Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rimanere brillanti, acuti dopo il pensionamento

Ottobre per il Canada é il mese dell'Ambiente Lavorativo Salubre, ma come si fa a rimanere mentalmente in forma dopo aver scambiato la settimana lavorativa di 40 ore con l'orologio d'oro, cioé dopo essere andati in pensione?


Quanto più si utilizza il cervello - e tanto più piace farlo - maggiori sono le possibilità di rimanere intelligenti, acuti, invecchiando.


Questo è il risultato di uno studio pubblicato recentemente in Journals of Gerontology: Psychological Sciences da un team di ricercatori dell'Università di Concordia.


Il nuovo studio indica le tre principali scoperte che possono aiutare a prevedere la capacità cognitiva in vecchiaia:

  • Quante più attività cognitivamente impegnative si scovano, e di cui si gode, minori sono le probabilità di sperimentare il declino cognitivo più tardi nella vita.
  • Impegnarsi in diverse attività cognitive aiuta a potenziare il cervello dopo la pensione.
  • Le persone che mostrano anche segni lievi di depressione sono più propense a mostrare un calo delle capacità intellettuali una volta che lasciano l'ufficio definitivamente.


Il primo autore Larry Baer spiega che, "la pensione di solito arriva proprio nel periodo in cui si evidenziano i normali cali della funzione cognitiva legati all'età. Quindi è importante capire che cosa sta succedendo alle capacità intellettuali in questo periodo ed identificare i fattori di rischio del declino mentale, così come i fattori che aiutano ad evitarlo".


Questo studio ha implicazioni di vasta portata. Dice Baer che ​​"è una speranza che questi risultati possano influenzare la progettazione di futuri interventi volti a mantenere la salute cognitiva dei pensionati. Ciò può essere fatto concentrandosi sul modo in cui le persone intensificano il loro impegno in varie attività cognitive, anche con bassi livelli di motivazione. Ed è altrettanto importante affrontare i sintomi della depressione per contribuire alla lotta contro il declino cognitivo".


Baer, attualmente dottorando alla Concordia, ha lavorato con i colleghi ricercatori Nassim Tabri, Mervin Blair e Dorothea Bye, sotto la guida degli autori di riferimento Dolores Pushkar e Karen Li. Essi hanno usato i dati raccolti nel corso di quattro anni, da 333 nuovi pensionati. I partecipanti, con età media di 59 anni, e per lo più in buona salute e privi di limitazioni gravi alla mobilità quando lo studio é stato avviato, sono stati sottoposti a valutazioni di cognizione, motivazione e per le loro attività una volta all'anno.

 

 

 

 

 


Fonte: Concordia University.

Riferimenti: L. H. Baer, N. Tabri, M. Blair, D. Bye, K. Z. H. Li, D. Pushkar. Longitudinal Associations of Need for Cognition, Cognitive Activity, and Depressive Symptomatology With Cognitive Function in Recent Retirees. The Journals of Gerontology Series B: Psychological Sciences and Social Sciences, 2012; 68 (5): 655 DOI: 10.1093/geronb/gbs112

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)