Un nuovo metodo può aiutare a determinare se una persona ha l'Alzheimer o la demenza frontotemporale, due tipi diversi di demenza che spesso si presentano con sintomi simili, secondo uno studio preliminare pubblicato online il 26 luglio 2017 su Neurology®.
"La diagnosi corretta può essere difficile", ha detto l'autrice dello studio Barbara Borroni MD, dell'Università di Brescia. "I metodi attuali possono essere le scansioni costose del cervello o le punture lombari invasive che comportano l'inserimento di un ago nella colonna vertebrale, quindi è interessante che possiamo essere in grado di effettuare la diagnosi rapidamente e facilmente con questa procedura non invasiva".
Per la tecnica chiamata 'stimolazione magnetica transcranica' (TMS) viene posta una grande bobina elettromagnetica contro il cuoio capelluto. Essa crea correnti elettriche che stimolano le cellule nervose.
Una volta ritenuta rara, si pensa ora che la demenza frontotemporale costituisca dal 10 al 15 per cento dei casi di demenza. Spesso è inizialmente diagnosticata in modo errato come problema psichiatrico, Alzheimer o Parkinson, a causa della sua vasta gamma di sintomi. La malattia generalmente colpisce dai 45 ai 65 anni ed è caratterizzata da gravi cambiamenti di comportamento e problemi linguistici.
Anche se non esiste alcuna cura per la demenza frontotemporale, è importante identificare con precisione la malattia in modo che i medici possano aiutare i pazienti a gestire i loro sintomi ed evitare trattamenti inutili.
Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato 79 persone con Alzheimer probabile, 61 con demenza frontotemporale probabile e 32 coetanei senza alcun segno di demenza. Utilizzando la TMS, i ricercatori sono riusciti a misurare la capacità del cervello di condurre segnali elettrici tra i vari circuiti nel cervello. Hanno scoperto che le persone con Alzheimer hanno problemi principalmente con un tipo di circuito, mentre le persone con demenza frontotemporale hanno problemi con un altro tipo di circuito.
I ricercatori hanno potuto quindi distinguere con precisione la demenza frontotemporale dall'Alzheimer con un'accuratezza del 90%, l'Alzheimer da un cervello sano con l'87% di precisione e la demenza frontotemporale da un cervello sano con un'accuratezza del 86%. I risultati erano quasi altrettanto buoni quando i ricercatori hanno provato solo le persone con forme lievi della malattia.
L'accuratezza dei risultati del confronto dei due gruppi di pazienti era paragonabile ai test con le scansioni cerebrali via tomografia a positroni (PET) o attraverso il test del liquido spinale con prelievi lombari, ha detto la Borroni. Le limitazioni dello studio includono che coloro che operavano il dispositivo di stimolazione erano consapevoli di eseguire la procedura su una persona sana, ma non sapevano se gli altri partecipanti avevano Alzheimer o demenza frontotemporale. Inoltre, le diagnosi di demenza non sono state confermate dall'autopsia dopo la morte.
"Tutto questo sarà molto interessante, se i nostri risultati saranno replicati con studi più grandi", ha detto la Borroni. "I medici potrebbero presto essere in grado di diagnosticare rapidamente e facilmente la demenza frontotemporale con questa procedura non invasiva. Questa malattia, purtroppo, non può essere curata, ma può essere gestita, soprattutto se viene individuata presto".
Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Alberto Benussi, Francesco Di Lorenzo, Valentina Dell'Era, Maura Cosseddu, Antonella Alberici, Salvatore Caratozzolo, Maria Sofia Cotelli, Anna Micheli, Luca Rozzini, Alessandro Depari, Alessandra Flammini, Viviana Ponzo, Alessandro Martorana, Carlo Caltagirone, Alessandro Padovani, Giacomo Koch e Barbara Borroni. Transcranial magnetic stimulation distinguishes Alzheimer disease from frontotemporal dementia. Neurology, July 2017 DOI: 10.1212/WNL.0000000000004232
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