Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è una possibile correlazione tra consumo di latte e salute del cervello

Una nuova ricerca condotta alla University of Kansas ha trovato una correlazione tra il consumo di latte e i livelli nel cervello di anziani sani di un antiossidante naturale, chiamato glutatione.


Al progetto hanno lavorato insieme In-Young Choi, Ph.D., professoressa associata di neurologia, e Debra Sullivan, Ph.D., professoressa e docente di dietetica e nutrizione. La loro ricerca, che è stato pubblicata il 3 Febbraio su The American Journal of Clinical Nutrition, suggerisce che un nuovo modo di bere il latte potrebbe dare benefici al corpo.


"Abbiamo a lungo considerato il latte molto importante per le ossa e per i muscoli", ha detto la Sullivan. "Questo studio suggerisce che potrebbe essere importante anche per il cervello".


Il team della Choi ha chiesto ai 60 partecipanti allo studio dettagli sulla loro dieta nei giorni che precedevano le scansioni cerebrali mirate a monitorare i livelli di glutatione (un potente antiossidante) nel cervello.


I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che avevano indicato di aver bevuto latte di recente avevano livelli elevati di glutatione nel cervello. Questo è importante, secondo i ricercatori, perché il glutatione potrebbe aiutare ad evitare lo stress ossidativo e i danni risultanti, causati dai composti chimici reattivi prodotti durante il normale processo metabolico nel cervello.


Lo stress ossidativo è associato ad un certo numero di malattie e condizioni, tra cui l'Alzheimer, il Parkinson e molte altre condizioni, ha detto la dott.ssa Choi. "Fondamentalmente si può pensare a questo danno, come alla formazione di ruggine sull'auto", ha detto la Sullivan. "Se lasciata lì per un lungo periodo, si diffonde e può provocare effetti dannosi".


Pochi [anziani] americani raggiungono la dose giornaliera raccomandata di tre porzioni di latte al giorno, ha detto la Sullivan. Il nuovo studio ha dimostrato che più gli anziani si erano avvicinati a quelle porzioni, più erano alti i livelli di glutatione. "Se trovassimo un modo per combattere questa tendenza [a non bere latte], istituendo cambiamenti dello stile di vita, compresa la dieta e l'esercizio fisico, ci potrebbero essere importanti implicazioni per la salute del cervello", ha detto la Choi.


Un editoriale della stessa edizione di The American Journal of Clinical Nutrition afferma che lo studio presenta "provocatoriamente un nuovo benefico derivante dal consumo di latte negli anziani", e può essere un punto di partenza per ulteriori approfondimenti della questione. "Gli antiossidanti sono un sistema interno di difesa del nostro corpo che combatte questi danni, ed i livelli di antiossidanti nel cervello possono essere regolati da diversi fattori, come le malattie e le scelte di vita", ha detto la Choi.


Per lo studio, i ricercatori hanno usato le apparecchiature di scansione del cervello ad alta tecnologia disponibili al KU Medical Center Hoglund Brain Imaging Center. "Le nostre attrezzature ci permettono di capire i processi complessi che avvengono, legati alla salute e alle malattie", ha detto la Choi. "L'avanzata tecnologia di risonanza magnetica ci ha messo in una posizione unica per ottenere le migliori foto di quello che stava succedendo nel cervello".


I ricercatori hanno detto che è comunque necessario uno studio randomizzato e controllato per determinare l'effetto preciso del consumo di latte sul cervello, un passo logico successivo a questo studio, che è stato finanziato dal Dairy Research Institute.

 

 

 

 

 


Fonte: Andy Hyland in University of Kansas (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: In-Young Choi, Phil Lee, Douglas R Denney, Kendra Spaeth, Olivia Nast, Lauren Ptomey, Alexandra K Roth, Jo Ann Lierman, and Debra K Sullivan.Nutritional status, dietary intake, and body compositionDairy intake is associated with brain glutathione concentration in older adults. Am J Clin Nutr, February 2015, 101: 287-293;  doi:10.3945/ajcn.114.096701

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.