Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta causa cruciale del flusso ridotto di sangue al cervello nella demenza vascolare

Una nuova ricerca innovativa ha scoperto un percorso potenziale per sviluppare i primi trattamenti farmacologici per la demenza vascolare, che puntano direttamente una causa della condizione. La ricerca ha chiarito come l'ipertensione causa le variazioni nelle arterie nel cervello, un processo che porta alla malattia devastante.

Normo and hypertensive brain vasculature Fonte: Taylor et al

L'ipertensione è una causa centrale della demenza vascolare, una condizione caratterizzata da scarso flusso sanguigno al cervello. L'approvvigionamento ridotto di sangue fa mancare i nutrienti alle cellule cerebrali, che nel tempo si danneggiano e muoiono. I sintomi della demenza vascolare includono perdita di energia, mancanza di concentrazione e scarsa memoria.


È normale che le arterie del cervello si restringano e si allarghino in risposta ai cambiamenti della pressione del sangue. Tuttavia, una pressione costantemente alta fa sì che le arterie rimangano strette e limitino l'afflusso di sangue al cervello. Fino ad ora, non si sapeva come.


Lo studio, dei ricercatori del Geoffrey Jefferson Brain Research Center dell'Università di Manchester, rivela - nei topi - che la pressione alta interrompe la comunicazione all'interno delle cellule delle arterie del cervello. Hanno scoperto che ciò si verifica quando due strutture cellulari, che normalmente aiutano a trasmettere messaggi che dicono alle arterie di dilatarsi, si allontanano ulteriormente.


Ciò impedisce ai messaggi di raggiungere il loro obiettivo, facendo sì che le arterie rimangano permanentemente compresse, limitando il flusso sanguigno al cervello. Identificando i farmaci che possono ripristinare questa comunicazione, i ricercatori sperano di essere presto in grado di migliorare l'afflusso di sangue alle aree colpite del cervello e rallentare la progressione della demenza vascolare.

 


"Una nuova strada per la scoperta di farmaci"

Anche se i risultati devono essere confermati nell'uomo, i processi di restringimento e allargamento dei vasi sanguigni sono molto simili nei topi e nell'uomo. I ricercatori stanno ora studiando farmaci che potrebbero ripristinare questa segnalazione che, sperano, in futuro porterà a studi umani che puntano a ripristinare il flusso sanguigno cerebrale sano nella demenza vascolare.


Il professor Adam Greenstein, scienziato clinico specializzato nell'ipertensione all'Università di Manchester e uno dei leader della ricerca, ha dichiarato:

“Scoprendo come l'ipertensione induce le arterie nel cervello a rimanere compresse, la nostra ricerca rivela una nuova strada per scoprire farmaci che possono diventare il primo trattamento per la demenza vascolare. Consentire al sangue di tornare in quantità normale alle aree danneggiate del cervello sarà cruciale per fermare questa condizione devastante nel suo decorso.

"Eventuali farmaci che dimostreranno di migliorare l'afflusso di sangue cerebrale possono anche essere in grado di aprire una nuova linea di attacco nel trattamento dell'Alzheimer, che provoca danni nei vasi sanguigni molto simili alla demenza vascolare. I farmaci per ripristinare il flusso sanguigno sano potrebbero rendere più efficaci i trattamenti attuali, che si concentrano sulla rimozione di placche amiloidi dannose nel cervello".


Il professor Sir Nilesh Samani, direttore medico della British Heart Foundation, che ha finanziato la ricerca, ha dichiarato:

“La demenza vascolare colpisce circa 150.000 persone nel Regno Unito e questo numero sta aumentando. Non ci sono trattamenti per rallentare o fermare la malattia, ma sappiamo che l'ipertensione è un fattore di rischio importante. I sintomi incurabili sono estremamente angoscianti per i pazienti e per quelli vicini a loro.

“Questa ricerca entusiasmante rivela un meccanismo specifico attraverso il quale l'ipertensione potrebbe aumentare il rischio di demenza vascolare. Individuare il modo in cui le arterie rimangono permanentemente ristrette nella demenza vascolare potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti efficaci, sollevando la speranza che presto ci possa essere un modo per impedire a questa malattia di distruggere altre vite".

 

 

 


Fonte: British Heart Foundation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JL Taylor, [+12], HAT Pritchard. Uncoupling of Ca2+ sparks from BK channels in cerebral arteries underlies hypoperfusion in hypertension-induced vascular dementia. PNAS, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.