Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Più rischio di demenza ed esposizione alle benzodiazepine per gli anziani con ansia

Una ricerca sui dati di pazienti over-65 ha trovato che una diagnosi di ansia si è significativamente associata ad un aumento del rischio di diagnosi di demenza, e l'esposizione alle benzodiazepine si è associata ad un aumento del 28% dello stesso rischio. Tuttavia, quando le benzodiazepine erano prescritte ai pazienti con disturbo d'ansia, non c'era alcuna associazione significativa tra questi farmaci e la demenza incidente.


Lo studio pubblicato il 28 luglio sul Journal of American Geriatrics Society, ha come primo autore Jay A. Brieler MD, professore associato di medicina familiare e comunitaria alla Saint Louis University (SLU), e come autore senior Jeffrey Scherrer PhD, professore di medicina familiare e comunitaria.


Non sappiamo se il trattamento dei disturbi d'ansia con benzodiazepine in età avanzata esponga i pazienti a ulteriori rischi di demenza. L'ansia negli anziani può essere collegata a malattie cardiovascolari, diabete, depressione, ritiro sociale, inattività fisica, disturbi del sonno, fumo, obesità, alcol e malattie croniche.


Le prescrizioni di benzodiazepine per i pazienti anziani sono controverse. Il loro uso è stato associato alla compromissione cognitiva a breve termine, a cadute e a fratture. Brieler scrive:


"Come medico che tratta di frequente pazienti con disturbi d'ansia, gli studi recenti che hanno suggerito che le benzodiazepine potrebbero contribuire alla demenza sono molto preoccupanti.

“Partivo dal presupposto che nell'uso di una benzodiazepina c'erano effetti collaterali, semplicemente fermare il farmaco avrebbe potuto risolvere il problema nel tempo. Il problema difficile con quegli studi è che anche l'ansia stessa è associata alla demenza.

"Non era ancora chiaro dalla letteratura se il colpevole fosse la malattia o il trattamento. Sulla base del nostro lavoro, sembra che entrambi abbiano una parte, ma non è sicuro come i due interagiscono tra loro".


Questo studio di coorte retrospettivo ha esaminato i dati elettronici sulla salute di 72.496 pazienti dal 2014 al '21. I dati anonimizzati delle cartelle cliniche sono stati ottenuti dal Data Data Warehouse del sistema sanitario della Saint Louis University-SSM (VDW).


Il VDW, creato e mantenuto dall'Istituto di Ricerca Avanced Health Data (AHEAD) della Saint Louis University, registra gli incontri clinici, negli ambienti ambulatoriali accademici e non accademici del Midwest. Comprende oltre 5 milioni di pazienti dalla nascita a 90 anni che hanno usato servizi nel sistema sanitario dal 2008.


I pazienti idonei per la ricerca avevano 65 anni o più, avevano avuto incontri clinici prima e dopo l'inizio dello studio e non avevano avuto la diagnosi di demenza nei 2 anni precedenti. Nella coorte, l'85,6% era bianco e il 59,9% era femmina, l'età mediana era di 74 anni. [...]

 

 

 


Fonte: Maggie Rotermund in Saint Louis University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JA Brieler, [+5], JF Scherrer. Anxiety disorders, benzodiazepine prescription, and incident dementia. J Am Ger Soc, 28 Jul 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.