I pazienti con Alzheimer nella fase iniziale possono trarre notevoli vantaggi consumando un cocktail nutrizionale, dicono i ricercatori.
Lo studio, condotto in Europa, ha scoperto che il cocktail di nutrienti Souvenaid può migliorare la memoria in questi pazienti. I risultati della sperimentazione clinica saranno pubblicati on-line il 10 luglio nel Journal of Alzheimer's Disease.
Nel corso del tempo i malati di Alzheimer perdono le connessioni tra le cellule cerebrali (sinapsi). Ciò provoca la perdita di memoria in aggiunta ad altri disturbi cognitivi. Secondo Richard Wurtman (foto), professore emerito di scienze cognitive e del cervello al MIT, che ha inventato il Souvenaid, ha spiegato che il mix integratore sembra stimolare la crescita di nuove sinapsi. Wurtman ha detto: "Si cerca di migliorare il numero delle sinapsi, non rallentandone il degrado (anche se naturalmente piacerebbe farlo), ma piuttosto aumentandone la formazione".
Wurtman ha sviluppato Souvenaid combinando tre composti naturali dietetici:
- DHA, acidi grassi omega3 - presenti in pesce, uova, semi di lino e carni provenienti da animali nutriti con erba;
- Colina - si trova nelle uova, carne e frutta a guscio;
- Uridina - prodotta da fegato e rene ed è presente in alcuni alimenti come componente dell'RNA.
Negli studi su animali, Wurtman ha scoperto che il Souvenaid aumenta il numero di spine dendritiche, quei piccoli affioramenti delle membrane neuronali, che si trovano nelle cellule cerebrali. Le spine sono di vitale importanza per consentire la formazione di sinapsi tra i neuroni. Philip Scheltens, direttore del Centro Alzheimer al VU University Medical Center di Amsterdam, ha condotto uno studio clinico in Europa che coinvolge 225 partecipanti con Alzheimer lieve. I partecipanti sono stati assegnati al gruppo alimentato con Souvenaid o a quello alimentato con una bevanda placebo, ogni giorno per tre mesi. I ricercatori hanno scoperto che la memoria verbale è migliorata nel 40% dei pazienti che hanno consumato Souvenaid rispetto al 24% dei pazienti che hanno bevuto la bevanda placebo.
L'ultimo studio, sempre condotto da Scheltens, ha coinvolto 259 pazienti di diversi paesi europei. I partecipanti sono stati seguiti per sei mesi. I ricercatori hanno scoperto che, anche se le prestazioni di memoria verbale sono migliorate nei primi tre mesi sia per i pazienti che assumono Souveniad che per quelli che assumevano un placebo, la memoria verbale si è deteriorata durante i tre mesi successivi in quelli trattati con placebo, mentre la memoria ha continuato a migliorare in quelli che assumevano Souvenaid. Durante il periodo di studio, il team ha misurato i modelli di attività cerebrale dei pazienti usando l'elettroencefalografia (EEG), e ha scoperto che i modelli tra i pazienti che consumavano Souvenaid hanno cominciato a passare da quelli tipici della demenza a quelli più normali.
Secondo Wurtman, gli studi precedenti hanno dimostrato che Souvenaid non è efficace nei pazienti affetti da Alzheimer nella fase più avanzata. Egli spiega che è perché questi pazienti hanno probabilmente già perso diversi neuroni, e quindi non sono in grado di generare nuove sinapsi. Secondo i ricercatori il 97% dei partecipanti allo studio sono rimasti fedeli al regime per tutti i sei mesi, e non sono stati osservati gravi esiti avversi.
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Pubblicato da Grace Rattue in Medical News Today il 9 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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