Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dispositivo dentale per il russare può ritardare l'insorgenza dell'Alzheimer

Una notte di buon sonno ha un ruolo essenziale nel regolare la salute del cervello, rimuovendo il materiale di scarto e le tossine che si accumulano. Anche se molte cose possono disturbare il sonno, una delle cause più comuni è russare o altri problemi respiratori che causano l'apnea ostruttiva del sonno.

changes in cognitive assessment scoresCambiamenti nei punteggi di valutazione cognitiva (MoCA) per gli individui di ciascun gruppo (CN = cognitivamente normali, MCI = lieve deterioramento cognitivo, AD = Alzheimer) all'inizio dello studio e dopo 4 settimane.


Un team di ricercatori del centro BrainHealth® dell'Università del Texas di Dallas e della Texas A&M University ha cercato di capire il rapporto tra la frequenza di respirazione durante il sonno e la funzione cognitiva, e come un intervento sul russare può influenzare la salute del cervello.


I risultati sono stati pubblicati di recente su Geriatrics dal team che includeva i ricercatori del BrainHealth Sandra Bond Chapman PhD (direttrice), Namrata Das PhD/MD/MPH (neuroscienziata di ricerca sull'Alzheimer) e Jeffrey Spence PhD (direttore di biostatistica). Il ricercatore Preetam Schramm PhD, studioso in visita alla Texas A&M University, ha progettato lo studio interventistico e ha fornito le conoscenze sulla scienza del sonno.


Il gruppo ha scoperto che il ritmo massimo della respirazione può essere usato per distinguere gli individui sani da quelli con lieve decadimento cognitivo e quelli con morbo di Alzheimer (MA). I ricercatori hanno inoltre scoperto che un dispositivo dentale per ridurre il russare migliora la funzione cognitiva degli individui che soffrono di lieve decadimento cognitivo.


Lo studio pilota comprendeva 18 individui da 55 a 85 anni di età, con una storia di russare. Circa un terzo dei partecipanti aveva lieve decadimento cognitivo e un altro terzo aveva il MA. Per esaminare in che modo la frequenza respiratoria si collega alla funzione cognitiva di un individuo, i partecipanti hanno dormito a casa con dei registratori portatili che raccoglievano dati sul loro ritmo di respirazione, la frequenza cardiaca e il russamento.


I medici dal centro BrainHealth hanno valutato la memoria, la funzione esecutiva e l'attenzione dei partecipanti. Il team ha trovato che la frequenza massima di respirazione durante i periodi ininterrotti di sonno può distinguere gli individui sani dalle persone con MA o con lieve decadimento cognitivo.


“Abbiamo visto tre modelli distinti tra i partecipanti, il che significa che possiamo cercare un modello di respirazione che può predisporre gli individui ad avere la demenza”, ha detto Emet Schneiderman PhD, coautore dello studio e professore nel Dipartimento di Scienze Biomediche della Facoltà di Odontoiatria della Texas A&M University.


Determinare il ritmo di respirazione è più economico e più veloce di altre valutazioni esistenti per misurare le funzioni cognitive di un individuo e potrebbe essere un'alternativa efficace di test. I ricercatori hanno anche esaminato se l'apparecchio orale myTAP, che si tiene in bocca durante la notte, per evitare di russare, influenza la frequenza respiratoria e la funzione cognitiva.


Per quattro settimane, i partecipanti hanno portato il dispositivo di notte e il russamento è diminuito. Dopo il periodo di intervento, la funzione cognitiva - in particolare nel settore della memoria - non differiva più tra gli individui sani e quelli con lieve decadimento cognitivo. Ciò suggerisce che dormire meglio migliora la cognizione nei soggetti con lieve decadimento cognitivo.


“Se fossimo in grado di apportare modifiche significative alle persone con lieve decadimento cognitivo, saremmo in grado di rallentare l'insorgenza del MA”
, ha detto Das, che ora è post-dottorato al McLean Hospital dell'Università di Harvard.


Anche se il gruppo non ha notato una differenza complessiva nelle funzioni cognitive dei partecipanti con MA, i ricercatori sono fiduciosi che l'intervento potrebbe funzionare. A livello individuale, la metà dei partecipanti con MA ha visto miglioramenti nella funzione cognitiva.


"La neurogenesi cerebrale è un processo lento, quindi forse questi individui possono avere bisogno di un periodo di tempo più lungo di intervento per vedere eventuali cambiamenti cognitivi significativi”, nota Das.


Le alternative note alla medicina per il trattamento del russare, come gli apparecchi dentali, potrebbero aiutare le persone a dormire meglio e a migliorare la funzione cognitiva.


I farmaci per il sonno danno agli individui l'impressione che hanno dormito bene, mentre in realtà il cervello non entra in una fase profonda di sonno, essenziale per il processo di pulizia che libera il corpo dalle tossine. E ora sembra che i trattamenti alternativi, come questo apparecchio dentale, potrebbero produrre cambiamenti significativi nella cognizione prima che il lieve deterioramento cognitivo diventi MA.


“Gli apparecchi orali potrebbero avere una vasta gamma di applicazioni dal momento che il sonno è influenzato da molte cose diverse nei vari gruppi di età diverse”
, ha detto Das. “Forse gli apparecchi potrebbero aiutare le persone a dormire meglio, a ridurre i sintomi di salute mentale causati da carenza di sonno, prima di arrivare a un declino grave nei sintomi neurocognitivi”.

 

 

 


Fonte: BrainHealth® / The University of Texas at Dallas (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Preetam Schramm, Namrata Das, Emet Schneiderman, Zohre German, Jason Hui, Duane Wilson, Jeffrey Spence, Pollyana Moura, Sandra Chapman. Snoring Remediation with Oral Appliance Therapy Potentially Reverses Cognitive Impairment: An Intervention Controlled Pilot Study. Geriatrics, 1 Nov 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.