Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vuoi rimanere mentalmente acuto più a lungo? Segui una dieta sana adesso

Uno studio rivela forti legami tra la qualità dell'alimentazione di una persona e l'abilità cognitiva nell'intera vita.

dieta mediterranea piramide

Avere un'alimentazione di alta qualità in gioventù e in mezza età potrebbe aiutare a far funzionare bene il cervello in età avanzata, secondo i nuovi risultati preliminari di uno studio che ha usato i dati raccolti da oltre 3.000 persone seguite per quasi sette decenni.


La ricerca aumenta il corpo crescente di evidenze che una dieta sana potrebbe aiutare a scongiurare il morbo di Alzheimer (MA) e il declino cognitivo legato all'età. Mentre la maggior parte delle ricerche precedenti sull'argomento si erano concentrate sulle abitudini alimentari delle persone da 60 a 80 anni, il nuovo studio è il primo a tracciare la dieta e l'abilità cognitiva per tutta la durata della vita - dai 4 ai 70 anni - e suggerisce che i collegamenti potrebbero iniziare molto prima di quanto si credeva finora.


"Questi risultati iniziali in genere supportano le raccomandazioni attuali per la salute pubblica, secondo cui è importante stabilire modelli dietetici sani all'inizio della vita per supportare e mantenere la salute per tutta la vita", ha affermato Kelly Cara PhD, neolaureata della Tufts University di Medford / Somerville, vicino a Boston, nel Massachusetts. "I nostri risultati forniscono anche nuove prove che suggeriscono che i miglioramenti ai modelli dietetici fino alla mezza età possono influenzare le prestazioni cognitive e aiutare a mitigare o ridurre il declino cognitivo più avanti nella vita".


Cara ha presentato i risultati a Nutrition 2024, l'incontro annuale dell'American Society for Nutrition tenuto dal 29 giugno al 2 luglio a Chicago. Le prestazioni cognitive, o capacità di pensiero, possono continuare a migliorare anche in mezza età, ma in genere iniziano a declinare dopo i 65 anni. Possono anche svilupparsi condizioni più gravi come la demenza insieme a un calo legato all'invecchiamento. I ricercatori affermano che un'alimentazione sana, in particolare una ricca di cibi a base vegetale con molti antiossidanti e grassi mono e polinsaturi, può sostenere la salute del cervello riducendo lo stress ossidativo e migliorando il flusso sanguigno nel cervello.


Per la nuova ricerca, gli scienziati hanno usato dati di 3.059 adulti della Gran Bretagna, iscritti da bambini allo studio National Survey of Health and Development. I membri della coorte, chiamata 1946 British Birth Cohort, hanno fornito dati su alimentazione, esiti cognitivi e altri fattori tramite questionari e test per oltre 75 anni. Analizzando l'alimentazione dei partecipanti in 5 punti temporali in relazione alla loro capacità cognitiva in sette punti temporali, i ricercatori hanno scoperto che la qualità della dieta era strettamente legata alle tendenze nella capacità cognitiva generale o 'globale'. Ad esempio, solo circa l'8% delle persone con dieta di bassa qualità aveva una capacità cognitiva elevata e solo circa il 7% di quelli con dieta di alta qualità avevano una capacità cognitiva bassa nel tempo, rispetto ai coetanei.


L'abilità cognitiva può avere importanti impatti sulla qualità della vita e sull'indipendenza mentre si invecchia. Ad esempio, a 68-70 anni, quelli con cognizione più alta hanno mostrato di mantenere memoria di lavoro, velocità di elaborazione e prestazioni cognitive generali molto più elevate rispetto a quelli del gruppo cognitivamente più basso. Inoltre, quasi un quarto dei partecipanti al gruppo con cognizione più bassa ha mostrato segni di demenza in quel momento, mentre nessuno di quelli nel gruppo con cognizione più alta ha mostrato segni di demenza.


Sebbene la maggior parte delle persone abbia visto miglioramenti costanti nella loro qualità dietetica durante tutta l'età adulta, i ricercatori hanno notato che lievi differenze nella qualità della dieta durante l'infanzia sembravano dare il tono ai modelli dietetici dell'età avanzata, nel bene e nel male.


"Ciò suggerisce che l'alimentazione della prima parte della vita può influenzare le nostre decisioni dietetiche più avanti nella vita e gli effetti cumulativi della dieta nel tempo sono legati alla progressione delle nostre capacità cognitive globali"
, ha affermato Cara.


Per valutare la qualità della dieta, i ricercatori hanno usato l'Healthy Eating Index 2020, che misura quanto si allinea l'alimentazione di una persona con le linee guida dietetiche 2020-2025 per gli americani. I partecipanti allo studio che avevano le capacità cognitive più alte nel tempo rispetto ai loro coetanei tendevano a mangiare più cibi raccomandati come verdure, frutta, legumi e cereali integrali e meno sodio, zuccheri aggiunti e cereali raffinati.


"I modelli dietetici che sono ricchi di gruppi di alimenti vegetali interi o meno trasformati, come verdure a foglia verde, fagioli, frutta intera e cereali integrali, possono essere più protettivi", ha affermato Cara. "Adattare la propria alimentazione a qualsiasi età per incorporare più di questi alimenti e allinearsi meglio alle attuali raccomandazioni dietetiche probabilmente migliorerà la nostra salute in molti modi, compresa quella cognitiva".


Poiché i partecipanti allo studio erano prevalentemente individui caucasici del Regno Unito, secondo i ricercatori sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se i risultati sono validi per le popolazioni di razza, etnia e dieta diverse. Notano anche che i cambiamenti nel punto focale dello studio e nei protocolli nel corso dello studio di lunga data hanno creato alcune lacune e incoerenze nella raccolta dei dati.


Nonostante questi limiti, tuttavia, i ricercatori sono riusciti a creare punteggi di rango percentile di capacità cognitiva globale usando dati provenienti da più domini cognitivi, per confrontare i partecipanti con i loro coetanei, ad ogni età e nel tempo.

 

 

 


Fonte: American Society for Nutrition via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Dettagli della presentazione

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)