Nel primo studio di questo genere, due ricercatori hanno usato la musica popolare per aiutare i pazienti con cervello leso gravemente a richiamare dei ricordi personali.
Amee Baird e Séverine Samson descrivono i risultati e le conclusioni della loro ricerca pionieristica nel numero più recente della rivista Neuropsychological Rehabilitation.
Il loro studio, pur riguardando un numero limitato di casi, è il primo ad esaminare i "ricordi autobiografici evocati dalla musica" (RAEM) nei pazienti con lesioni cerebrali acquisite (ABI), piuttosto che quelli che sono sani o affetti da Alzheimer.
La Baird e la Samson hanno fatto ascoltare a cinque pazienti degli estratti di canzoni della classifica 'Billboard Hot 100', in ordine casuale. I brani, tratti da tutta la vita del paziente fin dai 5 anni di età, sono stati fatti ascoltare anche a cinque soggetti di controllo senza lesioni cerebrali. Tutti sono stati invitati a registrare la familiarità che avevano con una determinata canzone, se gli piaceva, e quali ricordi richiamava.
Le dott.sse Baird e Samson hanno scoperto che la frequenza di RAEM registrati era simile per i pazienti (38%-71%) e per i controlli (48%-71%). Solo uno dei quattro pazienti ABI non ha registrato nessun RAEM. In effetti, il maggior numero di RAEM in tutto il gruppo è stato registrato da uno dei pazienti ABI.
In tutti i partecipanti studiati, la maggioranza dei RAEM era di una persona, più persone o un periodo di vita, ed erano di solito positivi. Le canzoni che evocavano un ricordo sono state indicate come più familiari e più apprezzate, rispetto a quelle che non richiamavano alcun ricordo.
Come strumento potenziale per aiutare i pazienti a riacquistare i propri ricordi, la Baird e la Samson concludono che: "La musica è più efficiente ad evocare ricordi autobiografici rispetto alle istruzioni verbali dell'Autobiographical Memory Interview (AMI), per ciascun periodo di vita, con una maggiore percentuale di RAEM per ogni periodo di vita, in confronto ai punteggi AMI".
"I risultati suggeriscono che la musica è uno stimolo efficace per suscitare ricordi autobiografici e può essere utile nella riabilitazione dell'amnesia autobiografica, ma solo nei pazienti senza deficit fondamentali della memoria di richiamo autobiografica e con la percezione intatta dei toni".
Gli autori sperano che il loro lavoro pionieristico possa incoraggiare altri riceratori ad effettuare ulteriori studi sui RAEM in grandi popolazioni di ABI. Essi auspicano anche ulteriori studi sia sulle persone sane che su quelle con altre condizioni neurologiche, per saperne di più sulla chiara relazione tra memoria, musica ed emozioni; sperano che un giorno potremmo veramente "capire i meccanismi alla base dell'effetto unico di potenziamento della memoria da parte della musica".
Fonte: Taylor & Francis, via AlphaGalileo.
Riferimenti: A. Baird, S. Samson. Music evoked autobiographical memory after severe acquired brain injury: Preliminary findings from a case series. Neuropsychological Rehabilitation, 2013; : 1 DOI: 10.1080/09602011.2013.858642
Pubblicato in alphagalileo.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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