Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un quarto degli ospiti delle case di riposo ha batteri resistenti ai farmaci

La presenza significativa negli ospiti delle case di riposo di «batteri gram-negativi resistenti a più farmaci» (MDR-GNB), come l'E.coli, dimostra la necessità di aumentare le misure di prevenzione e di controllo delle infezioni in queste strutture, secondo una meta-analisi pubblicata nel numero di Maggio dell'American Journal of Infection Control.


Questa revisione sistematica della letteratura e meta-analisi, condotta da Sainfer Aliyu MPhil/MSEd/MHPM/BSN/RN e altri della Columbia University, ha rilevato la prevalenza di colonizzazione MDR-GNB tra gli ospiti di case di riposo campionati, che variava dall'11,2% al 59,1%, con una media aggregata del 27%.


I ricercatori hanno inoltre rilevato che 9 dei 12 studi coinvolgevano alcuni fattori associati ad un aumento del rischio di colonizzazione MDR-GNB, inclusi età avanzata, sesso, malattie croniche comorbide, storia di ricoveri ricorrenti, più interazione con operatori sanitari, frequente esposizione antimicrobica, ritardo nell'inizio di una terapia antibiotica efficace, presenza di dispositivi medici, stato funzionale ridotto, demenza avanzata, stato non ambulatoriale, incontinenza fecale, sepsi grave presente all'ammissione e residenza in una struttura di assistenza a lungo termine.


Lo studio è considerato il primo riesame sistematico e meta-analisi del suo genere, e dovrebbe sollevare preoccupazioni tra i professionisti del controllo delle infezioni e le strutture di assistenza domiciliare.


"Questo studio sottolinea l'importanza di avere forti programmi di prevenzione delle infezioni in tutte le case di cura e nelle strutture di assistenza a lungo termine"
, ha dichiarato Linda Greene RN/MPS/CIC/FAPIC, presidente di APIC 2017. "E' cruciale capire le dinamiche e le cause della trasmissione MDR-GNB per identificare strategie efficaci di controllo delle infezioni specifiche in questi ambienti".


Gli ospiti delle case di cura sono particolarmente vulnerabili alle infezioni a causa di molteplici comorbidità, età avanzata e disfunzione immunitaria. Inoltre, vivere in una casa di cura è considerato un fattore di rischio, poiché i frequenti trasferimenti a, e da, l'assistenza acuta contribuiscono all'infuso di agenti patogeni nelle strutture ospedaliere.


La prevenzione e la gestione dei MDR-GNB nelle case di cura sono complicate e richiedono una vasta gamma di risorse per il controllo delle infezioni dovute ai problemi comuni di questi ambienti, come la mancanza di personale, minori risorse, formazione insufficiente e sorveglianza inadeguata.


"Identificare i pazienti più inclini ad un aumento del rischio di MDR-GNB consentirà agli addetti alla prevenzione delle infezioni di adattare gli sforzi e di evitare contaminazioni future", ha scritto Aliyu, et al. "I risultati del nostro studio suggeriscono che c'è molto di più che va fatto per prevenire le infezioni all'interno delle case di cura, e che devono essere adottate misure migliori con i pazienti anziani in relazione alla colonizzazione MDR-GNB".


Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, la percentuale di batteri gram-negativi resistenti ai farmaci sta aumentando. I MDR-GNB provocano gravi infezioni nelle strutture sanitarie, tra cui polmonite, infezioni nel sangue, infezioni da ferite o chirurgia e meningite. Sono particolarmente preoccupanti perché diventano resistenti a quasi tutti i farmaci che saranno considerati per il trattamento, proprio mentre ci sono meno agenti antibatterici nuovi in fase di sviluppo.

 

 

 


Fonte: Elsevier Health Sciences via Science Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sainfer Aliyu, Arlene Smaldone, Elaine Larson. Prevalence of multidrug-resistant gram-negative bacteria among nursing home residents: A systematic review and meta-analysis. American Journal of Infection Control, 2017; 45 (5): 512 DOI: 10.1016/j.ajic.2017.01.022

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)