Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I 5 fattori di rischio del lieve decadimento cognitivo

Chi ha più probabilità di sviluppare il lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment)? In questo articolo, parliamo di cinque fattori di rischio e cosa si può fare per una parte di loro.

  1. Età - Più si è anziani, più alta è la probabilità di sviluppare MCI. Vivendo di più, c'è una maggiore probabilità di essere più esposti a cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi che possono aumentare il nostro rischio di MCI.
  2. Genetica - I portatori dell'allele ε4 del gene apolipoproteina E (APOE-4 in breve) hanno più probabilità di sviluppare l'MCI. Tutti noi siamo portatori di due alleli del gene APOE, e ciascuno può essere un ε2, ε3 o ε4. Il fatto che essere portatori di un allele ε4 sia un fattore di rischio per l'MCI non è troppo sorprendente, dato che questo allele è associato ad un aumento del rischio di Alzheimer.
  3. Mancanza di impegno intellettuale (per es.:  istruzione formale, apprendimento permanente, far parte di un club del libro, organizzare una raccolta di fondi) - La ricerca ha dimostrato che minore è il numero di anni di istruzione formale che hai, e meno sei intellettualmente impegnato in età adulta, più possibilità ci sono di sviluppare MCI. Le scansioni cerebrali mostrano abbastanza chiaramente che più è difficile il compito cognitivo, più allena il cervello; nelle aree del cervello che fanno il lavoro pesante aumentano sia il flusso di sangue che il metabolismo. Si ritiene che istruzione e impegno intellettuale favoriscano connessioni più dense tra le cellule cerebrali.
  4. Salute metabolica - Condizioni come ipertensione, diabete, obesità, fumo e colesterolo alto sono associate ad un aumento del rischio di MCI. Tendiamo a dimenticare che questo tipo di condizioni non solo influenzano il sistema vascolare dal collo in giù, ma che influenzano pure il nostro cervello. Queste condizioni aumentano il rischio sia di un ictus grave che di piccole lesioni nella materia bianca (le connessioni tra neuroni) che possono influenzare la cognizione.
  5. Depressione - Le persone con depressione hanno maggiori probabilità di sviluppare MCI. Questo potrebbe essere perché la depressione rende le persone vulnerabili al declino cognitivo, perché la depressione è una risposta comune ai primi cambiamenti cognitivi, perché la depressione è un sintomo dei cambiamenti del cervello che avvengono con l'MCI (in particolare i danni all'ippocampo, che è importante per la memoria ed è molto sensibile a fattori di stress), e/o perché le persone con condizioni metaboliche di cui sopra hanno più probabilità di avere la depressione.


Ora che lo sai, cosa te ne fai di queste informazioni? Se tua madre aveva la demenza e non hai finito le superiori e hai i fattori di rischio metabolici e lotti contro la depressione, significa che sei certo di sviluppare l'MCI? Oppure, se sei un 65-enne senza una storia familiare di demenza, hai finito le superiori e sei in buona salute fisica e mentale, sei fuori dai guai?


La risposta in entrambi casi è "no". Gli scienziati scoprono i fattori di rischio esaminando grandi gruppi di persone e poi identificano con la statistica quali fattori sono associati ad un aumento del rischio di MCI, ma ciò non significa che i fattori di rischio si applicano a ogni singola persona.


Questo perché i fattori di rischio sono solo questo: sono fattori di rischio, non fattori causali. Cioè, nessuno di questi fattori causa direttamente l'MCI, ma lo rendono più probabile.


Un punto importante è che alcuni di questi fattori di rischio sono modificabili, ma altri sono fuori dal tuo controllo. E, ovviamente, non puoi fare nulla per l'invecchiamento, o per i geni che ti hanno trasmesso i tuoi genitori, ma puoi fare qualcosa per il tuo stile di vita e per la tua salute fisica e mentale, che contribuirà a ridurre il rischio di sviluppare MCI.


Ricorda, l'opposto di un fattore di rischio è un fattore protettivo: se essere cognitivamente sedentari è un fattore di rischio, essere cognitivamente impegnati è un fattore protettivo. Ecco perché vale la pena di affrontare i fattori di rischio modificabili per contribuire a ridurre il rischio di sviluppare MCI e aumentare le probabilità di vivere con una buona salute del cervello.

 

 

 


Fonte: Nicole D. Anderson PhD in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.