Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il DNA non-codificante implicato nel diabete tipo 2

Le varianti di sezioni non codificanti del genoma potrebbero contribuire in modo importante al rischio di diabete di tipo 2, secondo un nuovo studio.


Le sequenze di DNA che non codificano proteine sono state una volta liquidate come "DNA spazzatura", ma gli scienziati stanno sempre più scoprendo che alcune aree sono importanti per controllare quali geni sono attivati.


Il nuovo studio, pubblicato in Nature Genetics, è uno dei primi a mostrare come queste regioni, chiamate «elementi regolatori», possono influenzare il rischio di malattia nelle persone. Il diabete di tipo 2 colpisce oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo. I fattori genetici sono da tempo noti per il ruolo importante nel determinare il rischio di diabete di tipo 2, insieme ad altri fattori quali il peso corporeo, la dieta e l'età.


Molti studi hanno identificato aree del genoma in cui le variazioni sono legate al rischio di diabete, ma la funzione di molte di queste regioni è sconosciuta, rendendo difficile per gli scienziati ottenere informazioni su come e perché la malattia si sviluppa. Solo il due per cento circa del genoma è costituito da geni: le sequenze che contengono il codice per la fabbricazione delle proteine. La maggior parte del resto è avvolta nel mistero.


"Il DNA non codificante, o DNA spazzatura come è chiamato, è la materia oscura del genoma. Stiamo solo ora iniziando a svelare ciò che fa"
, ha detto l'autore principale professor Jorge Ferrer, ricercatore senior Wellcome Trust del Dipartimento di Medicina all'Imperial College di Londra.


Nel nuovo studio, gli scienziati hanno mappato elementi regolatori che orchestrano l'attività dei geni nelle cellule del pancreas che producono insulina, un ormone che regola lo zucchero nel sangue.


Nel diabete di tipo 2, i tessuti diventano meno sensibili all'insulina, con conseguente eccessivo innalzamento dei livelli di zucchero nel sangue. Quando questo accade, la maggior parte delle persone può compensare, producendo più insulina, ma nelle persone con diabete di tipo 2, il pancreas non è in grado di far fronte a questo aumento della domanda.


"Le cellule che producono l'insulina sembrano essere programmate per comportarsi in modo diverso nelle persone con diabete di tipo 2", ha detto il co-autore professor Mark McCarthy, ricercatore senior Wellcome Trust dell'Università di Oxford. "Questo studio fornisce alcuni importanti indizi sui meccanismi che sono disturbati nelle prime fasi di sviluppo del diabete di tipo 2, e può indicare la strada verso nuovi modi di trattare e prevenire la malattia".


Il team ha identificato le sequenze del genoma che guidano l'attività genica specificamente nelle cellule produttrici di insulina. Essi hanno scoperto che queste sequenze sono situate in gruppi, gli stessi dove risiedono anche le varianti genetiche notoriamente collegate al rischio diabete.


"Molte persone hanno piccole varianti del DNA in tali elementi regolatori, e queste varianti influenzano l'espressione genica nelle cellule che producono l'insulina. Questa conoscenza ci permetterà di comprendere i meccanismi dettagliati con i quali varianti specifiche di DNA predispongono al diabete", ha detto il professor Ferrer.

 

 

 

 

 


FonteImperial College London.

Riferimenti:  Lorenzo Pasquali, Kyle J Gaulton, Santiago A Rodríguez-Seguí, Loris Mularoni, Irene Miguel-Escalada, İldem Akerman, Juan J Tena, Ignasi Morán, Carlos Gómez-Marín, Martijn van de Bunt, Joan Ponsa-Cobas, Natalia Castro, Takao Nammo, Inês Cebola, Javier García-Hurtado, Miguel Angel Maestro, François Pattou, Lorenzo Piemonti, Thierry Berney, Anna L Gloyn, Philippe Ravassard, José Luis Gómez Skarmeta, Ferenc Müller, Mark I McCarthy, Jorge Ferrer. Pancreatic islet enhancer clusters enriched in type 2 diabetes risk-associated variants. Nature Genetics, 2014; DOI: 10.1038/ng.2870

Pubblicato da Sam Wong in imperial.ac.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.