Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Effetti dei psicofarmaci sul sonno REM e sui sogni

Tutti i farmaci prescritti più di frequente per i disturbi mentali ed emotivi influenzano i sogni, in genere attraverso i loro effetti sul sonno REM. Nelle buone condizioni il sonno REM si ‘accende' quando diminuisce l'attività delle ammine biogene (es.: la noradrenalina) e aumenta l'attività dell'acetilcolina. Non sorprende quindi scoprire che i farmaci che aumentano l'attività colinergica in genere tendono ad aumentare il sonno REM e il ricordo dei sogni.


Le persone che portano cerotti alla nicotina, per esempio, spesso mi riferiscono di sognare di più e che i loro sogni sono diventati vividi e intensi. Attualmente i trattamenti disponibili per il morbo di Alzheimer (donepezil, rivastigmina, galantamina e memantina) sono tutti fondamentalmente progettati per aumentare l'attività colinergica del prosencefalo. Tutti questi farmaci sono stati associati a segnalazioni di aumento del ricordo dei sogni e di sogni più vivaci.


Alcuni farmaci possono influenzare indirettamente il sonno REM e il sogno tramite i loro effetti sul sonno non-REM, specialmente nel sonno a onde lente (SWS, slow wave sleep). Nella misura in cui il SWS e il REM si antagonizzano reciprocamente o inibiscono le fisiologie di soppressione uno dell'altro, uno dovrebbe comportare la dis-inibizione dell'altro. La maggior parte degli ipnotici attualmente prescritti, come le benzodiazepine e i farmaci-Z (es.: Zolpidem/Ambien, Eszopiclone/Lunesta), sopprimono l'SWS.


Se la soppressione dell'SWS porta ad una dis-inibizione del REM, ci dovrebbe essere qualche evidenza di un'enfatizzazione del sonno REM e del ricordo dei sogni nelle persone che assumono questi farmaci. Esiste. La maggior parte delle persone su questi farmaci segnalano sogni enfatizzati.


Molti dei farmaci che alterano la mente e la maggior parte delle droghe che provocano dipendenza sono associati alla soppressione REM durante l'uso e alla dis-inibizione REM durante l'astinenza. Molti scienziati del sonno ritengono che gli incubi e le allucinazioni associate con stati acuti da astinenza sono legati a questo stato REM dis-inibito.


Per esempio, l'ingestione di cocaina aumenta la veglia e sopprime il sonno REM. Analogamente, l'ingestione di 3,4-metilenediossimetanfetamina (MDMA o 'ecstasy') aumenta eccitazione/veglia e sopprime il REM. L'ingestione di LSD altera la trasmissione sertoninergica ed è associato alla dis-inibizione REM. Sia per la cocaina che per l'ecstasy le persone in astinenza riferiscono sogni molto sgradevoli e intensi.


Anche l'alcol è associato alla soppressione REM durante gli stati intossicati e a profonda dis-inibizione REM durante lo stato di privazione. In casi estremi il REM costituisce il 100% del sonno e diventa così disorganizzato durante l'astinenza da alcol che il paziente soffre di delirium tremens. Qui il paziente sembra provare estrema paura ed ha allucinazioni persistenti. Il 'Delirium Tremens' (DTS) è una delle cose più orribili che ho mai visto subire da un paziente, che resta letteralmente bloccato in un incubo per giorni e giorni.


Un'altra classe di farmaci che influenzano il sonno REM ed i sogni sono gli anti-depressivi, in particolare i 'bloccanti selettivi della ricaptazione della serotonina' (es.: fluoxetina, paroxetina, ecc). Questi farmaci aumentano l'attività serotoninergica, e in misura minore quella noradrenergica, nel proencefalo. La maggior parte di questi farmaci influenza uno o più aspetti del sonno REM. Ad esempio, l'uso prolungato induce i movimenti oculari normalmente associati al REM ad uscire dai limiti temporali del sonno REM e ad apparire in altre forme di sonno o durante il periodo di veglia.


I pazienti trattati con questi farmaci SSRI di solito riferiscono sogni intensi che durano tutta la notte. Il citalopram può essere l'eccezione qui, ma non abbiamo ancora tutti i dati. Gli inibitori dell'ossidasi monoamino (MAOI), un'altra classe di agenti usati contro i disturbi dell'umore, bloccano l'attività dell'enzima ossidasi monoamino, che normalmente scompone la noradrenalina e la serotonina nell'alveo sinaptico. Alcuni pazienti che ricevono MAOI riferiscono la perdita della capacità di sognare per mesi e mesi.


Questo breve elenco di agenti farmacologici che influenzano il sonno REM e il sogno è generalmente coerente con i modelli animali attuali della neurochimica del sonno REM, ma ci sono molte domande senza risposta:

  • La dis-inibizione REM dopo la soppressione REM come contribuisce agli stati allucinatori e psicotici visti nell'astinenza da sostanze assuefacenti?
  • Fino a che punto la migliore cognizione osservata nei pazienti con demenza che ricevono gli agenti colinergici è dovuta a una enfatizzazione del REM o a una normalizzazione del sonno REM?
  • Il decorso della soppressione REM come si lega alla remissione dei sintomi nei pazienti con depressione che assumono SSRI?


Queste e molte altre questioni correlate hanno ancora bisogno di studio, se vogliamo capire il sonno REM e la matrice dei disturbi mentali associati alle disfunzioni REM.

 

 

 


Fonte: Patrick McNamara PhD, professore associato di neurologia alla Boston University.

Pubblicato in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.