Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un allenamento speciale può migliorare memoria e pensiero nel lieve deficit cognitivo?

La cognizione è la capacità di pensare e di prendere decisioni. Gli esperti medici si stanno concentrando sempre più sui trattamenti non farmacologici che mantengono la salute cognitiva mentre invecchiamo. Mantenere la capacità di pensare in modo chiaro, e prendere decisioni, è cruciale per il benessere e la vitalità degli anziani.


Il lieve deterioramento cognitivo (MCI) è una condizione che colpisce le persone che si trovano nelle prime fasi della demenza o del morbo di Alzheimer (MA). Le persone con MCI possono avere una lieve perdita di memoria o altre difficoltà a completare i compiti che implicano abilità cognitive. La MCI può infine diventare demenza o MA e può presentarsi anche con depressione e ansia. Queste condizioni possono aumentare il rischio di declino mentale man mano che le persone invecchiano.


Un nuovo studio, primo nel suo genere, pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society da scienziati di centri di ricerca di Montreal e Quebec City in Canada, è stato progettato per capire se l'allenamento cognitivo (un trattamento senza farmaci) potrebbe migliorare l'MCI.


Gli studi dimostrano che le attività che stimolano il cervello, come l'allenamento cognitivo, possono proteggere da un declino delle capacità mentali. Anche gli anziani che hanno MCI possono ancora imparare e usare nuove abilità mentali.


Per il loro studio, i ricercatori hanno reclutato 145 anziani di circa 72 anni dalle cliniche di memoria canadesi. I partecipanti, con diagnosi di MCI, sono stati assegnati a uno dei tre gruppi. Ogni gruppo includeva quattro o cinque partecipanti e si riuniva per otto sessioni settimanali di 120 minuti.


I tre gruppi erano:

  1. Gruppo di allenamento cognitivo. I membri di questo gruppo hanno partecipato al programma MEMO (MEMO è l'acronimo della frase francese che corrisponde a "metodo di allenamento per una memoria ottimale"). Hanno ricevuto un addestramento speciale per migliorare la memoria e l'attenzione.
  2. Gruppo psico-sociale. I partecipanti a questo gruppo sono stati incoraggiati a migliorare il loro benessere generale. Hanno imparato a concentrarsi sugli aspetti positivi della loro vita e a trovare dei modi per aumentare le situazioni positive.
  3. Gruppo di controllo. I partecipanti non hanno avuto contatti con i ricercatori e non hanno seguito un programma.

Durante il periodo in cui si sono svolte le sessioni di formazione, 128 dei partecipanti hanno completato il progetto. Dopo sei mesi, 104 hanno completato tutte le sessioni a cui erano stati assegnati.


Le persone del gruppo MEMO hanno aumentato i punteggi della memoria del 35-40%, ha detto Sylvie Belleville PhD, una delle autrici senior dello studio. "Soprattutto, hanno mantenuto i loro punteggi per altri sei mesi".


Inoltre, il miglioramento maggiore è stato quello degli anziani con 'richiamo ritardato'. Ciò significa che la memoria per le parole viene misurata solo 10 minuti dopo che le persone le hanno imparate. Poiché la memoria ritardata è uno dei primi segni dell'MA, questa è stata una scoperta chiave.


Coloro che hanno partecipato al gruppo MEMO hanno affermato di aver usato nella vita quotidiana la formazione che hanno appreso. La formazione ha dato loro diversi modi per ricordare le cose. Ad esempio, hanno imparato a usare le immagini per ricordare i nomi di nuove persone e a usare le associazioni per ricordare le liste della spesa. Queste lezioni hanno permesso loro di conservare i miglioramenti della memoria anche dopo la fine dello studio.


Le persone nel gruppo psico-sociale e il gruppo di controllo non hanno avuto benefici della memoria o miglioramento dell'umore.

 

 

 


Fonte: American Geriatrics Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Belleville, S., Hudon, C., Bier, N., Brodeur, C., Gilbert, B., Grenier, S., Ouellet, M.-C., Viscogliosi, C. and Gauthier, S. (2018), MEMO+: Efficacy, Durability and Effect of Cognitive Training and Psychosocial Intervention in Individuals with Mild Cognitive Impairment. J Am Geriatr Soc., published 4Jan2018, doi: 10.1111/jgs.15192

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)