Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anticolinergici causano problemi di memoria agli anziani anche solo in 60 giorni

 

Una ricerca congiunta tra il Regenstrief Institute, il Center for Aging Research dell'Indiana University e la Wishard-Eskenazi Health, sui farmaci assunti di solito dagli anziani, ha scoperto che i farmaci con forti effetti anticolinergici causano deficit cognitivo se assunti in modo continuo per almeno 60 giorni.

Un effetto simile si verifica dall'uso continuo per 90 giorni di più farmaci con effetto anticolinergico debole.


Lo studio, su 3.690 anziani, è tra i primi a esplorare il modo in cui il il cervello viene colpito dal tempo di assunzione di questo gruppo di farmaci, ed è disponibile on-line in anticipo sulla pubblicazione in Alzheimer's & Dementia, la rivista dell'Alzheimer's Association. La ricerca è stata finanziata dal National Institute on Aging.


I farmaci anticolinergici bloccano l'acetilcolina, un neurotrasmettitore del sistema nervoso e sono venduti sia al banco che via prescrizione. Gli anziani usano di solito i farmaci da banco con effetti anticolinergici come aiuto al sonno e per alleviare le perdite della vescica. I farmaci con effetti anticolinergici sono prescritti frequentemente per molte malattie croniche tra cui l'ipertensione, le malattie cardiovascolari e la malattia polmonare ostruttiva cronica. Un elenco di farmaci che dichiarano un carico anticolinergico si può trovare sul sito Aging Brain Care (clicca per vedere/scaricare).


I ricercatori del Regenstrief Institute, del Center for Aging Research della UI e di Wishard-Eskenazi Health riferiscono che l'assunzione continua di forti anticolinergici, come molti sonniferi o antistaminici, per soli 60 giorni, causa problemi di memoria e altri indicatori di lieve decadimento cognitivo. Un impatto negativo sulla cognizione deriva anche dall'assunzione per 90 giorni di più farmaci con effetti anticolinergici più deboli, come molti aiuti digestivi comuni da banco.

"Abbiamo scoperto che un elevato carico anticolinergico - da uno o da più farmaci - più due o tre mesi di assunzione continua a tale elevato onere, raddoppiato all'incirca il rischio di sviluppare decadimento cognitivo", scrive Campbell Noll, Pharm.D, ricercatore del Regenstrief Institute e co-autore dello studio. "Milioni di anziani stanno prendendo sonniferi o farmaci da prescrizione, anno dopo anno, che possono influire sulle loro capacità organizzative e di memoria". Il Dr. Campbell è anche scienziato del Center for Aging Research della UI, professore assistente di ricerca al Dipartimento di Pratica Farmaceutica, nel College of Pharmacy della Purdue University, e specialista di farmacia clinica in geriatria alla Wishard-Eskenazi Health Services.


"Anche se il legame tra anticolinergici e deterioramento cognitivo è stato riferito dal nostro gruppo e da altri, il carico complessivo degli anticolinergici è stato piuttosto inaspettato, come lo era la mancanza di una chiara associazione tra onere anticolinergico e demenza", ammette Malaz Boustani, MD , MPH del Regenstrief Institute, l'autore senior dello studio, direttore associato del Center for Aging Research della IU e professore associato di medicina alla School of Medicine della IU.


Egli riceve i pazienti all'Healthy Aging Brain Center della Wishard-Eskenazi Health e dice che "Ci fa sperare il fatto che l'assunzione di anticolinergici sia collegato al decadimento cognitivo lieve, che comporta la perdita di memoria senza disabilità funzionale, ma non all'Alzheimer e ad altri disturbi di demenza. I nostri sforzi di ricerca si concentreranno ora sulla possibilità di invertire il deterioramento cognitivo indotto da anticolinergici".

 

 

 

 


Fonte: Indiana University, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: Xueya Cai, Noll Campbell, Babar Khan, Christopher Callahan, Malaz Boustani. Long-term anticholinergic use and the aging brain. Alzheimer's & Dementia, 2012; DOI: 10.1016/j.jalz.2012.02.005.

Pubblicato in Science Daily il 7 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.