Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Entrare nel mondo di una persona con demenza è diverso da mentire

Cara Carol: Mia madre ha avuto la diagnosi di Alzheimer un anno fa. La sua memoria è stata un problema nella fase iniziale, ma ora lei ha anche iniziato a inventarsi le cose. Lei pensa che gli eventi del passato siano reali e non si rende conto che sta dimenticando il presente. Lei è spesso anche confusa su quello che le sta intorno.

Mi è stato detto che tu suggerisci di assecondare le persone con demenza piuttosto che cercare di far vedere loro la verità, ma mi sono sempre vantata di essere diretta, per cui mentire va contro la mia natura. Come faccio a mentire a lei quando odio mentire a chiunque? - MC.

 

Cara MC: Mi dispiace per la demenza di tua madre. Può essere angosciante per noi vedere i cambiamenti cognitivi di questo genere in chi amiamo.


Il modo più usato per indicare quello di cui parli nella tua lettera è dire 'bugie innocenti'. Io preferisco dire che li stiamo “seguendo nella loro realtà”. Essere dove sono loro, offre molto di più che eludere semplicemente [il problema] o dire bugie innocenti. Questo modo di relazionarsi ci porta dentro la loro mentalità, quindi possiamo offrire una comunicazione dignitosa e compassionevole.


Questa è la mia storia: anni fa, quando la maggior parte dei medici stavano ancora insistendo sul fatto che noi dobbiamo 'ri-orientare' le persone verso la realtà che noi vediamo, piuttosto che su ciò che esse vedono, mio ​​padre ha avuto un intervento chirurgico al cervello che ha provocato una grave e improvvisa demenza. L'unica cosa che sembrava aiutare papà era seguirlo nel mondo in cui si trovava. Qualsiasi tentativo di 'ri-orientarlo' alla nostra visione del mondo avrebbe comportato frustrazione, rabbia, umiliazione e scarsa qualità di vita per lui.


Quello che papà pensava fosse vero, era reale per lui, proprio come quello che credevo io fosse vero. Per questo motivo, non ho mai consideravo che unirsi a lui nel suo mondo fosse mentire. L'ho visto come una cosa da fare, sia logica che compassionevole.


Seguire una persona dove è in questo momento rappresenta il modo più efficace per comunicare con qualcuno come la tua mamma. È perché non è lei a scegliere questo modo diverso di interpretare la sua realtà; è la malattia. Ci può volere del lavoro per cambiare la tua mentalità, da dire la verità/mentire, per includere questa visione più ampia, ma credo che una volta che vedi quanto è efficace, questo approccio avrà probabilmente un senso.


Se tua mamma insiste che vuole che i suoi genitori ormai deceduti vengano a trovarla, potresti dire “Non possono essere con te in questo momento, mamma, ma possiamo farlo più tardi”. Poi la distrai con qualcosa di simile a “vediamo se ci sono uccelli nella rastrelliera”.


Se lei dice che vuole andare a scuola oggi, potresti dire, “Saremo pronte tra un po', ma siccome abbiamo molto tempo, cerchiamo di guardare prima questo video musicale”.


Ci sono diversi stili di comunicazione che funzionano meglio in varie circostanze, MC. La comunicazione è, dopo tutto, non solo farsi capire, ma anche capire gli altri. Seguendo la tua mamma nel suo mondo, eviterai gli scontri non necessari, così la vita dovrebbe essere più piacevole per entrambe.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.