Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Antidepressivi in sostituzione di cure appropriate per demenza

Un esperto di psichiatria dell'Università di Queensland in Australia (UQ) ha messo in guardia dalla sempre maggiore prescrizione di farmaci che alterano la mente agli anziani affetti da demenza, perché c'è troppo poco personale che si prende cura di loro,.

Il Professore Associato Gerard Byrne, responsabile di psichiatria alla UQ, ha avvertito che l'aiuto di personale esperto non è disponibile quanto serve per gli ospiti delle case di cura.

Sulla base di uno studio delle cifre delle prescrizioni di Medicare [sistema sanitario Australiano], il dottor Byrne e i suoi colleghi di ricerca, hanno trovato che l'uso di farmaci è un "problema di crescente preoccupazione, date le dimensioni crescenti della popolazione anziana e la maggiore vulnerabilità delle persone anziane agli effetti avversi dei farmaci, e alle interazioni tra i farmaci prescritti con frrequenza. Noi sosteniamo la necessità urgente di rivedere la prescrizione di farmaci psicotropi tra gli anziani per motivi di sicurezza e costi". Il Prof Byrne ha detto che l'unica soluzione è spendere di più per personale medico e di assitenza per le case di cura.

Le case di cura ignorano i disturbi dei pazienti

Le esigenze dei pazienti di demenza vengono regolarmente ignorate dalle case di cura del Queensland poichè i gestori lottano per fornire le cure di cui gli ospiti hanno bisogno. "Sono farmaci potenti", ha detto ieri il professor Byrne. "A volte vengono usati come sostituto per la cura appropriata".

Il Prof Byrne ha detto che il governo federale è a conoscenza del problema dell'eccesso di prescrizione e che il Servizio Nazionale Prescrizioni sta lavorando ad educare i medici sui rischi connessi. Ha detto che i farmaci non dovrebbero essere vietati nelle case di cura, ma il personale medico e paramedico deve essere consapevole dei rischi. Solo il 20 per cento degli ospiti a cui sono stati somministrati hanno tratto beneficio da questi farmaci, ma a molti si è continuato a darli a prescindere dai risultati e dagli effetti.

Nel suo articolo sul sito web InSight Medical Journal of Australia, il professor Byrne ha detto che infermieri e personale di assistenza meritano di essere retribuiti meglio per i lavori che fanno. "Sembra semplicemente che non ci sia sufficiente personale medico e infermieristico ben addestrato nelle case di riposo australiane", dice l'articolo. "Collegato a questo ci sono scarsi stipendi per gli infermieri che lavorano nelle case di cura e rimborsi Medicare inadeguati per le visite dei medici generici. "Pur non suggerendo di bloccare tutti i farmaci antidepressivi nelle persone affette da demenza, i risultati di questo studio dovrebbero certamente darci le ragioni per una pausa, prima di cominciare con gli antidepressivi in questo gruppo", ha concluso il professor Byrne in questo articolo.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in CourierMail.com.au il 12 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)