Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Capire l'invecchiamento richiede più che contare i compleanni

Ricercatori riferiscono che i vari tipi di campioni di tessuto contano quando si misura l'età biologica di una persona o quanto funziona bene il suo corpo.

elderly with birthday cakeImage generated with AI by vecstock on Freepik

Il corpo delle persone può essere vecchio o giovane per la loro età cronologica, a seconda, in parte, della quantità e dei tipi di fattori di stress che ha subito. Gli scienziati possono stimare l'età biologica delle persone, ma conta se usano tessuti orali o sangue per effettuare la misurazione, secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Salute Biocomportamentale della Pennsylvania State University.


L'età biologica - una misura del funzionamento del corpo di una persona - differisce dall'età cronologica - la quantità di tempo da quando è nato. Sebbene l'età cronologica possa essere correlata al rischio di malattia, i ricercatori e i medici possono usare l'età biologica, che può essere rallentata o accelerata da fattori ambientali o comportamentali, per comprendere più precisamente il rischio di una persona per alcune malattie, come tumori e demenza.


È necessario il tipo corretto di tessuto per stimare in modo accurato l'età biologica, secondo lo studio pubblicato su Aging Cell, guidato da Abner Apsley, dottoranda del programma di Bioscienze molecolari, cellulari e integrative della Penn, e dal suo tutore Idan Shalev, professore associato di salute biocomportamentale della Penn State.


Negli ultimi anni, i ricercatori hanno creato diversi orologi epigenetici, strumenti che confrontano l'età biologica di una persona con la sua età cronologica. Con la loro maggiore diffusione, diverse aziende hanno iniziato a offrire servizi che stimano l'età biologica delle persone confrontando i campioni di tessuto dei clienti con orologi epigenetici consolidati.


I ricercatori costruiscono orologi epigenetici raccogliendo campioni di tessuto da un gran numero di persone ed esaminando le differenze nei marcatori epigenetici, in particolare la metilazione del DNA, per tutta la durata della vita. Usando l'apprendimento automatico per identificare quali marcatori epigenetici prevedono l'età cronologica, i ricercatori possono quindi determinare se l'epigenoma di una persona o l'insieme di marcatori corrisponde alla sua età cronologica.


In teoria, conoscere l'età biologica di una persona potrebbe indicare quali comportamenti deve modificare quella persona per prolungare la propria vita. In contesti clinici, tuttavia, gli usi scientificamente validati degli orologi epigenetici non sono ancora comuni, hanno affermato i ricercatori.


"L'invecchiamento è uno dei fattori principali per una serie di malattie comuni tra cui demenza, malattie cardiache e cancro", ha detto Shalev. "La misurazione dell'età biologica non è la diagnosi di un problema di salute, ma può essere utilizzata per identificare il rischio di una persona per le condizioni legate all'età".


Alcune aziende offrono di misurare l'età biologica richiedendo ai clienti di sputare in una provetta e spedire loro il campione. L'azienda analizza le informazioni epigenetiche nella saliva e utilizza orologi epigenetici consolidati per prevedere l'età biologica del cliente. Gli orologi epigenetici, tuttavia, usano più il sangue della saliva, motivo per cui i ricercatori in questo studio hanno affermato di voler confrontare le prestazioni di diversi tipi di campioni di tessuto.


I ricercatori hanno valutato cinque tipi di campioni di tessuto e li hanno confrontati con sette orologi epigenetici. Lo studio includeva 284 campioni di tessuto distinti da 83 individui da 9 a 70 anni di età. In 6 dei 7 orologi testati, il team ha scoperto che il tessuto orale ha prodotto stime sostanzialmente meno accurate dell'età biologica rispetto ai campioni di sangue.


"Abbiamo testato tre tipi di campioni di sangue e due tipi di tessuti orali: saliva e tamponi delle guance", ha affermato Apsley, prima autrice dello studio. "Per quasi ogni orologio epigenetico, il tessuto orale ha portato a stime significativamente più elevate dell'età biologica del soggetto. In alcuni casi, le stime erano di 30 anni in più; è estremamente impreciso. È molto chiaro che il tessuto usato per misurare l'età biologica di qualcuno deve corrispondere al tessuto utilizzato quando è stato creato l'orologio. Altrimenti le stime dell'età biologica non saranno valide".


I risultati di questo studio hanno dimostrato che i tipi di tessuto nel sangue hanno portato a stime simili di età biologica nei diversi orologi epigenetici. Il tessuto orale ha avuto prestazioni molto diverse rispetto al sangue e generalmente non era così accurato, stimando età biologiche superiori in tutti gli orologi. L'unica eccezione a questa tendenza è stata l'unico orologio epigenetico nello studio creato usando sia il sangue che tamponi di guance. Per quell'orologio, le stime dell'età nei diversi tessuti erano molto più accurate di quanto non fossero sugli altri orologi.


"La maggior parte degli orologi popolari sono stati creati usando campioni di sangue", ha detto Apsley. “Quindi, questi risultati rappresentano una lezione importante per questo fiorente campo. Se le aziende o i medici vogliono utilizzare la saliva o i tamponi delle guance per misurare l'età biologica, i ricercatori devono sviluppare orologi epigenetici usando quei tessuti. Attualmente, è necessario il sangue per stimare accuratamente l'età biologica nella maggior parte dei casi".


Sebbene i test di età biologica non siano ancora comuni nei contesti medici, i ricercatori hanno affermato che un giorno potrebbe essere usata l'età biologica per identificare i pazienti che potrebbero aver bisogno di farmaci per ritardare l'insorgenza di una malattia legata all'età a causa della loro età biologica avanzata. Oppure, i pazienti con età biologica ritardata potrebbero essere candidati migliori per la chirurgia rispetto ad altre persone della stessa età cronologica. Ci sono anche altri usi per le stime dell'età biologica.


"I ricercatori stanno ancora scoprendo come applicare l'età biologica", ha affermato Shalev. “La nostra ricerca si concentra su applicazioni mediche, ma gli orologi epigenetici sono stati utilizzati anche con campioni di sangue provenienti da scene del crimine per aiutare gli scienziati forensi a identificare l'età approssimativa dei sospetti criminali. Chi può sapere dove ci porterà ora questo campo?".

 

 

 


Fonte: Aaron Wagner in Penn State (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AT Apsley, [+11], I Shalev. Cross‐tissue comparison of epigenetic aging clocks in humans. Aging Cell, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.