Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Potremmo non conoscere la metà di ciò che c'è nelle nostre cellule: lo rivela l'AI

Una tecnica basata sull'intelligenza artificiale svela componenti cellulari precedentemente sconosciuti che possono fornire nuovi indizi sullo sviluppo umano e le malattie.

classic cell v MuSICA sinistra, il diagramma classico di una cellula implica che tutte le parti sono chiaramente visibili e definite. (Foto: openstax / wikimedia). A destra, la nuova mappa cellulare generata dalla tecnica MuSIC rivela molti nuovi componenti. I nodi dorati rappresentano componenti cellulari noti, quelli viola sono nuovi. La dimensione del nodo riflette il numero di proteine distinte in quel componente.

La maggior parte delle malattie umane possono essere ricondotte a parti malfunzionanti di una cellula: per esempio un tumore è in grado di crescere perché un gene non è stato correttamente tradotto in una particolare proteina o una malattia metabolica nasce dal fatto che i mitocondri non sparano correttamente. Ma per capire quali parti di una cellula possono deteriorarsi in una malattia, gli scienziati hanno prima bisogno di avere un elenco completo delle parti.


Grazie alla combinazione di microscopia, tecniche di biochimica e intelligenza artificiale, ricercatori della University of California di San Diego hanno fatto quello che pensano potrebbe rivelarsi un balzo in avanti significativo nella comprensione delle cellule umane. La tecnica, chiamata Multi-Scale Integrated Cell (MuSIC), è descritta dal 24 novembre 2021 su Nature.


“Se immagini una cellula, probabilmente vedi il diagramma colorato nel tuo libro di testo di biologia cellulare, con i mitocondri, il reticolo endoplasmatico e il nucleo. Ma è quella tutta la storia? Sicuramente no“
, ha detto Trey Ideker PhD, professore alla Facoltà di Medicina della UC San Diego e del Moores Cancer Center. “Gli scienziati hanno da tempo capito che è più quello che non sappiamo di quello che sappiamo, ma ora abbiamo finalmente un modo per osservare più in profondità”.


Nello studio pilota, guidato da Ideker e da Emma Lundberg PhD, del KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, in Svezia e della Stanford University, la tecnica MuSIC ha svelato circa 70 componenti presenti in una linea cellulare di rene umano, metà dei quali non erano mai stati visti finora.


In un esempio, i ricercatori hanno individuato un gruppo di proteine ​​che formano una struttura sconosciuta. Con il collega Gene Yeo PhD, alla fine hanno determinato la struttura come un nuovo complesso di proteine ​​che lega l'RNA. Il complesso è probabilmente coinvolto nello splicing, un evento cellulare importante che permette la traduzione dei geni in proteine, e aiuta a determinare quali geni sono attivati ​​in quali momenti.


L'interno delle cellule - e molte proteine presenti là - sono in genere studiati usando una delle due tecniche di scansione: il microscopio o l'associazione biofisica. Con la scansione, i ricercatori aggiungono etichette fluorescenti di vari colori alle proteine ​​di interesse e seguono i loro movimenti e associazioni attraverso il campo visivo del microscopio. Per vedere le associazioni biofisiche, i ricercatori devono usare un anticorpo specifico per una proteina, tirarlo fuori dalla cellula e vedere cos'altro è collegato ad esso.


Il team è interessato da molti anni a mappare il funzionamento interno delle cellule. La cosa diversa della tecnica MuSIC è l'uso dell'apprendimento profondo per mappare la cellula direttamente dalle immagini di microscopia cellulare.


“La combinazione di queste tecnologie è unica e potente, perché è la prima volta che vengono messe insieme misure a scale molto diverse”
, ha detto la prima autrice dello studio Yue Qin, dottoranda di bioinformatica e biologia dei sistemi nel laboratorio di Ideker.


I microscopi permettono agli scienziati di vedere fino al livello di un singolo micron, circa le dimensioni di alcuni organelli, come i mitocondri. Gli elementi più piccoli, come singole proteine ​​e complessi proteici, non possono essere visti con un microscopio. Solo le tecniche di biochimica, che iniziano con una singola proteina, permettono agli scienziati di scendere alla scala nanometrica (un nanometro è un miliardesimo di metro, o 1.000 micron).


“Ma come si fa a colmare questa lacuna dai nanometri alla scala del micron? Questo è da tempo un grosso ostacolo nel campo delle scienze biologiche“
, ha detto Ideker, che è anche fondatore dell'UC Cancer Cell Map Initiative e dell'UC San Diego Center for Computational Biology and Bioinformatics. “Si è scoperto che si può fare con l'intelligenza artificiale, studiando i dati provenienti da più fonti e chiedendo al sistema di assemblarli nel modello di una cellula”.


Il team ha allenato la piattaforma MuSIC di intelligenza artificiale per guardare tutti i dati e costruire un modello della cellula. Il sistema non mappa ancora il contenuto della cellula in posizioni specifiche, come un diagramma manuale, in parte perché le loro posizioni non sono necessariamente fisse. Al contrario, la posizione dei componenti è fluida e cambia a seconda del tipo di cellule e di situazione.


Ideker nota che questo è uno studio pilota per testare il MuSIC, ha osservato solo 661 proteine ​​e un tipo di cellula.


“Il passo successivo è esaminare una intera cellula umana”
, ha detto Ideker, “e poi passare a differenti di tipi di cellule, di persone e di specie. Alla fine potremmo essere in grado di comprendere meglio le basi molecolari di molte malattie confrontando cosa c'è di diverso tra le cellule sane e quelle malate”.

 

 

 


Fonte: University of California San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yue Qin, Edward Huttlin, Casper Winsnes, Maya Gosztyla, Ludivine Wacheul, Marcus Kelly, Steven Blue, Fan Zheng, Michael Chen, Leah Schaffer, Katherine Licon, Anna Bäckström, Laura Pontano Vaites, John Lee, Wei Ouyang, Sophie Liu, Tian Zhang, Erica Silva, Jisoo Park, Adriana Pitea, Jason Kreisberg, Steven Gygi, Jianzhu Ma, Wade Harper, Gene Yeo, Denis Lafontaine, Emma Lundberg, Trey Ideker. A multi-scale map of cell structure fusing protein images and interactions. Nature, 24 Nov 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.