Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come cambia la società mentre la popolazione invecchia?

Con l'invecchiamento dei baby boomer, anche la società americana invecchia. Nel 1900, circa 3 milioni di anziani americani erano over-65; ora sono più di 50 milioni. Ma la popolazione con crescita più rapida in questa fascia di età non è quella di tutti gli over-65, ma quella degli over-85, e degli over-100.

 

Perché viviamo più a lungo?

Se guardi al perché le persone vivono più a lungo, è in realtà la combinazione di tre o quattro cose. Sta certamente un po' nei nostri geni. Siamo abituati a pensare che quello genetico sia il fattore più importante, ma non è così. Si tratta di come viviamo, cioè dei nostri comportamenti sanitari. È avere una buona alimentazione. È essere fisicamente attivi. Questi sono i tipi di comportamenti che faranno la differenza.


Ma la terza componente di questa maggiore longevità è proprio il luogo dove viviamo. Ora capiamo che ci sono molti determinanti sociali della salute. Anche il tuo CAP, dove vivi, può essere un predittore potente di mortalità e morbilità come il resto a cui pensiamo tradizionalmente, come il fumo o l'obesità.

 

Quali implicazioni ha l'invecchiamento sulla sanità pubblica?

Gli anziani, in media, hanno più probabilità dei giovani di avere condizioni croniche. E quelle condizioni croniche richiedono interventi di assistenza sanitaria, il cui costo salirà come nazione nel suo insieme perché invecchiamo. Inoltre, come la popolazione invecchia, ci saranno più persone che hanno il morbo di Alzheimer o una demenza correlata, che creerà un onere per l'assistenza.


Sono ancora le famiglie a prendersi cura degli americani anziani, così avremo un maggiore onere per le famiglie che sono già in grave tensione. Avremo anche un aumento della richiesta di operatori sanitari al punto da non essercene a sufficienza per soddisfare le esigenze della nostra popolazione che invecchia.


Quando l'aspettativa di vita media era di circa 60 anni, probabilmente non avresti trascorso molto tempo in pensione. Ma ora passerai circa 20 anni tra l'età media del pensionamento (che è ancora tra 60 e 70 anni) e il tuo ultimo giorno. Ciò significa che abbiamo bisogno di pensare a dei ruoli significativi per le persone anziane. Possono fare volontariato e restituire alla comunità, e molti lo fanno.


Possono anche tornare a scuola. Un tempo si pensava all'università solo tra i 18 e i 24 anni. Ma se oggi guardi in giro per i campus universitari, vedi sempre più persone di quella che chiamiamo 'terza età' che studiano a 60 o 80 anni. Si sente spesso di persone che vogliono ottenere la laurea, ma continuano a rimandarla. Ma ora, a 80 anni, possono finalmente fare qualcosa che hanno sempre voluto fare. Quindi dobbiamo ripensare i ruoli e le responsabilità delle persone anziane e della società nel suo complesso.

 

Come possono le persone e la società adattarsi a questo cambiamento demografico?

Se ti concentri sulla prevenzione e la gestione delle malattie croniche, se influenzi i fattori modificabili (cioè, stili e condizioni di vita), potresti raggiungere un'età più avanzata in una forma più sana, e “comprimere la tua morbilità”.


Da un punto di vista sociale, possiamo incoraggiare e sostenere gli anziani che vogliono rimanere al lavoro. Possiamo incoraggiare e supportare i familiari che vogliono prendersi cura dei loro cari, che potrebbero aver bisogno di qualche aiuto supplementare. E dobbiamo pensare a politiche che rendano più facile per gli anziani rimanere e invecchiare al loro posto. La maggior parte delle persone anziane vogliono vivere e rimanere a casa.


C'è un movimento molto positivo chiamato 'città amichevoli con l'anzianità'. Come si può avere una città più amichevole verso le esigenze degli anziani? Ad esempio, si consideri il trasporto. Se sei in un posto, come sono io nel Texas, e non guidi, hai realmente perso la tua indipendenza, perché c'è molto poco trasporto pubblico. Quindi è importante pensare a ciò che la società può fare per rendere più amichevoli con gli anziani gli ambienti in cui vivi.


Con un numero più alto di persone con demenza, c'è anche un intero movimento che si chiama 'comunità amichevoli con la demenza' che sta facendo in modo che una persona anziana possa essere trattata con rispetto, capace di navigare nel suo ambiente, e c'è una forza lavoro preziosa e competente per trattare i bisogni delle persone anziane.


Quello che i dati demografici dell'invecchiamento ci chiedono davvero è che tutti noi pensiamo prima. Non dobbiamo svegliarci un giorno e renderci conto che ci sono più anziani e che non abbiamo le infrastrutture o i sistemi per supportarli. Dovremmo vedere l'invecchiamento della popolazione come un'opportunità per un cambiamento positivo in tutti i settori, piuttosto che un annuncio funesto.

 

 

 


Fonte: Marcia Ory G., professoressa di salute ambientale e occupazionale, Texas A & M University

Pubbblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.