Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'«esercizio in pillola» potrebbe essere una soluzione per le persone a rischio

Joshua Chu Tan and Riccardo NatoliIl dott. Joshua Chu-Tan (sinistra) e il professore associato Riccardo Natoli del Clear Vision Research lab all'Australian National University. Foto: Tracey Nearmy/ANU

Ricercatori dell'Università Nazionale Australiana (ANU) hanno identificato segnali molecolari unici nel corpo che potrebbero detenere la chiave per sviluppare un integratore in grado di gestire i benefici dell'esercizio sulla salute nei pazienti incapaci di fare attività fisica.


Subito dopo che abbiamo fatto esercizio sono inviati messaggi molecolari al nostro cervello e potenzialmente ai nostri occhi. Il team ANU sta conducendo ricerche per capire meglio quale impatto hanno questi messaggi molecolari sulla salute della retina, ma anche sul sistema nervoso centrale e sulle malattie oculari come la degenerazione maculare correlata all'età.


Il prof. associato Riccardo Natoli, responsabile di laboratorio Clear Vision Research all'ANU, afferma che le molecole potrebbero potenzialmente essere dirottate, ricodificate e 'inglobate' in una pillola e prese come una vitamina:

"I messaggi benefici inviati al sistema nervoso centrale durante l'esercizio sono confezionati in quelle che chiamiamo particelle lipidiche. Stiamo essenzialmente prescrivendo il messaggio molecolare dell'esercizio a coloro che non sono in grado di farlo.

"Pensiamo che mentre si invecchia, iniziamo a perdere la capacità di comunicare tra i muscoli e la retina. Così come prendiamo altri integratori, forse possiamo fornire un'integrazione genetica o molecolare che consente a quel processo biologico naturale di continuare mentre invecchiamo.

"Il nostro obiettivo è capire ciò che stanno comunicando al corpo queste molecole e come lo fanno".


La nuova ricerca all'ANU ha esaminato la letteratura esistente degli effetti dell'esercizio sul sistema nervoso centrale e sugli occhi. Nello specifico, i ricercatori hanno deciso di scoprire che impatto ha l'esercizio sulla retina - la parte dell'occhio che rileva la luce - e se l'esercizio fisico può aiutare a mantenere una buona vista mentre invecchiamo.


Il dott. Joshua Chu-Tan, anch'egli del Clear Vision Research Lab, dice che serve altra ricerca per capire come questi segnali molecolari, che vengono inviati dal resto del corpo quando ci esercitiamo, raggiungono effettivamente il cervello e gli occhi. Dice che la ricerca preliminare della squadra sui benefici dell'esercizio sulla retina ha portato alla luce alcuni risultati 'promettenti'.

"Sappiamo che l'esercizio fisico fa bene alla vista, ma in che misura ancora non lo sappiamo. Il nostro obiettivo è capire i benefici dell'esercizio fisico a livello molecolare e come è vantaggioso per il sistema nervoso centrale e per la retina.

"Abbiamo trovato che i benefici dell'esercizio si estendono ben oltre ciò che sappiamo tradizionalmente, tuttavia questo è stato in gran parte sotto-studiato nella retina, nonostante questa sia un'estensione del cervello.

"Uno dei principali obiettivi di questa recensione era determinare cosa sta succedendo all'interno del corpo dopo l'esercizio, che ci dà i benefici dell'esercizio, e perché l'attività fisica fa così bene al cervello e agli occhi".


Il dottor Chu-Tan dice che una terapia futuristica potrebbe un giorno aiutare i pazienti con malattie neurologiche come l'Alzheimer e il Parkinson:

"Si è suggerito che prescrivere l'esercizio ai pazienti con malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson può aiutare a migliorare e rallentare la progressione della malattia.

"Dalla ricerca su queste malattie sappiamo che se ti eserciti in un modo particolare puoi potenzialmente stimolare l'attività neuronale. Questo non è stato esaminato nella retina al livello che noi stiamo pensando. Vogliamo capire i messaggi molecolari che sono alla base dei benefici dell'esercizio".


I ricercatori dicono che l'integratore sarebbe destinato solo ai pazienti che hanno limiti al movimento, che li rendono incapaci di esercitarsi con l'intensità richiesta per cogliere benefici. Non è destinato al pubblico in generale.

"Non possiamo inglobare in un'unica pillola tutti gli effetti dell'esercizio, ci sono troppi benefici che si estendono a tutto il corpo, oltre quello che potremmo 'prescrivere' e non è questo l'obiettivo", ha detto il dott. Chu-Tan.

 

 

 


Fonte: Australian National University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joshua Chu‐Tan, Max Kirkby, Riccardo Natoli. Running to save sight: The effects of exercise on retinal health and function. Clinical & Experimental Ophthalmology, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.