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Leggendo a voce alta rafforzi la memoria e ricorderai meglio

È più probabile che tu ricordi qualcosa se lo leggi a voce alta, secondo i risultati di uno studio eseguito all'Università di Waterloo in Canada.


Lo studio ha stabilito che il migliore inserimento del testo nella memoria a lungo termine è provocato dalla duplice azione di parlare e sentire la propria voce, chiamato 'effetto di produzione'.


"Questo studio conferma che l'apprendimento e la memoria traggono beneficio dal coinvolgimento attivo", ha detto Colin M. MacLeod, professore e preside del Dipartimento di Psicologia della Waterloo, che ha collaborato con il primo autore, il post-dottorato Noah Forrin. "Quando aggiungiamo a una parola un valore attivo, o un elemento di produzione, quella parola diventa più distinta nella memoria a lungo termine, e quindi più indimenticabile".


Lo studio ha testato quattro metodi per l'apprendimento delle informazioni scritte, che sono la lettura in silenzio, l'ascolto di qualcun altro, l'ascolto di una registrazione di se stessi e la lettura ad alta voce in tempo reale. I risultati dei test con 95 partecipanti hanno dimostrato che è l'effetto di produzione del leggere ad alta voce le proprie informazioni che ha portato a un miglior ricordo.


"Nel considerare le applicazioni pratiche di questa ricerca, penso agli anziani ai quali è consigliato di fare puzzle e parole crociate per rafforzare la memoria. Questo studio suggerisce che anche l'idea di azione o attività migliora la memoria. E sappiamo che anche l'esercizio fisico regolare e il movimento sono  elementi costitutivi per una buona memoria", ha affermato il professor MacLeod.


Questa ricerca si basa su studi precedenti del professor MacLeod, del Dr. Forrin e dei colleghi che misurano l'effetto di produzione delle attività, come scrivere e digitare parole, per migliorare la conservazione della memoria nel complesso. Questo studio recente mostra che parte del beneficio per la memoria del parlare deriva dal fatto che è personale e autoreferenziale.


Lo studio è stato pubblicato da poco sulla rivista Memory.

 

 

 


Fonte: University of Waterloo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Noah D. Forrin, Colin M. MacLeod. This time it’s personal: the memory benefit of hearing oneself. Memory, 2017; 1 DOI: 10.1080/09658211.2017.1383434

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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