Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rilevare l'Alzheimer fino a 17 anni prima dei sintomi?

Un sensore che identifica i biomarcatori di proteine mal ripiegate nel sangue offre la possibilità di rilevare l'Alzheimer prima che siano visibili i sintomi. I ricercatori intendono portarlo al mercato.

Immuno Infrared Sensor

Il morbo di Alzheimer (MA) ha un decorso senza sintomi di 15-20 anni prima che emergano i primi sintomi clinici. Attraverso un sensore a immuno-infrarossi sviluppato a Bochum, un gruppo di ricerca è stato in grado di identificare i segni del MA nel sangue fino a 17 anni prima che apparissero i primi sintomi clinici.


Il sensore rileva l'errato ripiegamento della proteina amiloide-beta (Aβ); man mano che la malattia progredisce, questo ripiegamento errato provoca la crescita di depositi caratteristici nel cervello, le cosiddette placche.


"Il nostro obiettivo è determinare il rischio di sviluppare in seguito la demenza di MA con un semplice esame del sangue, ancor prima che possano formarsi le placche tossiche nel cervello, al fine di garantire che si possa iniziare per tempo una terapia"
, afferma il prof. Klaus Gerwert, direttore fondatore del Center for Protein Diagnostics (PRODI) della  Ruhr-Universität Bochum, il cui team ha collaborato allo studio con un gruppo del German Cancer Research Center di Heidelberg (DKFZ) guidato dal prof. Hermann Brenner.


Lo studio sul sensore a immuno-infrarossi, pubblicato il 19 luglio 2022 su Alzheimer's & Dementia, è supportato da uno studio comparativo pubblicato nella stessa rivista il 2 marzo 2022, in cui i ricercatori avevano usato la tecnologia complementare a singola molecola (SIMOA).

 

Rilevazione precoce di persone senza sintomi con alto rischio di MA

I ricercatori hanno analizzato il plasma sanguigno dai partecipanti allo studio ESTHER condotto nel Saarland per i potenziali biomarcatori di MA. I campioni di sangue erano stati prelevati tra il 2000 e il 2002 e poi congelati. A quel tempo, i partecipanti al test avevano tra 50 e 75 anni e non avevano ancora la diagnosi di MA.


Per lo studio attuale, sono stati selezionati 68 partecipanti a cui era stata diagnosticata la malattia durante il tempo di studio di 17 anni e sono stati confrontati con 240 soggetti di controllo senza tale diagnosi. La squadra guidata da Klaus Gerwert e Hermann Brenner puntava a scoprire se i segni del MA potevano già essere presenti nei campioni di sangue all'inizio dello studio.


Il sensore a immuno-infrarossi è stato in grado di identificare i 68 soggetti di prova che in seguito hanno sviluppato la malattia con un alto grado di precisione. Per confronto, i ricercatori hanno esaminato altri biomarcatori con la tecnologia SIMOA complementare e altamente sensibile, in particolare il biomarcatore P-Tau181, che è attualmente proposto come candidato biomarcatore promettente in vari studi.


"A differenza della fase clinica, tuttavia, questo marcatore non è adatto alla fase iniziale senza sintomi del MA"
, riassume Klaus Gerwert parlando dei risultati dello studio comparativo. "Abbiamo scoperto, con sorpresa, che la concentrazione della proteina in fibra gliale (GFAP) può indicare la malattia fino a 17 anni prima della fase clinica, anche se lo fa con molta meno precisione del sensore immuno-infrarosso".


Tuttavia, combinando l'errrato piegamento dell'Aβ e la concentrazione di GFAP, i ricercatori sono riusciti ad aumentare ulteriormente l'accuratezza del test nella fase priva di sintomi.

[...]

 

 

 


Fonte: Julia Weiler in Ruhr-University Bochum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Léon Beyer, ...[+6], Klaus Gerwert. Amyloid‐beta misfolding and GFAP predict risk of clinical Alzheimer's disease diagnosis within 17 years. Alzheimer's & Dementia, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.