Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio e cervello: 3 modi con cui l'attività fisica ne cambia la struttura

L'esercizio regolare cambia la struttura dei tessuti del nostro corpo in modi ovvi, come la riduzione della dimensione dei depositi di grasso e aumentando la massa muscolare.


Meno visibile, ma forse ancora più importante, è la profonda influenza dell'esercizio sulla struttura del cervello, un'influenza che ne può proteggere e preservare la salute e la funzione per tutta la vita. In effetti, alcuni esperti ritengono che il cervello umano possa dipendere dall'attività fisica regolare per funzionare in modo ottimale durante tutta la vita.


Qui ci sono solo alcuni modi con cui l'esercizio cambia la struttura del nostro cervello.

 

  • Memoria
    Molti studi suggeriscono che l'esercizio fisico può aiutare a proteggere la nostra memoria mentre invecchiamo. Questo perché l'esercizio ha dimostrato di prevenire la perdita del volume totale del cervello (che può portare al declino della funzione cognitiva), nonché prevenire il restringimento in regioni cerebrali specifiche associate alla memoria. Ad esempio, uno studio di scansioni con risonanza magnetica (MRI) negli anziani ha rivelato che sei mesi di allenamento aumentano il volume del cervello.

    Un altro studio ha mostrato che il restringimento dell'ippocampo (un'area del cervello essenziale per l'apprendimento e la memoria) negli anziani può essere invertito da una passeggiata regolare. Questo cambiamento è accompagnato da una migliore funzione della memoria e da un aumento del 'fattore neurotrofico derivato dal cervello' (BDNF) nel flusso sanguigno.

    Il BDNF è essenziale per una buona funzione cognitiva per merito dei suoi ruoli nella sopravvivenza cellulare, nella plasticità (la capacità del cervello di cambiare e adattarsi all'esperienza) e nel funzionamento. I legami positivi tra esercizio fisico, BDNF e memoria sono stati ampiamente studiati e sono stati dimostrati nei giovani adulti e negli anziani.

    Il BDNF è anche una delle diverse proteine ​​legate alla neurogenesi adulta, la capacità del cervello di modificare la sua struttura sviluppando nuovi neuroni per tutta l'età adulta. La neurogenesi avviene solo in pochissime regioni cerebrali (una delle quali è l'ippocampo), e quindi può essere un meccanismo centrale coinvolto nell'apprendimento e nella memoria. L'attività fisica regolare può proteggere la memoria a lungo termine attivando la neurogenesi tramite il BDNF.

    Mentre questo collegamento tra esercizio fisico, BDNF, neurogenesi e memoria è molto ben descritto nei modelli animali, i vincoli sperimentali ed etici implicano che non è del tutto provata la sua importanza per la funzione del cervello umano. Tuttavia, la neurogenesi indotta da esercizio è stata attivamente ricercata come potenziale terapia per disturbi neurologici e psichiatrici, come l'Alzheimer, il Parkinson e la depressione.


  • Vasi sanguigni
    Il cervello dipende molto dal flusso sanguigno, ricevendo circa il 15% dell'intero approvvigionamento del corpo, nonostante sia solo il 2-3% della sua massa totale. Questo perché i nostri tessuti nervosi hanno bisogno di una fornitura costante di ossigeno per funzionare e sopravvivere. Quando i neuroni diventano più attivi, il flusso sanguigno nella regione in cui si trovano questi neuroni aumenta per soddisfare la domanda. Come tale, il mantenimento di un cervello sano dipende dal mantenimento di una rete sana di vasi sanguigni.

    L'esercizio regolare aumenta la crescita di nuovi vasi sanguigni nelle regioni del cervello in cui si verifica la neurogenesi, fornendo l'aumento di sangue che supporta lo sviluppo di questi nuovi neuroni. L'esercizio migliora anche la salute e la funzione dei vasi sanguigni esistenti, garantendo che il tessuto cerebrale riceva costantemente un afflusso di sangue adeguato per soddisfare le sue esigenze e preservare la sua funzione.

    Infine, l'esercizio regolare può prevenire, e persino trattare, l'ipertensione (pressione alta), che è un fattore di rischio per lo sviluppo della demenza. L'esercizio funziona in diversi modi per migliorare la salute e la funzione dei vasi sanguigni nel cervello.


  • Infiammazione
    Recentemente, un crescente corpo di ricerca si è concentrato sulle microglia, che sono le cellule immunitarie residenti del cervello. La loro funzione principale è controllare costantemente il cervello per potenziali minacce da microbi o cellule morenti o danneggiate, e per eliminare qualsiasi danno che trovano.

    Con l'età, diminuisce la normale funzione immunitaria e insorge un'infiammazione cronica e di basso livello negli organi del corpo, incluso il cervello, dove aumenta il rischio di una malattia neurodegenerativa, come l'Alzheimer. Mentre invecchiamo, le microglia diventano meno efficienti per riparare i danni e meno capaci di prevenire le malattie e l'infiammazione. Ciò significa che la neuroinfiammazione può progredire, compromettendo le funzioni cerebrali, compresa la memoria.

    Ma di recente, abbiamo dimostrato che l'esercizio può riprogrammare queste microglia nel cervello anziano. L'esercizio ha dimostrato di rendere le microglia più efficienti dal punto di vista energetico e più capaci di contrastare i cambiamenti neuroinfiammatori che danneggiano la funzione del cervello. L'esercizio può anche modulare la neuroinfiammazione nelle condizioni degenerative come l'Alzheimer e la sclerosi multipla. Ciò ci mostra che gli effetti dell'attività fisica sulla funzione immunitaria possono essere un obiettivo importante per terapie e per la prevenzione delle malattie.


Quindi, come possiamo essere sicuri di fare il tipo giusto di esercizio - o farne abbastanza - per proteggere il cervello? Al momento non abbiamo una prova abbastanza robusta per sviluppare linee guida specifiche per la salute del cervello, anche se delle scoperte hanno suggerito che i maggiori benefici devono essere acquisiti dall'esercizio aerobico, come camminare, correre o andare in bici.


È raccomandato agli adulti di fare un minimo di 150 minuti alla settimana di esercizio aerobico di intensità moderata, combinato con attività che mantengono la forza e la flessibilità, per mantenere una buona salute generale.


Si deve anche notare che i ricercatori nei loro studi non sempre trovano che l'esercizio fisico ha effetti benefici sul cervello, probabilmente perché studi diversi usano programmi diversi di esercizi e di misurazione della funzione cognitiva, rendendo difficile confrontare direttamente studi e risultati.


Ma nonostante questo, molte ricerche ci mostrano che l'esercizio fisico è benefico per molti aspetti della nostra salute, quindi è importante assicurarsi di farne a sufficienza. Dobbiamo essere coscienti di riservare tempo nel nostro giorno per essere attivi: il nostro cervello ci ringrazierà per questo negli anni a venire.

 

 

 


Fonte: Áine Kelly (prof.ssa di fisiologia, Trinity College Dublino) in The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)