“Questo accordo– spiega Bonaccini – permette infatti di valorizzare la fondamentale sinergia tra le associazioni, gli enti locali, il terzo settore e il sistema socio-sanitario e assistenziale. L’obiettivo è di realizzare la loro indispensabile collaborazione, ma serve anche il supporto di una efficiente rete di servizi territoriali.
"Va anche attivato un processo di cambiamento culturale e sociale, che consenta di promuovere e comunicare la realizzazione di queste Comunità amiche a sostegno dei malati e dei loro familiari. Nessuno si deve sentire solo e abbandonato.
"Ricordo che solo in Italia si parla di oltre un milione di persone colpite dalla malattia e che in futuro si preveda un continuo aumento del fenomeno e del numero delle persone interessate. Senza parlare dei costi, che non sono solo quelli sociali, stimati in decine di miliardi.
Le ‘Comunità amiche’ possono essere una risposta concreta, che attiva le migliori energie che abbiamo all’interno della società, sia dal punto di vista del sostegno ai familiari che sotto l’aspetto socio-sanitario e ambientale, migliorando qualità della vita, partecipazione e la riduzione della disabilità”.
Fonte: Regioni.it
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