Ricercatori della Johns Hopkins riferiscono la riuscita applicazione di una forma di risonanza magnetica per identificare quello che sembra essere un marcatore biochimico chiave del deterioramento cognitivo nel cervello delle persone affette da sclerosi multipla (SM).
La ricerca, descritta nei Proceedings of the National Academy of Sciences pubblicata on line il 19 novembre, è in grado di accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento di disturbi cognitivi non solo nei pazienti con sclerosi multipla, ma anche nei pazienti con Alzheimer e altri disturbi neurologici.
In esperimenti di follow-up su topi con una forma di SM per topo, i ricercatori sono stati in grado di utilizzare un composto sperimentale per manipolare il marcatore stesso e migliorare drasticamente l'apprendimento e la memoria.
La metà delle persone con SM sperimentano problemi di apprendimento e memoria, per i quali non esiste nessuna terapia approvata, con anomalie di movimento che caratterizzano questa malattia debilitante autoimmune.
"Abbiamo un trattamento potenzialmente innovativo per il danno cognitivo della SM, una condizione devastante in aumento che colpisce almeno 400.000 persone negli Stati Uniti", dice il responsabile dello studio Adam I. Kaplin, MD, Ph.D., assistente professore di psichiatria e scienze del comportamento e neurologia alla School of Medicine della Johns Hopkins University.
Ma Kaplin avverte anche che il trattamento è stato finora utilizzato solo in modelli di topo di SM e gli studi clinici sulle persone sono lontani di anni.
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Fonte: Materiale della Johns Hopkins Medicine.
Riferimento: Kristen A. Rahn, Crystal C. Watkins, Jesse Alt, Rana Rais, Marigo Stathis, Inna Grishkan, Ciprian M. Crainiceau, Martin G. Pomper, Camilo Rojas, Mikhail V. Pletnikov, Peter A. Calabresi, Jason Brandt, Peter B. Barker, Barbara S. Slusher, and Adam I. Kaplin. Inhibition of Glutamate Carboxypeptidase II (GCPII) activity as a treatment for cognitive impairment in multiple sclerosis. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2012; DOI: 10.1073/pnas.1209934109.
Pubblicato in ScienceDaily il 19 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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