Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le cellule immunitarie del cervello mediano la relazione tra microbi intestinali e amiloide-beta

Nuove ricerche dell'Università di Chicago puntano alle microglia, le cellule immunitarie nel cervello, come mediatrici cruciali nella relazione tra il microbioma intestinale e i depositi di amiloide-beta (Aβ) in topi maschi modello di morbo di Alzheimer (MA). I risultati, pubblicati il ​​2 dicembre nel Journal of Experimental Medicine, indicano che le cellule immunitarie del cervello e la loro connessione con i nostri microbi dell'intestino possono essere un obiettivo importante per prevenire e trattare la demenza nei pazienti umani.

microbiome


Lo studio si basa sulla ricerca precedente che aveva mostrato che le perturbazioni al microbioma intestinale, indotte dal trattamento con antibiotici durante l'infanzia, hanno ridotto alcuni dei segni distintivi del MA nei topi maschi, ma non in quelli femmina.


L'autore senior Sangram Sisodia PhD, professore di neurobiologia, ha dichiarato:

"Il nostro lavoro precedente ha dimostrato che se dai antibiotici ai topi a partire da poco dopo la nascita, vedi una riduzione della deposizione di amiloide specificamente negli animali maschi con questo particolare modello di MA.

"In parallelo, in passato, abbiamo esaminato la biologia delle microglia nel cervello e abbiamo scoperto che, negli animali maschi, ci sono cambiamenti significativi nell'espressione genica e nella morfologia delle cellule. In questo studio, abbiamo deciso di guardare le microglia specificamente nel contesto di questo paradigma".


Lo studio è stato condotto su topi APPPS1-21, un modello genetico popolare del MA. Questi animali sviluppano patologie associate al MA, che comprendono le placche di Aβ ritenute centrali nella condizione neurodegenerativa. Al contrario del lavoro precedente, il nuovo studio ha comportato il trattamento dei topi con antibiotici per una settimana dopo la nascita. Anche con un trattamento così breve, i ricercatori hanno visto una drastica riduzione dei livelli di Aβ nel cervello maschile a 9 settimane di età. È importante sottolineare che i topi femmina non hanno mostrato tali differenze.


Inoltre, il team di ricerca, guidato da Hemraj Dodiya PhD, post-dottorato nel laboratorio di Sisodia, ha stabilito che la riduzione delle placche Aβ si è collegata direttamente ai cambiamenti nel microbioma intestinale, conducendo trapianti quotidiani della materia fecale (FMT, fecal matter transplants) sui topi maschi che erano stati trattati con antibiotici. Il ripristino del microbioma pre-antibiotico con FMT ha ripristinato completamente le placche Aβ, come se i topi non fossero mai stati esposti agli antibiotici. Inoltre, le microglia apparentemente 'neuroprotettive' nei topi maschi trattati con antibiotici con la FMT si sono trasformate in un tipo 'neurodegenerativo', come se non fossero mai state esposte agli antibiotici.


Sisodia ha detto:

"Le microglia hanno una memoria. Non sappiamo esattamente cosa sia questa memoria, ma sappiamo che possono rispondere a un patogeno o a una perturbazione cambiando la forma e l'espressione genica e possono sostenere tali cambiamenti per molto tempo. Quello che vediamo in questo studio è che dopo il trattamento con antibiotico presto nella vita, la deposizione di Aβ è significativamente ridotta nei maschi e non nelle femmine.

"E vediamo che pure la trascrizione microgliale, la loro espressione genica, è cambiata. Ma se trasferisci batteri presenti nelle feci di un altro topo non trattato ai topi trattati con antibiotici, ripristini la patologia, così come il fenotipo microgliale. La domanda finale è, sono le microglia le responsabili dell'amiloidosi e, se si, come lo fanno?"


Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno dato ai topi un farmaco chiamato PLX5622, che uccide le microglia nel loro cervello, così come alcune cellule immunitarie periferiche nel flusso sanguigno. Hanno scoperto che senza microglia, il trattamento antibiotico non ha avuto alcun impatto sull'amiloidosi nel cervello, indicando che le microglia sono fondamentali per mediare questo effetto.


"Davvero, questo studio ci mostra tre cose chiave", ha detto il primo autore Dodiya. "La prima è che vediamo questi cambiamenti specifici per sesso nell'amiloidosi nel cervello dopo la perturbazione indotta all'inizio della vita nel microbioma intestinale. La seconda è che il semplice trapianto di materia fecale è sufficiente per ripristinare l'amiloidosi dopo un trattamento antibiotico, e la terza è che le microglia sono un fattore essenziale che guida i cambiamenti avviati dal microbioma".


Il team di ricerca sta conducendo ulteriori studi che puntano più direttamente le microglia per garantire che gli effetti del PLX5622 sulle cellule immunitarie innate in tutto il corpo non stiano influenzando l'amiloidosi nel cervello. Sperano di chiarire quali segnali sta inviando l'intestino al cervello che portano a tali cambiamenti nelle microglia e che a loro volta portano a cambiamenti nelle placche Aβ.


Il team sta anche studiando il motivo per cui questi effetti si vedono solo nei topi maschi; nelle parole di Sisodia:

"È un effetto sbalorditivo. Nelle femmine, le microglia non sembrano essere influenzate affatto dalle perturbazioni nel microbioma. La ricerca precedente aveva dimostrato che le microglia degli animali maschi e femmine sono molto diverse durante lo sviluppo e durante l'invecchiamento, ma quali sono i fattori contribuenti? È probabile che sia un effetto degli ormoni sessuali, ma allora quali sono gli effetti sul microbioma?"


Chiarire questa domanda potrebbe essere importante per il trattamento del MA nei pazienti umani:

"Le donne hanno un rischio più alto di MA rispetto agli uomini, e di solito vengono diagnosticate prima", ha detto Sisodia. "Se comprendiamo quali molecole sono in gioco, forse potremmo avere indizi migliori su come puntare questa malattia e perché vediamo queste differenze tra maschi e femmine".

 

 

 


Fonte: University of Chicago via Newswise (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hemraj Dodiya, Holly Lutz, Ian Weigle, Priyam Patel, Julia Michalkiewicz, Carlos Roman-Santiago, Can Martin Zhang, Yingxia Liang, Abhinav Srinath, Xulun Zhang, Jessica Xia, Monica Olszewski, Xiaoqiong Zhang, Matthew Schipma, Eugene Chang, Rudolph Tanzi, Jack Gilbert, Sangram Sisodia. Gut microbiota–driven brain Aβ amyloidosis in mice requires microglia. J Exp Med., 2 Dec 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.