Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le cose importanti che le persone con Alzheimer vogliono dirti

Quando una persona cara riceve la diagnosi di Alzheimer, può essere difficile capire il modo migliore per aiutarla.


Ecco perché Graham Stokes, direttore globale per la cura della demenza di Bupa, ha rivelato le cinque cose stupefacenti che le persone con la malattia gli hanno detto nel corso dei suoi 30 anni di carriera.


"Per molte persone che vivono con Alzheimer, la paura più grande è perdere la propria personalità", ha detto. "Se vogliamo dare sostegno a qualcuno con Alzheimer, ci sono delle cose che possiamo fare, che lo aiuta a stare quanto meglio possibile". Ecco cinque cose che le persone che vivono con Alzheimer vogliono farti sapere, secondo Stokes.

 

1. "Sono ancora la stessa persona di prima".

"Le persone con Alzheimer hanno ancora le stesse cose gradite, o non gradite, di prima della diagnosi", ha detto Stokes. "Per la maggior parte delle persone che vivono con Alzheimer è molto importante non essere definite dalla loro condizione, ma dovrebbero essere definite per le persone che sono sempre state. Hanno lo stesso senso dell'umorismo, danno valore alle stesse cose della vita e vogliono essere trattate come sempre.

"Nel tempo, con l'aggravamento della condizione, noterai cambiamenti nel loro comportamento, diventano più smemorati o forse assenti, ma è importante concentrarsi sulle cose che li rendono ciò che sono. Ad esempio, se amano la musica jazz, ascolta le loro canzoni preferite con loro, o se godono del giardinaggio, esci e pianta insieme alcuni semi".

 

2. "Posso vivere bene con l'Alzheimer".

Stokes ha continuato: "Rimanere fisicamente e socialmente attivi è veramente cruciale per garantire il benessere nell'Alzheimer. Vedere persone socialmente e rimanere coinvolti può impedire di diventare isolati e depressi. L'esercizio fisico regolare può aiutare a restare in forma, ma può anche aiutare a formare buone abitudini di sonno in modo da essere più riposati - paziente e caregiver.

"Anche se rimanere fisicamente e socialmente attivi può essere utile, è importante non forzare. È importante lasciare che la persona con Alzheimer sia quella che è sempre stata. Quindi, se è sempre stata introversa, il caregiver deve equilibrare i benefici dell'attività sociale con il fatto che la persona potrebbe trovarsi abbastanza angosciata a cambiare improvvisamente le sue abitudini sociali".

 

3. "Concentrati innanzi tutto su ciò che posso fare, piuttosto che su quello che non posso".

"Per le persone che vivono con Alzheimer, l'attenzione è di solito su ciò che non possono più fare piuttosto che su ciò che possono fare", ha detto Stokes.

"Può non essere più richiesto loro di fare il babysitter dei nipoti o di fare piccole cose come preparare una tazza di tè, quando non c'è motivo. Questo può farli sentire emarginati, specialmente se sono ancora in grado di fare queste cose.

"Ci saranno cose che sono impegnative per una persona che vive con Alzheimer, soprattutto quando la malattia progredisce, ma è importante concentrarsi sulle cose che può fare e sostenerla in quelle che non può".

 

4. "Posso ancora avere rapporti significativi - non essere timido accanto a me".

"Durante le prime fasi di Alzheimer, le persone sono ancora in grado di comunicare come prima della diagnosi", ha detto Stokes. "Mentre la condizione progredisce, la loro capacità di comunicare diventa più difficile. Tuttavia, essi possono ancora mostrare emozioni e affetti, per cui sarai ancora in grado di fare una risata insieme o condividere un momento gratificante.

"Assicurati solo di tenere semplice la tua conversazione con la persona: invece di dire «Preferisci andare fuori o restare dentro oggi?», dì semplicemente «Vuoi andare fuori?»".

 

5. "Ho ancora bisogno di compagnia, anche se non ricordo che sei stato qui con me".

"Se la persona si trova nelle fasi avanzate di Alzheimer, può non ricordare che le hai fatto visita o non sapere chi sei. Ma nel momento in cui sei con lei, è in grado di godere della tua compagnia", ha spiegato Stokes.

"Sin dalla nascita, cerchiamo compagnia. Anche se la persona con Alzheimer può dimenticare di averti visto, quel sentimento di compagnia può stare con lei per tutta la giornata".

 

 

 


Fonte: Natasha Hinde in Huffington Post UK (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.