Il trattamento a lungo termine con carmustina, un parente chimico della mostarda azotata e già utilizzato per il trattamento di alcuni tipi di cancro al cervello, può diminuire la quantità di amiloide-β e il numero delle placche amiloidi in un modello di topo di Alzheimer.
La ricerca è pubblicata in BMC Medicine rivista ad accesso libero di Biomed Central.
L'Alzheimer distrugge progressivamente la memoria, il linguaggio, e il giudizio delle persone colpite. Mentre i decessi dovuti a malattie cardiache, ictus e cancro sono in calo, sta aumentando il numero di decessi che l'Alzheimer provoca ogni anno. Nelle fasi iniziali si può notare un accumulo di placche amiloidi-β, anche se non è stata ancora stabilita l'esatta relazione tra queste placche e la malattia.
Notando che le persone con cancro tendono a non avere l'Alzheimer, e viceversa, i ricercatori del Torrey Pines Institute for Molecular Studies, con base in Florida, hanno selezionato in una biblioteca di farmaci anti-cancro, tutti approvati dalla FDA, quelli con la capacità di ridurre il livello di amiloide-β nelle cellule che esprimono la proteina precursore dell'amiloide.
Da questa selezione si sono accorti che la carmustina potrebbe ridurre del 60% la conversione della proteina precursore in livelli di amiloide-β. Quando l'hanno provata in un modello di topo dell'Alzhiemer, il trattamento a lungo termine con carmustina è riuscito a ridurre il livello di amiloide-β del 75%.
Nel discutere come questa ricerca potrebbe essere traslata negli esseri umani, il dottor Madepalli Lakshmana (nella foto), che ha condotto questo studio, afferma: "Il livello di carmustina necessario per ottenere una riduzione dell'amiloide-β è molto più basso della dose già usata nel trattamento di alcuni tipi di cancro al cervello".
"Inoltre la carmustina non sembra agire attivando le microglia o bloccando la secretasi, con il risultato di ridurre gli effetti collaterali osservati con altri farmaci anti-amiloide sperimentali e nuovi".
"Anche se deve essere svolto altro lavoro, la carmustina sembra essere un potente farmaco candidato al trattamento e alla prevenzione dell'Alzheimer".
Gli autori dichiarano di non avere conflitti di interesse.
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Fonte: BioMed Central Limited, via AlphaGalileo.
Riferimento: Crystal D Hayes, Debleena Dey, Juan Pablo Palavicini, Hongjie Wang, Kshitij A Patkar, Dmitriy Minond, Adel Nefzi, Madepalli K Lakshmana. Striking reduction of amyloid plaque burden in an Alzheimer's mouse model after chronic administration of carmustine. BMC Medicine, 2013; 11 (1): 81 DOI: 10.1186/1741-7015-11-81.
Pubblicato in Science Daily il 22 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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