Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Segnali per creare la memoria regolano anche lo zucchero nel sangue

Un gruppo di segnali cerebrali noti per aiutare a formare i ricordi può anche influenzare i livelli di zucchero nel sangue, secondo un nuovo studio eseguito nei ratti.

neuron communication

Ricercatori della New York University hanno scoperto che un particolare modello di segnalazione nella regione del cervello chiamata ippocampo, collegata da studi precedenti alla formazione della memoria, influenza anche il metabolismo, il processo con cui i nutrienti alimentari vengono convertiti in zucchero nel sangue (glucosio) e forniti alle cellule come fonte di energia.


Lo studio ruota attorno alle cellule cerebrali chiamate neuroni, che 'sparano' (generano impulsi elettrici) per passare i messaggi. I ricercatori negli ultimi anni hanno scoperto che le popolazioni ippocampali di neuroni sparano segnali a millisecondi uno dall'altro in cicli. Lo schema di sparo è chiamato 'increspatura a onda acuta' per la forma che le onde assumono quando sono catturate graficamente dall'EEG, una tecnologia che registra l'attività cerebrale con gli elettrodi.


Il nuovo studio, pubblicato su Nature l'11 agosto, ha rilevato che i raggruppamenti di increspature a onde acuta ippocampali erano seguite affidabilmente entro minuti da cali dei livelli di zucchero nel sangue nel corpo dei ratti. Anche se i dettagli devono essere confermati, i risultati suggeriscono che le increspature possono regolare i tempi di rilascio degli ormoni, forse inclusa l'insulina, dal pancreas e dal fegato, e pure di altri ormoni dalla ghiandola pituitaria.


"Il nostro studio è il primo a mostrare che i gruppi di spari delle cellule cerebrali nell'ippocampo possono regolare direttamente il metabolismo", afferma l'autore senior dello studio György Buzsáki MD/PhD, professore di neuroscienze della NYU. "Non stiamo dicendo che l'ippocampo è l'unico giocatore in questo processo, ma che il cervello può dire la sua in esso attraverso le increspature a onde acute".


L'insulina, nota per mantenere la glicemia a livelli normali, viene rilasciata dalle cellule pancreatiche, non continuamente, ma periodicamente in raffiche. Poiché le increspature a onde acute sono presenti principalmente durante il movimento non-rapido degli occhi (NREM), l'impatto del disturbo del sonno sulle increspature a onde acute può fornire un collegamento meccanico tra il sonno scadente e i livelli elevati di zucchero nel sangue visti nel diabete di tipo 2, dicono gli autori dello studio.


Il lavoro precedente del team del dott. Buzsáki aveva suggerito che le increspature a onda acuta sono coinvolte nella conservazione permanente dei ricordi di ogni giorno, che avviene la stessa notte durante il sonno NREM, e il suo studio del 2019 aveva scoperto che i ratti imparavano più velocemente a navigare in un labirinto quando le increspature venivano prolungate sperimentalmente.


"Le evidenze suggeriscono che il cervello si è evoluto, per ragioni di efficienza, per usare gli stessi segnali per eseguire due funzioni molto diverse in termini di memoria e regolazione ormonale", afferma il primo autore dello studio David Tingley PhD, ricercatore post-dottorato del laboratorio del dott. Buzsáki.

 

Doppio ruolo

L'ippocampo è una buona regione del cervello candidata per più ruoli, dicono i ricercatori, a causa del suo cablaggio con altre regioni cerebrali e, poiché i neuroni ippocampali hanno molte proteine ​​superficiali (recettori) sensibili ai livelli ormonali, possono regolare la loro attività nell'ambito di cicli di retroazione. I nuovi risultati suggeriscono che le increspature dell'ippocampo riducono i livelli di glucosio del sangue all'interno di tale ciclo.


"Gli animali potrebbero aver prima sviluppato un sistema per controllare il rilascio di ormoni a cicli ritmici, ma poi hanno applicato lo stesso meccanismo alla memoria quando in seguito hanno sviluppato un cervello più complesso", aggiunge il dott. Tingley.


I dati dello studio suggeriscono inoltre che i segnali di increspature a onda acuta dell'ippocampo vengono convogliati all'ipotalamo, che è noto per innervare e influenzare il pancreas e il fegato, ma attraverso una struttura intermedia del cervello chiamata setto laterale. I ricercatori hanno scoperto che le increspature possono influenzare il setto laterale solo attraverso l'ampiezza (l'intensita di sparo contemporaneo dei neuroni ippocampali), non dall'ordine in cui vengono combinate le increspature, che possono codificare i ricordi quando i loro segnali raggiungono la corteccia.


In linea con questa teoria, le increspature di breve durata che avvengono in gruppi a oltre 30 al minuto, come si vede durante il sonno NREM, inducono il calo dei livelli di glucosio periferico diverse volte di più delle increspature isolate. È importante sottolineare che silenziare il setto laterale ha eliminato l'impatto delle increspature a onda acuta ippocampali sul glucosio periferico.


Per confermare che i modelli di sparo ippocampali causano il calo del livello di glucosio, il team ha usato una tecnologia chiamata optogenetica per indurre artificialmente le increspature riprogettando le cellule ippocampali per includere canali sensibili alla luce. Facendo brillare la luce su tali cellule attraverso fibre di vetro si generano increspature indipendenti dal comportamento o dallo stato del cervello del topo (es.: riposare o svegliarsi). Proprio come le loro controparti naturali, le increspature sintetiche riducono i livelli di zucchero.


Andando avanti, il team di ricerca cercherà di estendere la sua teoria (che diversi ormoni sono influenzati da increspature a onda acuta notturne) anche su pazienti umani. La ricerca futura potrà anche rivelare dispositivi o terapie in grado di adeguare le increspature per abbassare la zucchero nel sangue e migliorare la memoria, afferma il dott. Buzsáki.

 

 

 


Fonte: New York University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: David Tingley, Kathryn McClain, Ekin Kaya, Jordan Carpenter & György Buzsáki. A metabolic function of the hippocampal sharp wave-ripple. Nature, 11 Aug 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)