Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: rapamicina aumenta le placche associate all'Alzheimer nei topi

I ricercatori dell'Università del Texas di San Antonio (UT Health San Antonio) hanno scoperto che la somministrazione orale di rapamicina a un topo modello di morbo di Alzheimer (MA) provoca un aumento delle placche di proteina amiloide-beta (Aβ), il cui accumulo è un segno distintivo della malattia.


La rapamicina è approvata per trattare i pazienti con trapianto e cancro, ma dati disponibili al pubblico suggeriscono che il farmaco potrebbe anche migliorare l'apprendimento e la memoria nei topi anziani.


Tuttavia, i ricercatori della UT Health San Antonio hanno osservato che dopo il trattamento con rapamicina, si è drasticamente ridotta una proteina chiamata Trem2 (triggering receptor expressed on myeloid cells 2, recettore scatenante espresso sulle cellule mieloidi 2). La Trem2 è presente nelle microglia, cellule immunitarie nel cervello e nel midollo spinale.


"La Trem2 è un recettore situato sulla superficie delle microglia e consente a queste cellule di inghiottire e degradare l'Aβ"
, ha affermato l'autore senior dello studio Manzoor Bhat PhD, professore e preside del Dipartimento di fisiologia cellulare e integrativa dell'UT Health San Antonio e vice preside per la ricerca nella facoltà di medicina dell'università. "La perdita di Trem2 nelle microglia compromette la funzione vitale della degradazione dell'Aβ, che a sua volta provoca un accumulo di placche Aβ".


È importante sottolineare che lo studio, pubblicato il 7 giugno sul Journal of Neuroscience, ha anche caratterizzato un nuovo modo per aumentare la Trem2 nelle microglia. Quando il primo autore dello studio, Qian Shi PhD, assistente professore nel dipartimento di fisiologia cellulare e integrativa, ha eliminato un gene chiamato TSC1 dalle microglia, si è verificato un aumento marcato dei livelli di Trem2 e una diminuzione delle placche Aβ.


Ricerche precedenti hanno dimostrato che la perdita di TSC1 porta all'attivazione del percorso di segnalazione mTOR (mammalian target of rapamycin, bersaglio della rapamicina nei mammiferi). La rapamicina, al contrario, blocca questo percorso.


"Ci aspettavamo che la perdita selettiva di TSC1, solo nelle microglia e non nei neuroni o in altre cellule, avrebbe avuto conseguenze negative, perché l'inibizione di mTOR con rapamicina ha usi terapeutici conosciuti in alcuni modelli di malattia", ha affermato il dott. Shi. "Ma avviene il contrario.
Pertanto, reprimere il TSC1 esclusivamente nelle microglia, per migliorare l'assorbimento di Aβ potrebbe essere il bersaglio potenziale di un farmaco".


Gli esperimenti sono stati condotti in uno specifico ceppo di topo chiamato 5xFAD, che viene usato come modello del MA umano. Lo studio è rilevante per il MA associato all'Aβ e non è generalizzabile alle altre patologie di MA, ha affermato il dott. Bhat.


I risultati di questo studio possono dare al mondo medico un motivo per mettere in pausa il test della rapamicina su chiunque sia a rischio di MA.


"La rapamicina può avere benefici in termini di soppressione del sistema immunitario e come soppressore del tumore", ha affermato il dott. Bhat. “Ma in una situazione in cui ha un impatto negativo sull'espressione di Trem2 o di altre proteine ​​critiche, può avere un effetto dannoso. Raccomandiamo che i benefici della rapamicina nel MA associato all'Aβ siano studiati più attentamente".

 

 

 


Fonte: Will Sansom in University of Texas (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Qian Shi, ...[+2], Manzoor Bhat. Microglial mTOR Activation Upregulates Trem2 and Enhances β-Amyloid Plaque Clearance in the 5XFAD Alzheimer’s Disease Model. The Journal of Neuroscience, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.