Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver stressati possono rendere più ansiose le persone con demenza

Cara Carol: Mia madre ha l'Alzheimer da diversi anni e papà si rifiuta di ottenere aiuto per lei. Io e mia sorella lo abbiamo implorato di portare la mamma in una casa di cura della memoria perché quel tipo di strutture sono buone, ma lui l'ha sempre adorata e sente di dover essere il suo protettore. Abbiamo paura per entrambi perché, anche se ha buone intenzioni, la sua assistenza sta diventando troppo difficile.

Egli dice ancora le parole giuste, ma il suo linguaggio del corpo mostra un livello alto di stress e sta diventando impaziente, il che non è da lui. Sono sicura che il suo stress sta influenzando anche la mamma e la rende più ansiosa. E, ovviamente, più difficile da assistere. L'ho detto delicatamente diverse volte, ma si arrabbia con me quando lo faccio. Come posso aiutarli? - LR.

  

Cara LR: Questo è un posto difficile per te, ma hai ragione che qualcosa deve cambiare. Capisco la devozione di tuo padre e la sua sensazione che dovrebbe fare questo per amore. È protettivo e pensa di riuscire a prendersi cura di lei meglio di chiunque altro. Non è insolito per le persone sentirsi in quel modo, ma alla fine, quasi tutti hanno bisogno di qualche tipo di aiuto nell'assistenza alla demenza.


Anche se invoco i caregiver ad essere consapevoli di come il loro stesso linguaggio del corpo derivante dallo stress può rendere più ansiosi i loro cari, io non mi soffermerei su questo con tuo padre, in questo momento.


Invece potresti dire: "Nessuno può farlo da solo per sempre, papà, e la mamma percepisce che prendersi cura di lei sta diventando troppo pesante per te. Se è preoccupata per te, diventerà più ansiosa e potrebbe persino sentirsi in colpa per averti causato così tanto peso".


Ricordargli che non l'ha mai delusa e non lo farà mai. Ha semplicemente raggiunto il punto in cui non può fornire cure complete da solo. Ripeti tutte le volte che devi che c'è bisogno quasi sempre di più di una persona per fornire la migliore cura a qualcuno negli anni della demenza avanzata.


L'aiuto in casa potrebbe essere una misura di ripiego se ha bisogno di abituarsi ad avere aiuto. Alla fine, tuttavia, una unità di assistenza alla memoria potrebbe permettergli di guadagnare una certa distanza, rimettersi in sesto e persino concentrarsi sull'essere il marito di tua madre piuttosto che il suo caregiver sovraccarico.


Ha un amico, un prete o un medico che può spiegare quanto sarebbe meglio, sia per lui che per tua mamma, avere qualche aiuto in più? Il consiglio potrebbe essere più accettabile se proviene da coetanei o da una figura di autorità piuttosto che dei suoi figli, perché la dinamica familiare può rendere le cose difficili.


È anche possibile che il medico di tuo padre possa influenzarlo se nessun altro ci riesce. Deve capire che se la sua salute si deteriora in modo significativo, potrebbe non essere in grado di fornire alcuna cura, quindi stare bene è fondamentale per mantenere il suo ruolo come primo difensore di sua moglie.

 

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.