Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


5 cose da non dire mai a un malato di Alzheimer

Ieri pomeriggio sono entrata nella camera spaziosa di Mary, una donna che ha pochi visitatori e a cui ho offerto di trascorrere un po' di tempo insieme ogni settimana. L'ho salutata, le ho fatto i complimenti per il suo bel maglione turchese, e le ho stretto la mano.


Poi mi sono seduta al suo piccolo tavolo traboccante di libri, fotografie, il giornale e altri oggetti che vuole tenere a portata di mano. Ho iniziato prendendo una piccola foto incorniciata di Mary con il marito e i tre figli, due maschi e una figlia.


"Raccontami di tua figlia", ho detto, usando una domanda aperta perché [i malati di Alzheimer] non hanno risposte giuste o sbagliate. "Oh, si chiama Connie", mi ha detto. "Ha quattro figli, due maschi e due femmine". Ha continuato dandomi diversi dettagli di Connie e della sua famiglia.


Poi ho preso una foto di Mary e della sua sorella gemella Berenice, e mi ha raccontato di come prendevano lezioni di piano insieme quando erano bambine. Dopo pochi minuti le ho chiesto se sua figlia ha mai suonato uno strumento musicale.


"Non ho una figlia", ha detto con tutta naturalezza. "Oh", ho ribattuto, prendendo di nuovo la foto di famiglia e tenendola in modo che la vedesse. "Mi hai appena detto di avere una figlia. Eccola". Mary ha abbassato il volto e ha detto molto calma: "Credo di avere una figlia".


Mi sono sentita subito dispiaciuta per il suo imbarazzo ed ero disgustata con me stessa per averle fatto notare l'errore. Mi sono resa conto che avevo appena rotto una delle regole cardinali per l'interazione con una persona che ha la demenza: lasciare che la persona salvi la faccia.


Quando ci si rapporta con persone con Alzheimer, ci sono molte linee guida da seguire. Qui di seguito ne descrivo cinque tra le più basilari.

  1. Non dirle che si sbaglia su qualcosa: Per lasciare che la persona salvi la faccia è meglio non contraddirla o correggerla se dice qualcosa di sbagliato. Non c'è nessuna buona ragione per farlo. Se è abbastanza vigile, si accorgerà di aver commesso un errore e si sentirà male per questo. Anche se non capisce l'errore, correggere l'errore può imbarazzare lei o noi essere percepiti inutilmente sgradevoli da lei.

  2. Non discutere con la persona: Non è mai una buona idea discutere con una persona che ha la demenza. Prima di tutto, non si può vincere. E in secondo luogo, probabilmente [la discussione] la sconvolge o addirittura la fa arrabbiare. Ho imparato molto tempo fa, quando mi prendevo cura del mio amico rumeno e anima gemella Ed, che la cosa migliore da fare è semplicemente cambiare argomento, parlare preferibilmente di qualcosa di piacevole che possa immediatamente catturare la sua attenzione. In questo modo riuscirà probabilmente a dimenticare tutto il disaccordo.

  3. Non chiedere se ricorda qualcosa: Quando si parla con una persona che ha l'Alzheimer è molto forte la tentazione di chiedergli se ricorda una persona o un evento. "Cosa hai mangiato a pranzo?", "Cosa hai fatto questa mattina?", "Ti ricordi che abbiamo mangiato le barrette di cioccolato quando sono venuta la settimana scorsa?", "Questo è David. Te lo ricordi?". Naturalmente non si ricorda, altrimenti non avrebbe una diagnosi di demenza. Se non ricorda potrebbe sentire imbarazzo o frustrazione. E' meglio dire "Ricordo che abbiamo mangiato caramelle l'ultima volta che sono stato qui. Erano deliziose".

  4. Non ricordare alla persona che un suo caro è morto: Non è raro per la persona con demenza credere che il coniuge deceduto, il genitore o un'altra persona cara, siano ancora vivi. Può essere confusa o sentirsi ferita dalla persona che non viene a trovarla. Se la si informa che la persona è morta, potrebbe non crederci e arrabbiarsi con te. Se ti crede, probabilmente sarà molto turbata dalla notizia. Cosa più importante, probabilmente dimenticherà presto quello che hai detto e tornerà a credere che il suo caro è ancora vivo. Puoi dire una candida bugia, come "E' via per un viaggio d'affari".

  5. Non introdurre altri argomenti che possono sconvolgerla: Non c'è motivo di iniziare a parlare di argomenti che sei certo che potrebbero sconvolgere la persona cara. Se non hai le stesse idee politiche, ad esempio, non devi nemmeno toccare l'argomento. Potresti solo scatenare un incendio, vedi la seconda regola qui sopra. Non riuscirai a prevalere ed è probabile che le causerai solo rabbia e/o frustrazione.


Ecco com'è. Alcune linee guida per la visita. Spero che saranno utili quando vai a trovare il tuo caro e che possano arricchire il tempo che passate insieme.

 

 

 


Fonte: Marie Marley (scrittirice e caregiver) su Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.