Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Inglobare dignità e rispetto nell'assistenza alla demenza


Per molti degli ospiti nelle case di riposo/cura che hanno l'Alzheimer o la demenza, l'assistenza di routine è gravemente carente.


Anche se le cure mediche di solito sono a livello ragionevole, la qualità dell'interazione del caregiver con chi ha una capacità mentale diversa da quella di una volta lascia molto a desiderare.


Secondo i rapporti 2012 e 2013 dell'Alzheimer's Society, è necessario un grande cambiamento per tutto lo spettro dell'assistenza alle persone anziane.


Forse questo non è quello che succede nella tua comunità per anziani, ma potrebbe essere il caso di introdurre o rinfrescare i principi di base per la cura della demenza, soprattutto per chi è nuovo del settore, per chi lavora nelle strutture per anziani ma non si occupa della demenza, e per quelli con i quali lavori, ma che non sono parte diretta della tua comunità.


Se assisti in un ambiente di assistenza formale, potresti trovarti a chiederti come, esattamente, tu e il tuo staff professionale potete fornire la qualità richiesta delle cure agli ospiti con demenza. Questi ospiti spesso possono avere difficoltà a comunicare, e la loro mente non funziona più allo stesso modo, ma quelli con demenza meritano la stessa qualità delle cure mostrata agli altri anziani. Desidero condividere alcune riflessioni sulle migliori pratiche dell'assistenza alla demenza.

 

Cura centrata sulla persona

Gli individui con demenza meritano di essere trattati con cura e rispetto, puro e semplice. E' facile per alcuni supporre che, semplicemente perché coloro che hanno la demenza non pensano più così velocemente come facciamo noi, non sono degni di altrettanta attenzione. Dopo tutto, probabilmente domani non ricorderanno l'interazione in ogni caso, e non è come se potessero dirlo a qualcuno.

Le persone con demenza spesso sembrano vivere in una loro propria realtà. Quella realtà non ha la forma della nostra, ma comunque per loro è vera.

Per chi fornisce assistenza alla demenza, è importante mantenere l'attenzione sulla cura centrata sulla persona. Cioè, rispettare la persona a cui si sta parlando come un individuo con diritti umani fondamentali. Quando possibile, evitare l'uso di restrizioni fisiche e chimiche.

Ricordare la regola d'oro: trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi. Se non si vuole essere trattati come si sta trattando una persona con demenza, allora probabilmente bisogna rivedere il nostro approccio.

 

Facilitiamo le cose

Consideriamo per un momento quanto si deve pensare velocemente per partecipare a una conversazione normale. Bisogna elaborare ciò che l'altra persona sta dicendo e delineare una risposta, spesso in fretta. Per chi ha una demenza questi compiti sono molto difficili.

Quando parli con questa persona, usa un approccio semplice. Comunica una informazione o una istruzione alla volta e attendi la risposta prima di passare alla successiva. In molti modi, può sembrare di avere a che fare con un bambino piccolo: è necessario dare il tempo alla persona di elaborare la prima cosa che hai detto, invece di confonderla con troppe istruzioni, troppo in fretta.

Ciò non significa, tuttavia, che dovresti zittire la persona con demenza o usare un linguaggio 'da bambini'. Lei è tuttora in grado di capirti perfettamente; ha solo bisogno di un po' di tempo per elaborare quello che hai detto. L'individuo potrebbe non essere in grado di risponderti in ​​modo chiaro, ma le persone con demenza capiscono se stai mancando loro di riguardo.

 

Rimani neutrale

Gli individui con demenza spesso sperimentano un forte senso di frustrazione o rabbia riguardo la loro incapacità di esprimersi o di seguire quello che stai dicendo. Essi possono dire cose che non hanno alcun senso per te, ma che hanno perfettamente senso nel loro mondo. Invece di reagire con forza a questi momenti, rimani neutrale. La mancanza di una risposta emotiva negativa contribuirà a mantenere calma la persona con demenza.

Questa neutralità dovrebbe coinvolgere la comunicazione non verbale. Evitare gesti o espressioni facciali che indicano negatività, rabbia o indignazione. Essere consapevoli di quali gesti si stanno usando. Un gesto positivo (come estendere una mano per indicare che la persona dovrebbe seguirti, indicare un oggetto che tu o lei dovrebbe prendere, o simulare dimensioni o forme per aiutare a descrivere qualcosa) può aiutare a migliorare una comunicazione negativa; ma quelli negativi distruggeranno il rapporto che si sta tentando di costruire.


Ricorda, le persone con demenza sono persone. Hanno sentimenti altrettanto intensi dei tuoi, forse di più a causa del modo in cui sono intrappolati all'interno della loro mente. Trattarli con rispetto e dignità potrebbe richiedere un po' più di tempo e sforzo da parte tua, ma è il tipo di sforzo che dovrebbe essere esteso a tutti gli ospiti della tua struttura.

 

 

 


Fonte: Ben Mandelbaum in McKnight's Senior Living (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.