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Anziani in ambienti rumorosi possono sentire meglio di quanto pensiamo

Mai brontolato per la tendenza di tuo nonno a imbrogliare durante una vivace partita di ramino, o mormorato sottovoce quando la nonna ti ha chiesto di aiutare a pulire il tavolo a cena in famiglia? Bene, forse dovresti trattenerti dal farlo, perché ci sono buone probabilità che possano sentirti meglio di quanto pensi.


Secondo un nuovo studio congiunto del Baycrest e della Western University, gli anziani possono avere capacità di ascolto migliori di quanto pensiamo in ambienti rumorosi. Sia in un evento familiare affollato che in un ristorante pieno, gli anziani possono godere ed elaborare le conversazioni meglio di quanto suggerito finora dalla ricerca.


Se è così, avrebbero una qualità migliore della loro vita e li aiuterebbe a stabilire connessioni significative con gli altri in situazioni simili, riducendo alla fine il rischio di isolamento sociale e, poiché l'isolamento sociale è un fattore di rischio del declino cognitivo, di demenza.


Gli scienziati pensano da tempo che rispetto ai giovani adulti, gli anziani sembrano essere meno in grado di usare 'sprazzi' del linguaggio (parlato che sentono più chiaramente durante brevi riduzioni nel rumore di fondo) per comprendere meglio le conversazioni in ambienti rumorosi.


Tuttavia, lo studio Baycrest-Western University mostra che questo potrebbe essere il caso solo per le frasi relativamente noiose, disconnesse e innaturali, che sono generalmente usate in ambito di laboratorio, ma non per un discorso più naturale. In altre parole, le difficoltà che gli anziani riscontrano quando ascoltano il discorso in situazioni rumorose della vita quotidiana possono essere minori di quanto si pensa da tempo.


Nello studio, pubblicato su Scientific Reports, dei partecipanti giovani adulti e anziani hanno ascoltato storie coinvolgenti o frasi disconnesse senza un argomento chiaro, ad esempio "Smoky fires lack flame and heat" (ndt: una delle 720 frasi Harvard, usate per test vocali standard). I ricercatori hanno aggiunto due tipi di rumore di fondo: uno che variava di volume, consentendo sprazzi, e uno che non variava. I ricercatori hanno interrotto regolarmente il parlato e il rumore di fondo per chiedere ai partecipanti di riferire esattamente ciò che avevano capito. I ricercatori hanno quindi calcolato quante parole erano state comprese correttamente.


Hanno scoperto che per un discorso più naturale che imita il parlato nella vita di tutti i giorni, come le storie, gli anziani hanno tratto benefici dagli sprazzi del linguaggio tanto quanto i giovani adulti. Al contrario, avevano meno benefici quando ascoltavano frasi disconnesse.


“Questi risultati suggeriscono che gli anziani potrebbero essere più bravi di quanto si pensi da tempo ad ascoltare in ambienti sociali rumorosi. Il nostro studio evidenzia anche l'importanza dei fattori cognitivi e motivazionali per la comprensione del linguaggio. Gli anziani che non hanno buone prestazioni nelle attività di ascolto in ambienti di laboratorio possono andare meglio in ambienti di vita reale", afferma il dott. Björn Herrmann, ricercatore del Baycrest in invecchiamento uditivo, scienziato del Rotman Research Institute del Baycrest e autore senior di questo studio.


Con ulteriori finanziamenti, il dott. Herrmann e il suo team potrebbero indagare su quali meccanismi nel cervello consentono agli anziani di trarre maggiori benefici dal linguaggio naturale rispetto alle frasi di laboratorio disconnesse e come il linguaggio naturale potrebbe essere usato più ampiamente nella pratica clinica per valutare l'udito degli anziani.

 

 

 


Fonte: Baycrest Centre for Geriatric Care (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Vanessa Irsik, Ingrid Johnsrude, Björn Herrmann. Age-related deficits in dip-listening evident for isolated sentences but not for spoken stories. Scientific Reports, 7 Apr 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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