando la proteina chinasi C delta. Questi dati indicano che l'HDAC2 ha un ruolo unico nel controllare il destino delle cellule durante lo sviluppo del cervello, regolando i fattori chiave, come la proteina chinasi C delta.


Questi risultati sono importanti per lo sviluppo di farmaci neuroterapeutici. Gli inibitori HDAC hanno mostrato effetti benefici in modelli animali per il trattamento dell'Alzheimer e del Parkinson e sono già approvati per il trattamento dell'epilessia nell'uomo. I risultati degli scienziati del MFPL possono aiutare lo sviluppo di farmaci specifici per migliorare la funzione cerebrale.

 

 

 

 

 


FonteMedical University of Vienna.

Riferimenti:  A. Hagelkruys, S. Lagger, J. Krahmer, A. Leopoldi, M. Artaker, O. Pusch, J. Zezula, S. Weissmann, Y. Xie, C. Schofer, M. Schlederer, G. Brosch, P. Matthias, J. Selfridge, H. Lassmann, J. A. Knoblich, C. Seiser. A single allele of Hdac2 but not Hdac1 is sufficient for normal mouse brain development in the absence of its paralog. Development, 2014; 141 (3): 604 DOI: 10.1242/dev.100487

Pubblicato in meduniwien.ac.at (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.