Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificati meccanismi per cui cellule staminali embrionali diventano una qualsiasi cellula del corpo umano

Una nuova ricerca all'Università Ebraica di Gerusalemme fa luce sulla pluripotenza: la capacità delle cellule staminali embrionali di rinnovarsi indefinitamente e differenziarsi in tutti i tipi di cellule mature.

Risolvere questo problema, che è una sfida importante nella biologia moderna, potrebbe accelerare l'utilizzo di cellule staminali embrionali nella terapia cellulare e nella medicina rigenerativa.


I ricercatori sulle cellule staminali, lo studente Shai
Melcer (a sinistra) e il Dott. Eran Meshorer della Hebrew University di Gerusalemme.
Credit: Eran Meshorer

Se gli scienziati fossero in grado di replicare i meccanismi che rendono possibile la pluripotenza, potrebbero creare in laboratorio cellule da impiantare negli esseri umani per curare le malattie caratterizzate da morte cellulare, come l'Alzheimer, il Parkinson, il diabete e altre malattie degenerative.


Per far luce su questi processi, i ricercatori del laboratorio del Dr. Eran Meshorer, del Dipartimento di Genetica all'Institute of Life Sciences Alexander Silberman dell'Università Ebraica, stanno combinando approcci molecolari, microscopici e genomica. Il gruppo di Meshorer si sta concentrando su percorsi epigenetici (che provocano cambiamenti biologici, senza un corrispondente cambiamento nella sequenza del DNA) specifici delle cellule staminali embrionali.


La base molecolare dei meccanismi epigenetici è la cromatina, che è composta dal DNA di una cellula e da proteine strutturali e di regolazione. Nella ricerca innovativa eseguita da Shai Melcer, un dottorando nel laboratorio di Meshorer, sono stati esaminati i meccanismi che sostengono una conformazione "aperta" della cromatina nelle cellule staminali embrionali. I ricercatori hanno scoperto che la cromatina è meno condensata nelle cellule staminali embrionali, consentendo loro la flessibilità o "plasticità funzionale" di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula.


Un modello distinto di modificazioni chimiche di proteine strutturali della cromatina (denominata acetilazione e metilazione degli istoni) consente una configurazione più allentata della cromatina nelle cellule staminali embrionali. Durante le prime fasi della differenziazione, questo modello cambia per facilitare la compattazione della cromatina. Ma ancor più interessante, gli autori hanno trovato che anche una proteina lamina nucleare, la lamina A, fa parte del segreto. In tutti i tipi di cellule differenziate, la lamina A lega i domini compatti di cromatina e li ancora alla membrana nucleare della cellula. La lamina A è assente dalle cellule staminali embrionali, e questo può consentire uno stato più libero e più dinamico della cromatina nel nucleo della cellula.


Gli autori ritengono che la plasticità della cromatina equivalga alla plasticità funzionale, perché la cromatina è costituita da DNA che comprende tutti i geni e i codici di tutte le proteine di ogni cellula vivente. Capire i meccanismi che regolano la funzione della cromatina consentirà manipolazioni intelligenti di cellule staminali embrionali in futuro. "Se potessimo applicare questa nuova comprensione dei meccanismi che danno alle cellule staminali embrionali la loro plasticità, allora potremmo aumentare o diminuire la dinamica delle proteine che legano il DNA e quindi aumentare o diminuire il potenziale di differenziazione delle cellule", conclude il dottor Meshorer. "Questo potrebbe accelerare l'utilizzo di cellule staminali embrionali nella terapia cellulare e nella medicina rigenerativa, consentendo la creazione di cellule in laboratorio da impiantare in esseri umani per curare le malattie caratterizzate da morte cellulare, come l'Alzheimer, il Parkinson, il diabete e altre malattie degenerative".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Hebrew University of Jerusalem, via AlphaGalileo.

Riferimento:
Shai Melcer, Hadas Hezroni, Eyal Rand, Malka Nissim-Rafinia, Arthur Skoultchi, Colin L. Stewart, Michael Bustin, Eran Meshorer. Histone modifications and lamin A regulate chromatin protein dynamics in early embryonic stem cell differentiation. Nature Communications, 2012; 3: 910 DOI: 10.1038/ncomms1915.

Pubblicato in ScienceDaily il 18 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)