Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Formare ricordi senza distruggere quelli precedenti

Il cervello memorizza costantemente nuove esperienze che deve integrare nel miscuglio dei ricordi esistenti. Sorprendentemente, nel farlo non sovrascrive le tracce precedenti di memoria.

books in librarySecondo questo studio, i ricordi si conservano nel cervello come libri in una biblioteca ben organizzata (Fonte: Marquard / RUB)

Primo giorno di scuola: entrare in classe per la prima volta, sensazione di eccitazione nello stomaco e gioia di avere uno zainetto da scuola - questi sono esempi tipici di ricordi della nostra memoria episodica, che memorizza episodi personali unici in un ordine temporale e spaziale e li collega a esperienze soggettive.


In uno studio eseguito all'Institut Für Neuroinformatik dell'Università di Ruhr Bochum in Germania, pubblicato su PLOS ONE, un team guidato dal professor Laurenz Wiskott ha sviluppato un nuovo modello di memoria episodica e quindi ha fatto progressi significativi nella comprensione dell'ippocampo - la regione del cervello che è cruciale per la formazione di nuovi ricordi episodici.

 

Memorizzare in modo affidabile sequenze senza distruggere i ricordi precedenti

La memoria episodica è una base importante della nostra storia di vita personale. Ci aiuta a formare l'identità memorizzando e collegando esperienze ed eventi passati nel giusto ordine.


"Ciò accade attraverso i cambiamenti nelle connessioni tra le cellule nervose nel nostro cervello", spiega Laurenz Wiskott. "Un fenomeno finora inspiegabile è stato il modo in cui il cervello umano è in grado di apportare questi cambiamenti senza dimenticare altri ricordi, anche se l'esperienza è vista esattamente una volta e quindi non può essere integrata lentamente e attentamente nello schema del circuito delle cellule nervose".


Il modello informatico innovativo dei ricercatori di Bochum consente di ricreare esattamente questa capacità naturale del cervello umano: conservare in modo affidabile le sequenze dopo una singola presentazione senza distruggere i ricordi precedenti.


Il modello si concentra sui principi dell'auto-organizzazione nell'ippocampo e si basa sulla teoria CRISP (Content Representation, Intrinsic Sequences, and Pattern Completion) del prof. Sen Cheng, ricercatore della stessa università. In particolare, il modello ridefinisce la funzione della cosiddetta regione CA3 nell'ippocampo.


"Finora si presumeva che i ricordi episodici fossero archiviati direttamente nella rete CA3", afferma il primo autore dott. Jan Melchior. “In realtà usiamo la regione CA3 solo come una specie di punto di ancoraggio per la memoria. La conservazione avviene nelle regioni che vengono prima e dopo la CA3".

 

Una rete neurale come una biblioteca ben organizzata

Per raggiungere questo obiettivo, il team di ricerca ha formato la regione CA3 con pre-informazioni nel loro modello e, quindi, in senso figurato, ha creato una biblioteca ben organizzata in CA3.


“Quando vengono aggiunti nuovi libri, ovvero nuove esperienze, la biblioteca non deve essere completamente riorganizzata. Invece, i nuovi libri vengono aggiunti alla struttura esistente e collegati a scaffali e categorie esistenti", continua Jan Melchior. "Questo consente di risparmiare tempo e tiene la biblioteca ben organizzata".


La regione CA3 rimane stabile nel modello e può funzionare in modo efficiente senza la necessità di adattare costantemente la sua struttura interna. Ciò rende più veloci e più affidabili l'elaborazione e la memorizzazione delle informazioni. I cambiamenti neurali durante il processo di apprendimento si verificano esclusivamente nelle regioni adiacenti. I risultati della simulazione hanno convinto i ricercatori.


"Considero ancora sorprendente la robustezza del modello", afferma Laurenz Wiskott. "Anche con segnali incompleti o errati, la singola presentazione della sequenza di uno schema può essere immagazzinata, ricordata e recuperata in modo affidabile".


"Il modello funziona non solo con sequenze generate artificialmente, ma anche con numeri scritti a mano e immagini naturali", aggiunge Jan Melchior. "Può anche auto-migliorarsi senza istruzioni aggiuntive riproducendo ripetutamente ciò che ha imparato".

[...]

 

 

 


Fonte: Ruhr-Universität Bochum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Melchior, [+2], S Cheng, L Wiskott. A Neural Network Model for Online One-shot Storage of Pattern Sequences. PLOS ONE, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.