Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rimodellazione delle membrane: l'incontro tra yoga e biologia cellulare

 

Le cellule ingerirscono proteine e fagocitano i batteri con un processo ginnico, mutaforma, chiamato endocitosi.

I ricercatori del National Institutes of Health rivelano come una proteina chiave (dynamin) dirige il processo, il cui difetto genetico può essere alla base di malattie umane come l'Alzheimer, la distrofia muscolare e la leucemia.


L'endocitosi consente alle cellule di assorbire nutrienti, importare fattori di crescita, prevenire le infezioni e compiere molte altre attività vitali. Eppure, nonostante decenni di ricerche, gli scienziati non avevano capito appieno questo processo di rimodellamento della membrana. Una nuova ricerca rivela, sulla scala reale dei nanometri, come singole molecole lavorano insieme durante una singola azione di endocitosi.


"Abbiamo scoperto nuovi dettagli su un processo di base usato in molti modi da ogni cellula del corpo", scrive il co-autore Joshua Zimmerberg, MD, Ph.D., direttore del Programma di Biologia Fisica all'Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development (NICHD), dove è stata condotta la ricerca. "E' il culmine di un viaggio di 30 anni".


La ricerca è stata diretta da Vadim Frolov, Ph.D., un borsista postdottorato attivo in quel momento nel laboratorio del Dott. Zimmerberg e appare in un articolo su Science scritto da un team internazionale di ricercatori di Stati Uniti, Spagna, Russia e India. Oltre a finanziare il Dott. Zimmerberg, il NIH ha sostenuto anche il lavoro attraverso una sovvenzione da parte del National Institute of General Medical Sciences (NIGMS) al co-autore Sandra Schmid, Ph.D. del Medical Center dell'Università del Texas Southwestern di Dallas. La Dott.ssa Schmid è esperta di dynamin.


Gli scienziati sanno da anni che il dynamin ha il ruolo principale nell'endocitosi. Dopo che altre molecole, conosciute come proteine ​​di rivestimento, pizzicano la membrana della cellula per formare una sacca verso l'interno, il dynamin si avvinghia, come un pitone, al collo del sacco e lo stringe con forza. Una scossa di energia proveniente da una molecola chiamata GTP recide il collo, liberando una bolla (la vescicola) che fluttua liberamente all'interno della cellula, e sigillando la chiusura nella membrana esterna della cellula. Per tutto il tempo, né la cellula né la vescicola lasciano fuoriuscire una qualsiasi parte del contenuto.


I dott. Zimmerberg, Schmid e colleghi hanno scoperto come la cellula supera una barriera di energia apparentemente insormontabile per compiere questa impresa. Non è una questione di forza bruta, come sospettato in precedenza, ma qualcosa che somiglia molto a una cooperazione molecolare di tipo zen.


La recisione del collo inizia quando il dynamin penetra leggermente nella membrana cellulare flessibile. I lipidi (molecole oleose) nella membrana si scostano, spostando la coda per accogliere la proteina. Questo affollamento molecolare stressa la membrana, restringendo ulteriormente il collo della vescicola in sviluppo. Quindi la GTP finisce il lavoro. Ma non, come ci si potrebbe aspettare, con uno strappo fatale del cappio dynamin. E' piuttosto il contrario: come un istruttore di yoga, la GTP incoraggia la membrana a rilassarsi, nonostante il suo stress estremo. Nel mezzo di questo stato di rilassamento, la vescicola si stacca improvvisamente.


Per cercare di comprendere questa mossa controintuitiva, i ricercatori ipotizzano che la GTP scioglie un po' l'interno del dynamin, trasformando la proteina in un'impalcatura flessibile che stabilizza la membrana, mentre i lipidi si ricompongono. "Non vediamo alcun altro modo per abbassare la barriera di energia necessaria al rimodellamento senza avere fuoriuscite", afferma il Dr. Frolov, che ha formulato l'ipotesi. I ricercatori hanno anche scoperto che, senza accesso alla GTP, il dynamin continuerebbe a crescere, torcendosi tre o quattro volte intorno al collo del sacco. La presenza della GTP (come nel caso degli organismi viventi) consente solo uno o due avvolgimenti al dynamin prima che si generi la vescicola.


Tutte queste informazioni aiutano gli scienziati a capire meglio un processo fondamentale per la vita. I difetti genetici nell'endocitosi (e nel processo inverso, l'esocitosi) sono legati a una serie di malattie umane, tra cui la distrofia muscolare, l'Alzheimer, la leucemia e molte altre. Inoltre, alcuni parassiti e altri agenti patogeni possono dirottare l'endocitosi, inducendo il processo ad entrare e infettare cellule umane.


Il Dott. Zimmerberg sta portando i risultati di ricerca di base nella pratica clinica. Egli sta studiando i cambiamenti nelle membrane cellulari del muscolo in persone che hanno una forma di distrofia muscolare ad insorgenza nell'età adulta. Nella malattia, la membrana intorno alle cellule muscolari si indebolisce e si usura. Alla fine, le cellule con la membrana danneggiata muoiono, spargendo un certo numero di enzimi nel sangue. Il Dott. Zimmerberg spera di identificare i cambiamenti nella chimica del sangue che fanno luce sul processo di malattia per puntare a nuovi possibili trattamenti. Presto lo studio inizierà a reclutare dei pazienti come volontari.

 

 

 

 

 


Fonte: NIH/National Institute of General Medical Sciences, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento: AV Shnyrova, PV Bashkirov, SA Akimov, TJ Pucadyil, J. Zimmerberg, SL Schmid, VA Frolov. Geometric Catalysis of Membrane Fission Driven by Flexible Dynamin Rings. Science, 2013; 339 (6126): 1433 DOI: 10.1126/science.1233920.

Pubblicato in Science Daily il 30 Aprile 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.