Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le amiche di mia madre sono sparite dopo la diagnosi di Alzheimer

La domanda: "Mia madre ha avuto la diagnosi di Alzheimer. E' un dolore constatare che molti dei suoi amici sono scomparsi. E adesso?"


Questa è una questione che sorge quotidianamente nel mio lavoro. E' complicata, perché la demenza presenta molti problemi per l'individuo, il caregiver, e il circolo sociale attorno a loro.


La prima domanda che vorrei fare è se ai suoi amici è stato detto chiaramente che è presente una malattia. Spesso si presume che lo sappiano e che possano sospettare molto bene qualcosa, ma la condivisione di queste informazioni è un elemento chiave da affrontare con gli amici. Hanno bisogno di sentirsi dire ciò che sta affrontando il loro amico. Devi spiegare che c'è una malattia e che è progressiva, ma non è normale invecchiamento.


I sintomi della demenza sono spesso terrificanti per le persone. Essi si trovano ad affrontare le proprie debolezze e le questioni dell'invecchiamento e del declino. Immagina di vedere il tuo amico d'infanzia o di lavoro che improvvisamente non riesce a fare le attività più semplici, o non riesce a conversare con te in modo normale. Le persone si allontanano per paura e per ignoranza di cosa fare e come comportarsi.


I buoni amici hanno bisogno di sapere quali aree sono state colpite (memoria, linguaggio o altre funzioni) e, soprattutto, come possono aiutare e interagire. Il modo migliore per iniziare è invitarli a prendere una tazza di caffè o chiamarli al telefono e discutere le esigenze specifiche di tua madre. L'informazione è spesso al centro di questo problema. Le persone con buone intenzioni trovano un modo per essere coinvolte anche se in modo diverso. La chiave è che conoscano il loro ruolo e sappiano cosa aspettarsi dal loro amico, tua mamma.


Potrebbe essere necessario dare ai suoi amici un percorso. Dì loro che sono lì per confortare e mantenere l'identità e l'autostima di tua madre. Devono sapere che la loro presenza è importante. Sii sincera e dì loro che la mamma si sente sola. Sii sincera! Se quello che vuoi è compagnia per la mamma, diglielo: "Mi piacerebbe che tu passassi ogni tanto e ti sedessi con lei per un po', condividendo alcuni vecchi ricordi".


Potrebbe funzionare anche assegnare un'attività pianificata per da fare con tua mamma. Chiedi se possono "portare la mamma al bar a fare uno spuntino". Discuti delle difficoltà che ci saranno in questi compiti e spiega che non è la mancanza di capacità dell'amico a provocare questi ostacoli, ma piuttosto la malattia.


Un individuo con demenza può benissimo essere frainteso. Potrebbe essere necessario spiegare agli amici e alle persone care che la madre può non avere tutte le capacità verbali, ma gode ancora di cose come guardare le foto e discutere di argomenti familiari. Potrebbe essere necessario insegnare ai suoi amici che non devono per forza correggere gli errori, ma dovrebbero invece essere solo presenti e tenerle una mano.


Se il tuo programma lo permette, offri di essere lì per la prima visita per colmare il divario. Potresti simulare tua madre per capire come interagire. Come caregiver, anche tu devi cercare aiuto e, se ti viene offerto, accettalo.


Sincerità e informazione sono le chiavi di questa relazione; e ancora una volta, questo argomento è una sfida che dovrai probabilmente affrontare a testa alta.

 

 

 


Fonte: Nira Rittenberg in the Star (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.