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Strategia innovativa punta una proteina nel sangue per trattare l'Alzheimer

sST2 disrupts Abeta clearance

Un team di ricerca internazionale, guidato da Nancy IP, prof.ssa di scienze della vita all'Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong (HKUST) e direttrice dell'Hong Kong Center for Neurodegenerative Disease, ha identificato una proteina nel segue con un ruolo cruciale nella patogenesi del morbo di Alzheimer (MA).


La scoperta, acquisita in collaborazione con ricercatori della University College di Londra, della Stanford University, dell'Università di Melbourne e dell'Università Edith Cowan, e dei medici del Prince of Wales Hospital, fa intravedere una strategia innovativa per ridurre il rischio di sviluppare il MA e per migliorare le patologie della malattia negli individui già colpiti.


Il MA, che interessa oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo, è attualmente una condizione irreversibile che manca di un trattamento efficace. Ciò è dovuto principalmente al fatto che i meccanismi della malattia sono complessi e in gran parte poco chiari, con pochi obiettivi efficaci disponibili per lo sviluppo di farmaci.


I ricercatori avevano osservato in precedenza che la compromissione dell'eliminazione dei peptidi tossici di amiloide-beta (Aβ) dal cervello dei pazienti con MA, da parte delle cellule immunitarie microglia, provoca una disfunzione cellulare, con conseguente perdita di memoria e problemi cognitivi. Tuttavia non è ancora ben nota la ragione dietro questo deterioramento.


Ora, il team ha scoperto che una proteina del sangue, la ST2 solubile (sST2), ha un ruolo cruciale nell'interrompere l'eliminazione dell'Aβ da parte delle microglia. Il team ha dimostrato che i livelli di sST2 aumentano nel sangue e nel cervello durante l'invecchiamento, perturbando così le attività della citochina interleuchina-33 (IL-33), portando a una eliminazione ridotta microgliale dell'Aβ e quindi a un maggiore accumulo di Aβ.


Il team, infatti, aveva già scoperto l'attività benefica dell'IL-33 sull'eliminazione microgliale dell'Aβ nel cervello. È interessante notare che hanno scoperto altresì che la riduzione dei livelli di sST2 conferisce un effetto protettivo contro lo sviluppo del MA e migliora le patologie correlate al MA negli individui che hanno già sviluppato la malattia.


Il team di ricerca ha inoltre scoperto che i livelli di sST2 sono regolati da fattori genetici. Gli individui portatori di una variante genetica definita 'rs1921622' mostrano livelli di proteina sST2 relativamente bassi nel sangue e nel cervello, anche quando invecchiano e hanno una possibilità minore di sviluppare il MA.


Ciò è particolarmente evidente nelle donne portatrici del gene ApoE4, il fattore di rischio genetico più forte del MA. Come rivelato dagli studi post mortem sul cervello da parte del team, i portatori di questa variante genetica protettiva hanno mostrato patologie correlate al MA significativamente alleviate, contrassegnate da una deposizione inferiore di placca Aβ, che rifletteva una migliore eliminazione dell'Aβ da parte delle microglia nel cervello.


Nel loro insieme, questi risultati cruciali, pubblicati su Nature Aging, aprono nuove possibilità per il trattamento terapeutico del MA volte principalmente a ridurre i livelli di sST2. Questa strategia innovativa richiede solo di manipolare la proteina nel sangue e quindi offre un approccio più semplice e più sicuro rispetto ad altre strategie terapeutiche che puntano il cervello.


In particolare, dà speranza a gruppi ad alto rischio come le donne portatrici di ApoE4, che tendono ad avere un rischio maggiore di MA e presentano sintomi più gravi dopo aver sviluppato la malattia, rappresentando il 25-50% di tutti i pazienti con MA.


"Sebbene questo lavoro entusiasmante abbia ulteriormente migliorato la nostra comprensione del MA e abbia identificato un eccellente obiettivo di farmaci per lo sviluppo di terapie, ha anche chiarito l'importanza della medicina di precisione nell'affrontare questa complessa malattia multi-fattoriale"
, ha affermato la prof.ssa IP. "Il prossimo passo è sviluppare interventi clinici che puntano la sST2, e determinare la loro attuabilità come prevenzione e trattamenti efficaci del MA, in particolare per le portatrici di ApoE4 ad alto rischio di MA".

 

 

 


Fonte: Hong Kong University of Science and Technology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Jiang, ...[+27], Nancy Y. Ip. An IL1RL1 genetic variant lowers soluble ST2 levels and the risk effects of APOE-ε4 in female patients with Alzheimer’s disease. Nature Aging, 15 July 2022, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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