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Neuroscienza del ricordo: è l'«insolito» che si distingue nella nostra memoria

I ricordi che ci accompagneranno per tutta la vita sono quelli inseriti in molte altre cose che ricordiamo, ma che hanno un tocco leggermente strano.


È questa nozione di 'peculiarità' che può aiutarci a capire cosa rende duraturi i ricordi, secondo Per Sederberg, professore di psicologia all'Ohio State University: "Devi costruire un ricordo sulla struttura di quello che già conosci, ma poi devi violare in qualche modo le aspettative. Deve essere un po' strano".


Sederberg ha parlato della neuroscienza della memoria come relatore invitato al prestigioso Festival della Creatività di Cannes in Francia, ieri 19 giugno. Ha parlato alla sessione "Come sono prodotti i ricordi? Emozioni commoventi e impressioni durature" insieme a diversi professionisti pubblicitari e artisti.


Sederberg ha passato la sua carriera a studiare la memoria. In uno dei suoi studi più noti, degli studenti universitari portavano uno smartphone intorno al collo con un'applicazione che scattava foto casuali per un mese. Più tardi, i partecipanti hanno rivissuto i ricordi relativi a quelle foto in uno scanner fMRI in modo che Sederberg ed i suoi colleghi potessero vedere dove e come il cervello ha memorizzato il tempo e il luogo di tali ricordi.


Dalle sue ricerche e da quelle degli altri, Sederberg ha un'idea su quali ricordi si appiccicano a noi e quali sfumano nel tempo. Il modo per creare un ricordo di lunga durata è formare un'associazione con altri ricordi, ha detto. "Se vogliamo essere in grado di recuperare un ricordo in un secondo momento, dobbiamo creare una rete ricca. Dovrebbe connettersi ad altri ricordi in più modi, quindi la nostra mente può tornarci in vari modi".


Il ricordo di una vita è come una grande città, con molte strade che portano lì. Dimentichiamo i ricordi che sono città deserte, con solo una strada. "Devi avere molti modi diversi per arrivare a un qualsiasi singolo ricordo", ha detto Sederberg.


La difficoltà è come muoversi al meglio nell'alternativa tra novità e familiarità. La novità ci dice cosa è importante ricordare. Dall'altra parte, la familiarità ci dice cosa possiamo ignorare, ma ci aiuta a recuperare le informazioni più tardi, dice Sederberg.


Se c'è troppa novità, non c'è modo di metterlo nella tua mappa cognitiva, ma anche se c'è troppa familiarità le informazioni sono perse. Ciò significa che il contesto e la previsione hanno un ruolo fondamentale nella formazione della nostra percezione e memoria.


Le esperienze più memorabili sono quelle che sorgono in un contesto familiare e stabile, ma che violano un aspetto di ciò che prevediamo potrà avvenire in quel contesto, ha detto. "Quelle esperienze peculiari sono le cose che si distinguono, che rendono un ricordo più duraturo".

 

 

 


Fonte: Jeff Grabmeier in Ohio State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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