Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


DHEA e testosterone per declino cognitivo e demenza

Il deidroepiandrosterone (DHEA) è un 'pro-ormone' o precursore del testosterone e di altri ormoni presenti naturalmente nel corpo. Il DHEA ha molti ruoli importanti nel corpo e nel cervello, come la modulazione di cognizione, memoria, appetito, funzione immunitaria, funzione cardiovascolare e comportamento sessuale.


Sempre più evidenze della ricerca stabiliscono che il DHEA ha effetti neuroprotettivi, antiossidanti e antinfiammatori nel cervello; promuove la crescita di nuovi neuroni (cioè la neurogenesi); e aumenta la sintesi e il rilascio dei neurotrasmettitori noradrenalina e dopamina (Martinez-Mota 2017).


I livelli ematici di DHEA diminuiscono gradualmente con l'età fino a raggiungere il livello più basso nel settimo decennio, causando vari problemi fisiologici, mentali ed emotivi come resistenza ridotta, problemi di memoria e declino del desiderio sessuale. In questo post rivedo brevemente le prove del DHEA come trattamento della perdita di memoria legata all'età e del morbo di Alzheimer (MA).

 

 

Risultati di ricerca incoerenti

Sebbene il DHEA sia ampiamente usato per auto-curare il declino del funzionamento cognitivo associato al normale invecchiamento, i risultati della ricerca sugli effetti benefici del DHEA sulla memoria negli adulti sia sani che cognitivi sono incoerenti (Nguyen et al 2017).


Una revisione sistematica e meta-analisi non hanno trovato supporto al DHEA come potenziatore cognitivo in soggetti anziani sani (Evans et al 2006). L'importanza dei risultati era limitata dal fatto che solo tre studi soddisfacevano i criteri di inclusione, tutti gli studi esaminati avevano una durata di tre mesi o meno e le dosi testate variavano solo tra 25 e 50 mg.


In uno studio di sei mesi controllato con placebo, i pazienti maschi con MA sono stati randomizzati al DHEA 50 mg due volte al giorno contro un placebo. Dopo tre mesi, il gruppo DHEA ha mostrato una tendenza verso prestazioni cognitive superiori rispetto al gruppo placebo e questa tendenza è durata fino alla fine dello studio (Wolkowitz et al 2003).


In un piccolo studio aperto di 4 settimane, 7 persone con demenza multi-infartuale, che hanno ricevuto la somministrazione endovenosa giornaliera di DHEA-S (la forma solfata di DHEA) di 200 mg hanno mostrato aumenti significativi dei livelli sierici e di liquido cerebrospinale di DHEA-S, miglioramento delle attività della vita quotidiana e disturbi emotivi meno frequenti (Azuma et al 1999).

 

 

Integratori di testosterone possono migliorare la qualità della vita negli anziani sani e malati

I risultati di ricerche hanno stabilito che livelli circolanti bassi di testosterone negli uomini anziani sono associati ad un aumento del rischio di MA (Ford 2018). In uno studio di sei mesi, in doppio cieco, controllato con placebo, 16 maschi con MA e 22 maschi adulti sani sono stati randomizzati a ricevere testosterone da 75 mg (sotto forma di gel dermico) oppure un placebo, insieme ai loro soliti farmaci (Lu et al 2006).


La qualità della vita globale è migliorata sia nel gruppo demente che nei controlli sani. Nessuna differenza significativa di gruppo è stata trovata alla fine dello studio; tuttavia, i pazienti lievemente dementi che hanno ricevuto testosterone hanno manifestato un minor declino delle capacità visuospaziali.

 

 

Problemi di sicurezza

Il DHEA è generalmente sicuro se usato a dosaggi che possono essere utili per la funzione cognitiva. L'insonnia lieve è un raro effetto collaterale del DHEA, che deve essere somministrato al mattino. È prudente evitare il DHEA quando vi è una storia di ipertrofia prostatica benigna o cancro alla prostata.


L'integrazione di testosterone può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, ictus e cancro alla prostata. È prudente consultare il proprio medico di famiglia prima di iniziare a prendere DHEA o testosterone.

 

 

Linea di fondo

Gli integratori di DHEA o testosterone possono ridurre i sintomi del declino cognitivo in soggetti anziani sani che hanno problemi di memoria e in soggetti con MA; tuttavia, sono stati condotti pochi studi e i risultati non sono conclusivi.


Sono necessari ampi studi controllati con placebo per chiarire i possibili benefici cognitivi del DHEA per i problemi di memoria legati all'età, per il MA e per la demenza vascolare e per determinare strategie di dosaggio sicure e ottimali.

 

 

 


Fonte: James Lake MD, visiting assistant professor di medicina alla University of Arizona.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.