Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Spiegati i meccanismi della memoria associativa

Ricercatori dell'Università di Bristol hanno scoperto che un composto chimico nel cervello può indebolire le connessioni sinaptiche tra i neuroni in una regione del cervello importante per la formazione dei ricordi a lungo termine. I risultati, pubblicati il 13 dicembre sul Journal of Neuroscience, possono fornire anche una possibile spiegazione per la perdita di memoria associata con l'Alzheimer.

L'Acetilcolina, un neurotrasmettitore, viene rilasciato nel cervello e se ne conosce il ruolo importante in funzioni cerebrali normali come il sonno, l'attenzione, l'apprendimento e la memoria. Fino ad ora non si erano capiti i meccanismi con cui questo trasmettitore controlla tali processi.

La scoperta, dello studio condotto da ricercatori del MRC Centre for Synaptic Plasticity nella Scuola di Fisiologia e Farmacologia dell'Università, evidenzia i meccanismi con cui l'acetilcolina controlla la comunicazione tra i neuroni situati nella corteccia prefrontale e può aiutare a capire come questa importante area del cervello controlla l'elaborazione superiore.

Zafar Bashir, professore di Neuroscience Cellulari e il suo team, hanno dimostrato come la stimolazione elettrica della corteccia prefrontale porta al rilascio di acetilcolina dalle terminazioni sinaptiche e il conseguente indebolimento delle connessioni sinaptiche tra i neuroni. Quando viene rilasciata, l'acetilcolina si lega a recettori specifici e inizia una cascata molecolare che innesca alterazioni fisiologiche nel modo in cui i neuroni corticali prefrontali sono 'cablati' insieme. I risultati suggeriscono che il persistente indebolimento delle connessioni sinaptiche tra i neuroni, indotto dal rilascio endogeno di acetilcolina nella corteccia prefrontale, può essere alla base della formazione di nuove memorie associative.

Gli autori ipotizzano che il deficit di memoria associato all'Alzheimer può essere causato, in parte, da una perdita di plasticità sinaptica nella corteccia prefrontale, legata al depauperamento di acetilcolina cerebrale che si verifica nella malattia.

Il dottor Douglas Caruana, che ha condotto gli esperimenti, ha dichiarato: "Le interruzioni della segnalazione colinergica nella corteccia prefrontale sono note per influenzare il modo in cui il cervello codifica le associazioni durature con oggetti e luoghi, e una riduzione dei livelli di acetilcolina cerebrale nella corteccia è una classica caratteristica dell'Alzheimer".

Il Professore Bashir ha aggiunto: "Gli inibitori dell'acetilcolinesterasi sono i farmaci più utilizzati per trattare le persone con demenza di Alzheimer e il potenziamento della plasticità sinaptica per inibizione dell'acetilcolinesterasi, che ora noi stiamo dimostrando, può essere un modo in cui questi farmaci forniscono efficacia clinica".

La ricerca del professor Zafar Bashir, del dottor Clea Warburton e del dottor Douglas Caruana è pubblicata sul Journal of Neuroscience, ed è stata finanziata dal Biotechnology e Biological Sciences Research Council (BBSRC).

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Materiale della Università di Bristol.

Riferimento: DA Caruana, EC Warburton, ZI Bashir. Induction of Activity-Dependent LTD Requires Muscarinic Receptor Activation in Medial Prefrontal Cortex. Journal of Neuroscience, 2011; 31 (50): 18464 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.4719-11.2011.

Pubblicato in ScienceDaily il 13 Dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)