SEOUL, Corea del Sud / PRNewswire / - Nel primo studio di questo tipo, i ricercatori delle principali università della Corea e il RNL Bio Stem Cell Technology Institute hanno annunciato questa settimana i risultati di uno studio che suggerisce una sorprendente possibilità: cellule staminali adulte possono avere non solo un effetto positivo sui soggetti affetti da Alzheimer, ma possono prevenire la malattia.
Usando cellule staminali adulte di esseri umani, derivate da grassi [termine scientifico: adMSC, cellule staminali mesenchimali umane derivate da tessuto adiposo], i ricercatori sono stati in grado di provocare la rigenerazione del cervello di modelli animali di Alzheimer.
I ricercatori, per la prima volta nella storia, hanno utilizzato cellule staminali per identificare il meccanismo cruciale per il trattamento dell'Alzheimer, e hanno dimostrato come acquisire una maggiore efficacia, come pure la prevenzione, dei sintomi dell'Alzheimer con cellule staminali adulte, un "Sacro Graal" di scienziati biomedici da decenni.
L'Alzheimer, la forma più comune di demenza (perdita delle funzioni cerebrali), è la 6a causa di morte, e colpisce 1 persona ogni 8, più del cancro al seno. Nel 2010 c'erano 35,6 milioni di persone con Alzheimer nel mondo, ma questo numero è destinato a raddoppiare ogni 20 anni. Si stima che il costo totale della malattia è di 604 miliardi di dollari nel mondo, il 70% di tale costo è negli Stati Uniti e in Europa. Per metterlo in prospettiva, l'assistenza dell'Alzheimer vale più del fatturato di Wal-Mart (414 miliardi di dollari) ed Exxon Mobil (311 miliardi), secondo il rapporto di Alzheimer's Disease International. Il costo dell'Alzheimer è in cima alla lista delle malattie dell'invecchiamento degli economisti sanitari, e potrebbe rovesciare le intere economie delle nazioni, oltre che rovinare la vita non solo dei pazienti, ma anche dei loro famigliari.
Secondo i risultati di questo primo importante studio, l'Alzheimer potrebbe essere presto una malattia prevenibile, o persino una cosa del passato. Altrettanto importante, la sicurezza umana della gestione del tipo di cellule staminali adulte utilizzate in questo esperimento è stata stabilita in più articoli e da sperimentazioni cliniche approvate dal governo.
La ricerca:
Lo studio è stato condotto congiuntamente dal Professore Yoo-Hun Suh della Seoul National University e dal Dr. Jeong Chan-Ra, direttore del RNL Bio Stem Cell Technology Institute (SCTI). I ricercatori e i loro gruppi hanno iniettato cellule staminali in topi geneticamente progettati per avere i sintomi di base e la fisiologia dell'Alzheimer. Sono stati in grado di capire che queste cellule staminali umane derivate da tessuto adiposo, si comportano in modo particolare quando iniettate nella vena caudale dei topi.
Le cellule migrano attraverso la barriera emato-encefalica, considerata da molti come impossibile da attraversare per le cellule staminali adulte, ed entrano nel cervello. In effetti, le cellule marcate da fluorescenza sono state monitorate nel tragitto nei soggetti e il gruppo ha visto che le cellule infuse migrano attraverso il corpo, incluso il cervello, tranne l'organo olfattivo, e hanno quindi confermato che le cellule staminali infuse endovenosamente possono giungere al cervello attraverso la barriera ematoencefalica.
Il team di infuso cellule staminali adipose per via endovenosa nei topi modello di Alzheimer, più volte a distanza di due settimane da tre a 10 mesi. Una volta lì, i topi che hanno ricevuto le cellule sono migliorati in ogni modo: nella capacità di apprendimento, nella capacità di ricordare, e nei segni neuropatologici. Ancora più importante, per la prima volta i topi modelli di Alzheimer hanno mostrato la mediazione dell'IL-10, noto per la protezione antiinfiammatoria e neurologica.
Il team ha anche scoperto che le cellule staminali hanno restaurato una capacità di apprendimento speciale dei soggetti modello di Alzheimer, con una grande riduzione delle lesioni neuropatiche. Ciò è stato scoperto usando test per l'Alzheimer della valutazione del comportamento. Nella valutazione è stato trovato, incredibilmente, che l'effetto terapeutico delle cellule staminali "sull'Alzheimer è stato tremendo". Ciò è stato trovato anche nell'analisi patologica.
La chiave però era la prevenzione: gli scienziati hanno dimostrato che le cellule staminali, quando infuse nei topi di Alzheimer, diminuiscono la beta amiloide e l'APP-CT, noti per causare distruzione delle cellule cerebrali, e di conseguenza alla demenza e all'Alzheimer. Nel laboratorio era chiaro che le cellule staminali aumentano la neprilisina, che idrolizza le proteine tossiche. Nessun altro composto o trattamento ha mai mostrato un potenziale così forte per prevenire, e anche per fermare, questa epidemia di demenza incurabile che diffonde sofferenza nei pazienti e nelle loro famiglie.
Fermare l'Alzheimer, per non parlare di prevenirlo, è l'obiettivo principale di migliaia di ricercatori in tutto il mondo. Parlando di questa scoperta rivoluzionaria, il professore Yoo-Hun Suh, che ha condotto lo studio, ha detto: "E' una scoperta innovativa che un metodo così semplice, come l'iniezione endovenosa di cellule staminali adipose autologhe più sicure, senza causare rigetto immunitario, o qualsiasi questioni etica, abbia aperto una nuova strada per la conquista dell'Alzheimer, una delle malattie più orribili, costose e incurabili del nostro tempo". Assieme a lui, il leader del RNL Bio Stem Cell Technology Institute Dr. Ra Jeong-Chan ha detto: "Non è mai stato più chiaro di adesso che è un imperativo etico per i governi dare ai pazienti con malattie incurabili il diritto a partecipare non solo a studi come questo, ma a terapie con tale ovvio potenziale, una volta che sono state testate più volte in termini di sicurezza, come la nostra tecnologia". Entrambi gli scienziati hanno sottolineato che la vera svolta nella loro ricerca complessa è la prevenzione della comparsa dei sintomi.
In particolare le cellule staminali trapiantate nel cervello, in un'altra parte dello studio, hanno indotto la divisione cellulare e la neuro-differenziazione di cellule endogene neuro-progenitrici intorno all'ippocampo e alle cellule intorno ad esso e hanno aumentato di molto la stabilità dei dendriti e delle sinapsi. Le cellule staminali hanno anche contribuito a vari fattori di crescita anti-infiammatori e neuronali, aumentando soprattutto l'espressione dell'IL-10. Questo ha a sua volta soppresso l'apoptosi dei neuroni cerebrali, l'effetto di prevenzione contro l'Alzheimer.
Il Dr. Ra di RNL Bio ha osservato che "la RNL Bio ha già completato gli studi clinici approvati dal governo che confermano l'efficacia delle cellule staminali della RNL Bio nella gestione e nel trattamento di altre malattie, tra cui l'osteoartrite, l'ischemia e la atrofia emifacciale progressiva (malattia di Romberg)".
Questo studio è stato pubblicato nella rivista medica statunitense PLOS O NE. Immagini, piani per gli sforzi futuri, e l'impatto su questa malattia schiacciante sono stati discussi in una conferenza stampa a Seoul il 27 settembre.
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Fonte: RNL BIO CO., LTD.
Pubblicato in Sacramento Bee il 26 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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